Attenzione a Castello Junior Lukeba, talentuoso difensore centrale classe 2002 dell’Olympique Lyonnais già richiesto da mezza Europa.
Nella sua lunga carriera manageriale Peter Bosz ha lavorato tantissimo con i giovani, introducendone diversi ad una carriera prestigiosa. All’Ajax ha lanciato – tra gli altri – Onana e Dolberg, mentre nel triennio passato alla guida del Bayer Leverkusen ha valorizzato i talenti di Havertz e Wirtz. Oggi, in questa sua esperienza all’Olympique Lyon, sta dando sempre più spazio e più fiducia al difensore centrale classe 2002 Castello Junior Lukeba.
Partito indietro nelle gerarchie, occupando il quarto slot dopo i più esperti Boateng, Denayer e Diomandé, il ragazzo francese con origini angolane ha approfittato dei vari problemi fisici occorsi ai suoi colleghi per avere sempre più minuti e consolidare la titolarità a suon di buone prestazioni.
Cocco di mamma
Castello non ha vissuto un’infanzia facile. Nato a Saint-Genis Laval, periferia a sud-ovest di Lyon, da madre angolana e padre gabonese, si ritrova presto a dover fare a meno della figura paterna. Quest’ultimo, difatti, abbandona la famiglia quando il classe 2002 si trova in tenerissima età. Proprio per questo motivo Castello non riallaccerà più i rapporti con il padre; basti pensare che in campo porta sulle spalle la scritta “Castello Junior”. Una storia triste, fotocopia di ciò che ha vissuto un altro eccellente difensore centrale come Virgil van Dijk, il quale ha operato la medesima scelta del giovane francese: utilizzare sulla maglia solo il nome di battesimo, rifiutando il cognome.
Per lui, quindi, la madre resta il suo punto di riferimento: nonostante il suo duro lavoro da infermiera, è sempre presente agli allenamenti del figlio con l’Olympique Saint-Genis Laval. La squadra del quartiere è molto conosciuta in città per aver cresciuto giocatori del calibro di Eric Abidal, ex terzino del Barcelona, e per i suoi legami con l’Olympique Lyonnais.
Come un fulmine a ciel sereno, poi, i due devono separarsi quando Castello ha appena nove anni. Per l’istruttore della scuola calcio, Maurice Genetier, il ragazzo è già pronto per palcoscenici più prestigiosi. “È già un leader in campo, nonostante il carattere schivo. È in grado di capire prima di tutti gli esercizi e, con la pazienza, di spiegarli. Gli piace difendere, ha buona aggressività ed è bravo con i piedi”. Queste parole sono un biglietto da visita perfetto per Jean-François Vulliez, direttore delle giovanili del Lione, che segue il consiglio del collega e gli spalanca le porte del Groupama Center.
La madre, nonostante la malinconia, lascia spiegare le ali al suo ragazzino per questa avventura che lo farà diventare uomo.
Rapida maturazione
Sin dagli inizi i dirigenti del club notano qualcosa di speciale in Lukeba. É l’unico a giocare contemporaneamente sia nelle selezioni giovanili di calcio a 11, sia nella formazione futsal. Questo percorso parallelo è possibile anche grazie ad Amaury Barlet, allenatore fino all’Under 17 dei Gones e della squadra di calcio a 5. Il classe 2002 non trova in Barlet solo un professionista che lo accompagna nella sua crescita calcistica, ma anche una sorta di figura paterna che non ha mai avuto.
Il franco-angolano brucia subito le tappe. A 17 anni, infatti, è già pronto per la formazione riserve dell’OL. Nel frattempo si mette in mostra, nell’edizione 2020 della UEFA Youth League, insieme ai coetanei Pierre Kalulu, Rayan Cherki e Amine Gouiri. Nonostante il loro cammino si fermi ai quarti di finale, il classe 2002 si dimostra come uno dei migliori difensori del torneo. L’Atalanta conosce il suo talento agli ottavi di finale. Con una sontuosa prestazione, Castello neutralizza le due principali fonti di pericolo degli orobici, ovvero Amad Diallo e Roberto Piccoli, e permette alla sua squadra il passaggio del turno.
Un brutto infortunio, purtroppo, rallenta la sua crescita. Lukeba però è un guerriero ed è consapevole che, con il duro lavoro, le opportunità sarebbero arrivate. Quest’estate, a due anni dall’infortunio, ha la possibilità di allenarsi nel precampionato con la prima squadra e in un primo scampolo di partita segna anche un gol. Peter Bosz resta piacevolmente colpito da Castello e non ha dubbi: il ragazzo non si muove da Lione, smentendo le voci di un suo prestito nelle categorie inferiori.
Il classe 2002 compie un percorso analogo anche in nazionale. Dopo aver scelto di rappresentare la Francia, nonostante il doppio passaporto, passa in pochissimi mesi dall’Under 19 all’ Under 21. Un predestinato.
PSM SPORT È MEDIAPARTNER DI SOTTOPORTA, VISITA IL SITO!
Lukeba, una roccia per il Lyon
Castello Lukeba, come già detto poc’anzi, è uno dei protagonisti del ricambio generazionale dell’OL instaurato dal nuovo manager Peter Bosz. Alla prima giornata di campionato ha già la chance di giocare titolare, salvo poi concedere il posto ai più esperti. Il diciannovenne non si arrende e, nel mese di dicembre, coglie al volo una nuova opportunità capitatagli. Da quel momento non si siederà più in panchina: il Lione ha così trovato il suo nuovo pilastro difensivo.
Uno dei motivi per cui Castello è diventato un titolare fisso è la sua versatilità. Può ben figurare sia da centrale in una difesa a quattro che come braccetto di sinistra in una difesa a 3. In questa stagione, infatti, Bosz ha spesso rimodulato il suo schema di gioco, alternando il 4-2-3-1 al 3-4-2-1.
Castello non è un vero e proprio colosso: è alto “solo” 184 centimetri. A renderlo speciale, però, è la sua visione di gioco. É un ragazzo che -nonostante la sua giovane età – riesce sempre a trovarsi nel vivo dell’azione, oltre ad essere dotato di un forte senso della posizione e di un ottimo anticipo sull’attaccante avversario, sia esso un calciatore di squadre medio-piccole o un fenomeno quale Mbappé.
Subito dopo aver inibito il movimento avversario, utilizza il suo sinistro per costruire la manovra. Così come ad ogni difensore moderno, anche a Lukeba è richiesta una certa precisione con i piedi. Ma lui non si limita solo a questo: negli anni si è allenato molto per migliorare sulla velocità, ed oggi si vedono i frutti della sua fatica. Non sono rare, infatti, le sue galoppate palla al piede sulla fascia. Tanta sicurezza per un ragazzo che, nonostante giochi come un veterano, ha solo 19 anni.
La sua rapidità, inoltre, è fondamentale anche in fase di ripiegamento. In un gioco aggressivo come quello di Bosz, i difensori alzano spesso il loro baricentro ed è importante accorciare istantaneamente in caso di contrattacco. Al franco-angolano questo movimento riesce perfettamente, senza dover adoperare eccessiva fisicità nei contrasti.
Il 22 dicembre 2021 il Lyon scopre un altro punto di forza di questo giovanissimo ragazzo: il colpo di testa. Su un corner calciato dell’amico fraterno Rayan Cherki (di cui abbiamo parlato qui), Lukeba compie un movimento a sorprendere la difesa avversaria e, con un imperioso stacco di testa, sorprende il portiere del Metz segnando il suo primo goal da professionista.
I sostenitori e il DS Juninho Pernambucano vedono in Castello un “nuovo” Samuel Umtiti: sono infatti parecchie le similitudini con il difensore del Barça. Sicuramente con questa costanza di rendimento – e con i consigli dell’esperto compagno di reparto Jerome Boateng – il franco-angolano ha tutte le carte in tavola per costruirsi una carriera luminosa. Nelle 15 partite che ha giocato questa stagione si è potuta notare una sola – piccola – pecca. Essa corrisponde alla poca sensibilità con il piede destro. In fase di costruzione, infatti, ha commesso qualche svarione quando lo ha preferito al sinistro; un aspetto che, con l’esperienza, potrà sicuramente affinare.
Recentemente il classe ’02 ha rinnovato fino al 2025, eppure potrebbe non bastare per allontanare il pressing di Chelsea e Manchester United, che sarebbero già pronte a spendere cifre folli per questo ragazzo. I tifosi, intanto, non si curano delle voci di mercato e si godono Castello Lukeba, il nuovo guardiano dell’Olympique Lyonnais.
Immagine di copertina realizzata da PSM SPORT (base tratta dal profilo Instagram di Castello Lukeba)
Il meglio del calcio internazionale su Sottoporta: Africa: obiettivo Mondiale