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Il Wuhan Three Towns ha ridato lustro a Wuhan

Se ci venisse chiesto cosa accadde nella città di Wuhan nel 2019, ognuno di noi, senza ombra di dubbio, saprebbe dare un’unica, inequivocabile risposta. Il capoluogo della provincia cinese di Hebei, infatti, è entrato nell’immaginario collettivo del mondo intero quale luogo di origine della pandemia da Coronavirus. Eppure, se si ponesse la stessa domanda ai cittadini locali, una (piccola) parte di loro darebbe, probabilmente, una risposta differente. E no, non si tratterebbe di negazionisti o complottisti, ma di semplici appassionati di calcio.

Il motivo è presto detto: all’inizio di quell’anno, il Wuhan Three Towns FC, anonima squadra di calcio della città, viene inaspettatamente ammesso per partecipare alla China League Two, la terza divisione nazionale. Un evento che sancisce la storica entrata della società nel calcio professionistico cinese.

Fin dalla sua recente fondazione, la compagine biancoblù era sempre stata lontana dall’essere in grado di competere nei grandi palcoscenici nazionali. Non era quello l’obiettivo. La creazione del Wuhan Shangwen (così si chiamava inizialmente, nel 2016) era stata ideata per lo sviluppo di giovani talenti del calcio locale. È in questo contesto che avviene, a causa del ritiro di altre squadre, l’impronosticabile ammissione della squadra alla League Two. Qui comincia l’inattesa scalata verso l’élite del calcio cinese.

Per affrontare la sua prima avventura tra i professionisti, la società ripone le sue speranze nelle mani del catalano Albert Garcia Xicota, all’epoca allenatore delle giovanili. Alla prima stagione sotto la sua guida, il Wuhan Three Towns non sfigura affatto. Un dignitoso sesto posto dimostra che la società non merita solo la permanenza in categoria, ma può puntare anche più in alto. Detto, fatto.

L’anno successivo, i biancoblu concludono il campionato in testa alla classifica. A causa dello scoppio della pandemia, si giocano solo dieci partite quell’anno. Il Wuhan Three Towns si aggiudica comunque il primo titolo ufficiale della propria storia e, con esso, l’automatica promozione in China League One. A questo punto, chiunque si aspetterebbe che il treno della banda di mister Garcia fosse giunto al capolinea. Il passaggio dalla terza serie cinese alla serie cadetta rappresenta un salto di categoria importante, di quelli che separano il calcio amatoriale del fine settimana dal professionismo vero e proprio.

Ma il Three Towns non ne vuole sapere di fermarsi: nelle prime 10 partite, i biancoblu conquistano la bellezza di 20 punti. Numeri da capogiro per una neopromossa all’esordio assoluto in seconda divisione, verrebbe da pensare. Eppure, qualcuno all’interno della dirigenza, non è dello stesso avviso. Ed è così che, nel luglio del 2021, viene attuato un cambio alla guida della squadra. Fuori Garcia, dentro il più esperto Pedro Morilla Pineda, anche lui spagnolo. Durante la pausa estiva del campionato, l’entusiasmo dei tifosi inizia già a scemare. Quello che ancora nessuno sa, è che era stato appena inserito l’ultimo, fondamentale, tassello del mosaico.

Nel giro di pochi mesi, infatti, Morilla prende in mano le redini da vero condottiero e trasforma la rivelazione Three Towns in una corazzata infallibile. I numeri parlano da sé: 25 vittorie in 34 partite, 79 punti conquistati su 102 disponibili, miglior difesa e terzo miglior attacco del torneo. Risultato: primo posto in classifica e promozione diretta alla Chinese Super League 2022.

Una volta giunto al banco di prova finale, il Wuhan Three Towns varca le porte dell’olimpo del calcio cinese carico di ambizioni. Ma soprattutto, consapevole di poter continuare a stupire. La campagna acquisti è degna di quella di un top club. Alla corte di mister Morilla arrivano, infatti, nomi europei altisonanti come Wallace, roccioso difensore ex Lazio, Davidson, esterno offensivo con più di 40 gol tra Portogallo e Turchia, e Nicolae Stanciu, fantasista di prima fascia e storico capitano della nazionale rumena. Guidato dalle sue nuove stelle, il Three Towns gioca come se in CSL ci militasse da sempre, affermandosi fin dalle prime giornate come leader indiscusso del torneo.

A suon di vittorie schiaccianti, “le tigri” di Wuhan arrivano al giro di boa con 15 vittorie e 2 pareggi in 17 partite, issandosi a 7 distanze dai ben più rodati campioni in carica dello Shandong Taishan. Con un ruolino di marcia del genere, tutti si aspettano l’impresa perfetta, con tanto di festeggiamenti in anticipo e record di punti conquistati. Ma da una squadra che, fino a quel momento, non aveva fatto altro che sorprendere, non puoi aspettarti che non lo faccia di nuovo. Questa volta, però, in negativo.

Nella seconda parte di stagione, infatti, la magia inizia piano piano a svanire, e i biancoblu collezionano ben sei sconfitte, facendosi così recuperare dai rivali dello Shandong. Tra partite rinviate e vittorie a tavolino (eventi tutt’altro che rari nel campionato cinese, soprattutto verso fine stagione), la classifica finale recita: Wuhan Three Towns 78, Shandong Luneng 78.

Il regolamento della Federcalcio cinese è chiaro: in caso di parità punti, la decidono gli scontri diretti. Il calendario, però, segna due risultati perfettamente identici: “1-1; 1-1”. Si passa dunque al secondo criterio regolamentare, ovvero la differenza reti: Wuhan +63, Shandong +58.

Percorso diverso, ma obiettivo ugualmente raggiunto: i Three Towns sono campioni nazionali, neanche dieci anni dopo la fondazione del club. Gran parte del merito per la migliore differenza reti va attribuito a Marcão, possente centravanti brasiliano di 196 cm, arrivato dall’Hebei FC nel luglio 2021. Il suo bottino è stato straordinario: 27 gol in 26 partite.

Con questa leggendaria cavalcata, i ragazzi di mister Morilla riscrivono la storia del calcio cinese, diventando la prima squadra a vincere consecutivamente le tre divisioni calcistiche principali. Come se tutto questo non bastasse, poco dopo arriva anche la ciliegina sulla torta. A pochi mesi dalla vittoria del campionato, infatti, i biancoblu si tolgono lo sfizio di imporsi nuovamente sullo Shandong Taishan, battendolo 2-0 nella finale di Supercoppa Cinese 2023, e conquistando così il loro secondo trofeo nazionale.

Nella CSL del 2022, il Wuhan Three Towns ha dominato anche sul fronte cittadino. I rivali locali del Wuhan Yangtze – club dissolto nel 2023 – infatti, sono stati sconfitti sia all’andata che al ritorno con un risultato complessivo di 8-1. Ma per gran parte dei giocatori (soprattutto quelli cinesi), probabilmente, la soddisfazione più grande è stata ridare al capoluogo dell’Hebei un nuovo motivo d’orgoglio cittadino, dopo anni di tenebre mediatiche.

Non ce ne vogliate, ma quella del Wuhan Three Towns è una vera e propria favola, resa ancor più epica dai risultati ben meno brillanti che hanno seguito la conquista del titolo. La prima partecipazione alla Champions League asiatica, infatti, si è conclusa già nella fase a gironi, con un deludente ultimo posto. In campionato, invece, tra il ritorno della feroce concorrenza delle “big” e l’addio dei suoi top player, le tigri di Wuhan si sono dovuti accontentare della semplice permanenza in massima serie.

Un calo di prestazioni che, in fin dei conti, non dovrebbe sorprendere. D’altronde, in pochi anni, questa squadra sia passata dai tornei regionali dilettantistici alla vittoria del massimo campionato nazionale. Questa inflessione non cancellerà mai un’impresa che rimarrà scolpita negli annali sportivi del paese del dragone. Quella del WTT si candida a diventare una delle narrazioni sportive più romantiche degli ultimi decenni.

D’ora in poi, se qualcuno ci chiederà cosa accadde a Wuhan nel 2019, avremo non solo una risposta alternativa da dare, ma anche una bella storia da rraccontare.


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Di Riccardo Rossi Magi

Impiegato di giorno, articolista amatoriale di notte. La Serie A la seguo per dovere di tifoso; il calcio estero, invece, per pura e incondizionata passione.

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