Ha scritto un bestseller in Giappone. Ad inizio giugno, Makoto Hasebe, è diventato il calciatore asiatico con più presenze nel campionato tedesco. Qualcuno, addirittura, non lo vedeva come calciatore, ma direttamente al governo…
Makoto Hasebe non è solamente un calciatore. Il suo libro in Giappone è diventato un bestseller. Come considerarlo solamente un semplice calciatore? Per alcuni il pallone non era nel suo destino. A scuola infatti Makoto era bravissimo. Intelligente, desideroso di sapere, grande oratore, qualcuno lo vedeva addirittura in politica. Era un leader nato, sapeva sempre cosa dire o fare. Il calcio era solamente un felice contorno nella sua vita. Non era neppure bravissimo.
Hasebe era poco appariscente, faceva il suo compitino, senza finte o dribbling esaltanti, ma non sbagliava quasi mai. Con Makoto in campo, non si perdeva quasi mai palla, anzi, si recuperava più velocemente. Sinonimo di affidabilità e leader a tutto tondo. I suoi coetanei erano più tecnici e arrembanti, si concedevano qualche errore, ma ricevevano i meritati applausi. Makoto Hasebe stava invece in silenzio in mezzo al campo e tra un recupero difensivo e una verticalizzazione pensava al discorso da fare dentro lo spogliatoio. Lo volevano in politica, già. Avrebbe avuto un futuro migliore lì, che in un campo da calcio, dicevano. Al governo avrebbe fatto sicuramente bene, lo pensano un po’ tutti anche adesso. Ma certe passioni scorrono nel sangue.
Conta poco se lo avevano considerato scarso rispetto agli altri, o lo volevano indirizzare in qualcosa di non suo. Makoto aveva solo un sogno.
“Il calcio è la mia vita e da quando ero giovane mi sono dedicato ad essere il migliore che posso essere. Il calcio è la spina dorsale della mia vita. Ciò significa che questo sport viene prima di ogni altra cosa nella mia vita.”
Makoto Hasebe
Il bestseller giapponese
È diventato un calciatore professionista, Makoto Hasebe. Un calciatore disciplinato e metodico. Presta molto attenzione a ciò che mangia. Si sa, come diceva Ippocrate: “Il corpo umano è un tempio e come tale va curato e rispettato, sempre“. Anche per questo, il calciatore giapponese è meticoloso nel curare qualsiasi aspetto. Come dormire, come allenarsi, come riprendersi: niente va sottovalutato.
Per concentrare la mente, poi, meglio una sana lettura di Nietzsche che qualche programma ignobile in TV. I libri per Makoto Hasebe sono di importanza vitale e non c’è da sorprendersi che sia la scrittura l’altra grande vocazione per il 36enne di Fujieda.
Un giorno, Makoto Hasebe ha cominciato a scrivere. E continuò a scrivere, portando a termine un libro pieno di delicate e profonde riflessioni. The Order Of The Soul – 56 Habits To Reach Victory è diventato un bestseller in Giappone. Quasi 2 milioni di persone l’hanno già letto. Numeri impressionanti.
“Prima del suo libro non c’era mai stato un calciatore con una storia così emozionante. Spiega il suo atteggiamento e la sua filosofia. Ciò che mi sorprende di più è come può rimanere disciplinato per tutto il giorno senza eccezioni. Ad esempio, dice di non essersi mai addormentato su un divano durante il giorno in tutta la sua vita!
L’editore del libro
Nel paese del Sol Levante, la figura di Hasebe è vista come il modello perfetto da seguire. Quando si dice un leader dentro e fuori dal campo.
La carriera col pallone
La scuola in Giappone è importantissima. Ma dopo il diploma alla Fujieda Higashi High School nel 2002, l’Urawa Red Diamonds gli propone un bel contratto. Makoto sa che è un passo importante. Al diavolo chi lo vuole in politica, è il momento di diventare un calciatore. Il ruolo è quello del centrocampista difensivo.
Nel 2003, a 19 anni, alla sua prima vera stagione da titolare, la concretezza in campo è quella da veterano. Un anno dopo viene riconosciuto come uno dei migliori giovani calciatori in Giappone, selezionato nella top 11 della stagione in J-League e premiato come giocatore dell’anno dai fans dell’Urawa. Con i Red Devils giapponesi vince tre Coppe nazionali, un campionato nel 2006, ma soprattutto la prima Champions League Asiatica della storia del club, contro gli iraniani del Sepahan nel 2007.
Una stagione dopo, lo sbarco in Europa è inevitabile. Si parla di Siena, ma alla fine è Wolfsburg, Germania. Felix Magath è solamente il secondo allenatore tedesco della sua carriera. Al timone dell’Urawa Red Diamonds infatti c’era Guido Buchwald. La conquista Bundesliga è un qualcosa di inarrivabile, ma con la giusta determinazione, si può raggiungere tutto. E la banda di Magath, nella stagione 2008/2009 è inarrestabile. Makoto diventa il primo giapponese a vincere il Meisterschale, prima di Kagawa col Borussia Dortmund.
“Avevo sentito che Magath aveva una certa reputazione come allenatore duro, ma era peggio di quanto avrei mai potuto immaginare. Ci ha fatto svolgere un addestramento omicida. Ma poi un anno dopo abbiamo vinto la Bundesliga. Non ci potevo credere e ora guardando indietro posso dire che è stato un momento davvero speciale”.
Makoto Hasebe
Hasebe diventa un leader anche in Germania e nel frattempo conquista la Coppa d’Asia con la Nazionale nel 2011. Con la fascia da capitano al braccio, ovviamente. La parentesi con il Norimberga non è fortunata. L’Eintracht Francoforte, nell’estate 2014, è un’occasione da non fallire. Il giapponese negli anni arretra sempre di più la sua posizione, quasi da libero, un ruolo che sia addice alla sua sapienza tattica.
Con le Adler vince una DFB Pokal, battendo in finale niente di meno che il Bayern Monaco, mentre nel 2019 arriva in semifinale di Europa League e viene inserito nella squadra della stagione. Contro il Mainz, quasi a fine campionato, ha staccato Cha Bum Kun, fermo a 308 presenze, diventando il calciatore asiatico più presente nella storia della Bundesliga. Continuerà ancora a giocare Makoto Hasebe, nonostante i 37 anni che compirà a gennaio. Del resto, ha curato bene il suo tempio e coltiva bene la sua anima.
“Non so cosa mi riservi il futuro. Forse ci sarà più scrittura. Ma quando torno a casa, in Giappone, cerco di rimanere in incognito, raramente esco in pubblico. Per me è più che soddisfacente avere un paio di bei giorni tranquilli con la mia famiglia, specialmente mia nonna.”
Makoto Hasebe
Hasebe non è un semplice calciatore. Non è un semplice scrittore di bestseller e nemmeno un filosofo. Ma un vero e proprio stile di vita.
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Fonte copertina: goal.com