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Tim Howard, il portiere oltre i tic

Tim Howard soffre sin da bambino di una sindrome molto particolare. È riuscito però a diventare un grande portiere, stabilendo pure un record ai Mondiali.

Viviamo in una società che ci indottrina e ci fa credere che si debba apparire sempre forti, felici e invulnerabili. Per questo motivo, la stragrande maggioranza di noi tende a nascondere ogni piccolo indizio di debolezza, ogni difetto, ogni sfumatura del nostro essere che possa indicare un lato scoperto nella nostra persona. A volte però ci sono persone che, grazie alla grande fiducia in sé stesse o grazie ad una sensibilità superiore, mettono in mostra i propri punti deboli in modo poter essere di aiuto ad altri nelle stesse condizioni.

Tim Howard e la sindrome dei tic

In questa ristretta cerchia entra a pieno titolo Tim Howard, ex giocatore di Manchester United, Everton e nazionale USA. Howard, in tanti anni ha affrontato alcuni dei migliori attaccanti del mondo, ma l’avversario che combatte da quando era un bambino è infinitamente più pericoloso e difficile da combattere: un avversario chiamato “Sindrome di Tourette“.

tim howard
Howard è nato a North Brunswick il 6 marzo 1979 (fonte IG Tim Howard)

La “Sindrome di Tourette” (o Sindrome di Gilles de la Tourette) è un disturbo neurologico che appare nell’infanzia caratterizzato dalla presenza di tic motori e suoni involontari.A volte la malattia regredisce, a volte no. E tra i casi di persone accompagnate dalla malattia per tutta la vita c’è proprio Tim Howard. I primi tic comparvero quando Tim aveva circa 9 anni e viveva nel New Jersey. All’inizio sembravano solo dei sintomi da stress, dati dalla difficile situazione familiare, ma quando cominciò a sviluppare comportamenti ossessivo-compulsivi, i medici che lo visitarono gli diagnosticarono la “Sindrome di Tourette”.

Negli anni seguenti i problemi aumentarono, come i tic.

“Non avevo neppure il tempo di prendere le misure rispetto a un tic del mio corpo, che, bam, sei mesi o un anno più tardi, ne spuntava fuori uno nuovo”.

Tim Howard

Tra i pali si sta bene

In quel momento così difficile, Tim trovò una via di fuga dalla malattia: il calcio, anzi più precisamente la porta. In porta non riusciva a sconfiggere la malattia, a palla lontana i tic lo tormentavano ma poi quando gli attaccanti si avvicinavano i suoi muscoli si rilassavano e gli permettevano di difendere i pali.

“Non ho idea di come io ci riesca, neppure i miei dottori sanno spiegarmelo. Probabilmente è perché in quel momento la mia concentrazione sulla partita è maggiore e più forte della sindrome di Tourette”.

Tim Howard

Il suo talento lo portò ad esordire in Major League Soccer e poi a trasferirsi in Inghilterra, al Manchester United. Qui però, ancor prima di iniziare a giocare, si ritrovò al centro dell’attenzione per la malattia. La stampa, senza un briciolo di buon senso, lo definì “disabile”, “ritardato” e addirittura “handicappato”.

Il clima di totale sfiducia che lo circondava condizionò negativamente il rendimento. E i pregiudizi su di lui misero a rischio la carriera. Poi arrivò l’offerta dell’Everton. Con i Toffees (e con la nazionale USA) dimostrò di essere un grande portiere.

Un portiere in grado di stabilire il record di maggior numero di parate (16) in una sola partita nella storia dei Mondiali. Nel 2014, durante l’ottavo di finale Belgio-Usa, finito 2-1 ai supplementari, Howard è entrato nella storia della competizione. Oltre ad essere un modello da imitare per i giovani portieri, si è sempre rivelato un esempio per chi soffre della sua stessa malattia.

“Sono orgoglioso di non aver permesso alla sindrome di limitarmi. Una delle cose migliori che posso fare per la Tourette è stare in pubblico. Mi faccio vedere in televisione, coi tic e le contrazioni. Penso sia figo, in un certo senso”.

Tim Howard

Recentemente Amazon ha acquistato i diritti per realizzare un lungometraggio sul buon Tim, che nonostante tutto ha realizzato i suoi sogni. Un grande portiere, una bella persona, oltre i tic, sopra la malattia.


Il meglio del calcio internazionale su Sottoporta: Europa League Forza Cinque – S1 E1

Fonte copertina: mirror.co.uk

Di Alberto Bianchini

Fondatore della pagina Facebook "My Football Heroes"

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