Il talentuoso centrocampista inglese prenderà il posto di David Silva nella prossima stagione. Con Foden sta per nascere una stella nel panorama calcistico mondiale.
L’apparizione di un talento è qualcosa che trascende le regole, lo spazio e il tempo. Si materializza in un istante, come un tocco di magia, provocando una vera e propria folgorazione. È l’estate 2017 quando Phil Foden conquista tutti in un’amichevole contro lo United. Bastano pochi minuti, poche giocate, qualche gesto sublime con la palla tra i piedi. Ed è subito estasi. Per la parte blu di Manchester, che sogna di essere trascinata verso la gloria da un proprio figlio, per Guardiola e per tutta l’Inghilterra.
Garantisce Pep
Nato a Stockport, nella Greater Manchester, Foden lega sin da subito il suo percorso calcistico ai colori del Manchester City. Cresciuto nei Reddish Vulcans, squadra satellite dei Cityzens, il classe 2000 ha sempre coltivato il sogno di indossare la maglia degli Sky Blues, respingendo al mittente qualsiasi altra offerta. Questione di cuore e di sentimenti, di quell’orgoglio che caratterizza da sempre la parte meno storica – dal punto di vista sportivo – della città.
Che Foden fosse destinato a realizzare il suo sogno, a diventare una potenziale leggenda della sua squadra, era probabilmente scritto nelle stelle. La congiunzione astrale si realizza nel 2016, all’avvento sulla panchina del City di Guardiola, l’allenatore perfetto per plasmare il suo talento e sublimarlo nella forma di un campione assoluto. Lo stile di gioco di Foden è perfettamente affine al modo di vedere calcio del mister catalano. Tecnica spagnola, con una qualità nel palleggio sopraffina, duttilità olandese – nel nome del “padre” di Pep, Johan Cruyff -, mentalità inglese. Un cocktail perfetto per Guardiola, un uomo che sa riconoscere il genio e che, come uno scienziato “pazzo”, fa davvero fatica a trattenere il suo entusiasmo di fronte alla scoperta più bella della sua vita:
“Foden è il più grande talento che abbia mai visto, da calciatore e da allenatore. Ha tutto per diventare uno dei migliori al mondo e lo aiuterò”.
Pep Guardiola
Queste parole sono solo una parte dei complimenti che nel tempo Guardiola ha riservato al suo gioiello. La stima è sconfinata, al punto da spingere Pep a perdonargli anche qualche errore di troppo, come dopo l’espulsione rimediata in Champions League contro l’Atalanta:
“No, non gli farò una multa. Io multo i giocatori solo per cose stupide, non per i cartellini, che fanno parte del gioco. Anzi, forse sono io che devo pagare lui per quanto ha giocato bene!”.
Pep Guardiola
Quando uno dei migliori tecnici della storia di questo sport decide di esporsi in un modo simile, senza troppi giri di parole, evidentemente il calciatore in questione ha davvero qualcosa di speciale. Un talento unico, un vero e proprio dono, qualcosa di “sacro” da proteggere e coltivare con cura. E da far emergere con calma, con le giuste pressioni e la tempistica opportuna.
Eredità
Da questo punto di vista la gestione di Guardiola è stata impeccabile, visto l’impiego graduale del giovane calciatore. Questo ha fatto sì che il tecnico venisse persino criticato per il poco spazio concesso al giovane inglese, ma la crescita costante e “libera” di Foden sembra dargli ragione. Dalle 10 presenze complessive della stagione ’17-18 si è passati alle 38 attuali, arricchite da 8 gol e 9 assist.
Il numero 47 è stato in grado di sfruttare al meglio tutte le occasioni concessegli, dimostrando una grande maturità e mettendo in luce anche una discreta pazienza. Virtù importanti, forgiate proprio grazie alla sapiente guida di Pep.
Guardiola ha coccolato Foden preservandolo dalle attenzioni morbose della stampa, evitando di fargli bruciare le tappe o di tarparne le ali. Passo dopo passo, il centrocampista è entrato sempre di più nelle rotazioni del tecnico. Con un obiettivo chiaro da tempo, quello di affidargli la pesante eredità di David Silva, che ha appena lasciato l’Inghilterra dopo 10 anni di dominio assoluto:
“Sarà il nostro nuovo mago quando David Silva andrà via, non abbiamo bisogno di cercare nessuno fuori per sostituire lo spagnolo”.
Pep Guardiola
Gli insegnamenti del folletto spagnolo sono stati raccolti con grande umiltà da Foden, che dal nuovo centrocampista dalla Real Sociedad ha ereditato innanzitutto la duttilità tattica e l’intelligenza calcistica. Il gioiello inglese è un regista prestato a compiti offensivi, capace di illuminare anche in una posizione decentrata. La gestione del gioco, il processo decisionale, la cura dei dettagli: tutti indizi di chiara impronta “silviana”.
Per raccogliere l’eredità dello spagnolo è ormai tutto pronto, la prossima sarà la stagione della definitiva esplosione. Un segnale? Il rendimento post lockdown del Manchester City. Con Foden in campo, i Cityzens hanno battuto il Liverpool e il Real Madrid; senza di lui sono arrivate le sconfitte fatali contro Arsenal (FA Cup) e Lione (Champions League).
Foden save the Queen
Il definitivo exploit del classe 2000 non gioverà soltanto ai tifosi del Manchester City. Il salto di qualità è atteso anche dai supporters della Nazionale. Il movimento calcistico inglese è in netta crescita, si pensi al terzo posto ai Mondiali 2018, ma ha bisogno di una spinta in più per tornare finalmente vincente.
La tipica spocchia britannica, di chi crede di saper giocare meglio solo per aver inventato il gioco, può concretizzarsi grazie alla classe cristallina di Foden. È solo un diamante simile che può rompere l’incantesimo e riportare gli inglesi sul tetto del mondo, laddove mancano dal lontanissimo 1966.
D’altra parte Foden ci è già riuscito con la selezione under-17. Nel 2017, ai Mondiali di categoria in India, il gioiello del Manchester City fece la voce grossa, trascinando i suoi verso la vittoria con una meravigliosa doppietta in finale (5-2 contro la Spagna).
A fine torneo, Foden fu premiato come miglior giocatore della competizione. Un indizio di quello che potrebbe essere a breve, magari già tra due anni in Qatar, quando “Il Prescelto” si presenterà ai nastri di partenza come uno dei migliori giocatori del pianeta.
Immagine di copertina tratta da: Instagram Foden
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