Robert Lewandowski è stato forse il protagonista più importante del Triplete del Bayern Monaco. Capocannoniere in tre competizioni diverse, non vincerà né il Pallone d’Oro, né la Scarpa d’Oro.
Il 20 luglio 2020 France Football annuncia che per la stagione 19/20 il prestigioso Pallone D’Oro non verrà assegnato. Tante polemiche, molte discussioni, pareri discordanti. È una questione difficile, ma i francesi hanno deciso così.
Cosa facevano gli aspiranti candidati in quel periodo? Cristiano Ronaldo giorno 20 segnava una doppietta decisiva contro la Lazio per l’ipoteca dello scudetto, mentre il suo rivale di sempre Leo Messi, un giorno prima, segnava una doppietta all’Alaves nell’ultima partita della Liga, persa a discapito del Real Madrid. Il PSG di Neymar e Mbappé giorno 21 concludeva il loro trittico di amichevoli pre-Champions, segnando buona parte dei 20 goal in totale, De Bruyne invece giochicchiava in Premier pensando al Real Madrid. E il Bayern Monaco di Robert Lewandowski? I bavaresi si trovavano a cavallo tra la vittoria in DFB Pokal e l’amichevole contro il Marsiglia, in attesa del ritorno degli ottavi contro il Chelsea.
Lewandowski, non solo goal
Tralasciando quell’amichevole contro i francesi e la squalifica in campionato contro il Borussia Mönchengladbach, Robert Lewandowski è andato a segno nella parte finale di stagione per 10 partite consecutive. Reti molto spesso decisive, come il goal scudetto nella partita vinta 1-0 contro il Werder Brema o la doppietta in finale di Coppa contro il Bayer Leverkusen.
In Champions League il polacco è stato strepitoso. Ha segnato 15 goal in 9 partite consecutive, dalla Stella Rossa al Lione, passando per il poker ai serbi alla quinta giornata dei gironi e alle tre doppiette contro Tottenham, Olympiacos e Chelsea. Ha mancato il goal solamente contro il Tottenham nell’ultima partita della fase ai gironi (era in panchina) e contro il PSG nell’atto conclusivo, in una partita tiratissima e difficile. Per il resto, Lewandowski ha dominato ogni partita nell’area di rigore avversaria. Un terminale offensivo implacabile nello scacchiere di Flick, e le statistiche non mentono. Capocannoniere in Bundesliga, DFB Pokal e Champions League. 47 presenze, 55 goal.
Oltre ai goal, Lewandowski si è affermato anche come un saggio leader silenzioso. Prima della finale di Champions League, Prima della partita contro il Barcellona, Gnabry e Kimmich gli avevano chiesto se avessero potuto vincere veramente la Champions League. Lui ha risposto senza esitazione di sì. La giusta carica per scendere in campo ricevuta dal loro attaccante “di fiducia”.
Due rammarichi
Robert Lewandowski ha avuto la miglior media goal nei maggiori 5 campionati europei, ma non ha potuto vincere la Scarpa d’Oro, che è andata ad Immobile. Il laziale ha segnato 36 goal in 37 partite (0,97 di media goal), Lewa 34 in 31 match (qui la media si alza fino a 1,09). Le quattro partite in più che si disputano in Serie A rispetto alla Bundesliga sono risultate dunque decisive nell’assegnazione della Scarpa d’Oro questa stagione. Piccolo appunto di polemica: la percentuale di assegnazione di un rigore della Serie A è quasi doppia rispetto a quella del campionato tedesco.
Oltre ad essere risultato capocannoniere in tre competizioni, Lewandowski è stato protagonista di un meritato Triplete con il bavaresi. La stagione di RL9 è stata pressoché perfetta. Ed è un peccato non poter premiare il polacco. Coronavirus o no, le partite si sono giocate regolarmente anche senza tifosi, e lui è stato complessivamente il più forte e decisivo. Dopo Modrić, ci sarebbe stato sicuramente Robert a sgusciare in mezzo al duo Messi&CR7 nell’albo d’oro del premio individuale calcistico più importante del mondo.
“A chi avrei dato il Pallone d’Oro? A me stesso. Con il Bayern Monaco abbiamo vinto tutto: Bundesliga, Coppa di Germania, Champions League. Sono stato il capocannoniere di tutte le competizioni. Ovviamente la pressione su un altro giocatore magari era più forte. Ma con i miei numeri a chi altro sarebbe dovuto andare il Pallone d’Oro? Chiunque con i miei numeri avrebbe vinto. Sinceramente, comunque, non ci ho pensato più di tanto. Volevo la Champions League, era la mia priorità. E ce l’ho fatta”.
Robert Lewandowski
Una stagione incredibile, una raccolta di trofei da protagonista e milioni di complimenti ricevuti. Cosa poter fare di più? Niente. Tranne che firmare la petizione per far cambiare idea a France Football… Assegnarlo costava poco, e non avrebbe creato uno scandalo storico. Così resterà solo il rammarico di non aver assegnato il giusto riconoscimento ad un ragazzo che lo avrebbe meritato davvero. Un asterisco non ci farà dimenticare di Robert Lewandowski: il vincitore morale del Pallone d’Oro 2019/2020 sarà sempre lui.
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Fonte copertina: IG Robert Lewandowski