Andrei Mirică: titolare, fischio d’inizio e sostituzione dopo pochissimi secondi, al massimo minuti. Ma non è l’unico. In alcuni paesi dell’Est per ora si fa così…
Andrei Cristian Mirică è un centrocampista dell’Argeș Pitești, pedina importante per il club perché è un Under 21, essendo nato il 13 marzo 2001. Fino all’anno scorso, uno dei punti del regolamento della Federația Română de Fotbal prevedeva che in prima divisione le squadre dovessero disporre in campo almeno due giocatori U21 negli undici titolari. Uno deve obbligatoriamente giocare per tutti i 90′, mentre l’altro può essere sostituito non appena l’allenatore lo ritiene necessario. Con l’allargamento del campionato da 14 a 16 squadre, una delle tante soluzioni applicate viste le difficoltà causate dal Covid, la FRF ha deciso di modificare anche la suddetta regola. Da questa stagione, infatti, i club di Liga I dovranno schierare almeno un U21 e un Under 23 e uno dei due deve finire obbligatoriamente la partita. Alcuni allenatori, però, hanno trovato il modo di aggirare il regolamento.
Le presenze di Mirică
L’allenatore dell’Argeș Pitești, Ionut Badea, oltre a Mirică può vantare diversi giocatori in rosa in grado di aiutarlo a seguire il regolamento. Il portiere George Micle (18 anni), il centrocampista Angelo Cocian (20 anni) o gli attaccanti Catalin Barbu (20 anni) o Jose Andre Cozma (20) soddisfano pienamente i requisiti. Attualmente, in cinque partite giocate dall’Argeș, nessun U21 ha però giocato completamente una partita intera. È il protagonista tre volte su cinque è stato proprio Mirică. Partito titolare contro Botoșani, UTA Arad e FCSB, il giovane calciatore rumeno ha accumulato complessivamente circa 3 minuti e 30 di gioco. Tre presenze da un minuto, sostituito due volte dal 28enne Nastasie e una volta da Deac.
Non ha neanche tempo di toccare palla che Badea lo vuole già buttare fuori. Senza poter esprimere veramente il suo potenziale e mettersi in mostra. Nella prima occasione in cui Mirică è rimasto tutto il tempo in panchina, contro il Gaz Metan alla seconda giornata, è toccato a Cozma scendere in campo per poco più di due minuti, prima di lasciare spazio all’ultratrentenne Honciu. Due minuti? Un record. Tutto questo tempo? Ma come? Sì, perché anche Uhrib, allenatore ceco del Gaz Metan ha avuto la stessa “illuminazione” di molti suoi colleghi. Fuori il 16enne Dogaru, dentro Chamed. Poco dopo è toccato a Cozma, scelto perché Mirică era indisponibile. Nella quinta giornata, che certifica pienamente questo raggiro, Mirică è rimasto in panchina per scelta tecnica a favore sempre di Cozma. Il succo cambia poco, perché il giovane attaccante rumeno è stato sostituito dopo neanche due minuti da Badea.
Fateli giocare!
Gli allenatori in Romania fanno così: schierano un U21 e dopo pochi minuti lo tolgono. Mirică è uno dei maggiori rappresentanti della scarsa considerazione dei calciatori alle prime armi in un campionato mediocre come in Romania, dove piuttosto che esaltare e valorizzare i giovani emergenti, si tende a premiare l’esperienza e la vecchiaia dei veterani.
Facendo così però, non solo la federazione rumena vende una brutta pubblicità di sé, ma ammazza psicologicamente i suoi giovani. Entrare in campo con la maglia del proprio club, ma con la convinzione di essere soltanto una pedina per aggirare il regolamento e nulla più deve essere molto frustrante. Un giocatore sotto i 21 anni è già fragile di suo e fa fatica a trovare il suo spazio nel calcio che conta: non bisogna di certo mettere ulteriori restrizioni. I settori giovanili in Romania non saranno il massimo, ma considerata la regola, club come l’Argeș Pitești potrebbero dare più fiducia ai suoi baby calciatori, anche perché saranno loro a perderci se lo distruggono psicologicamente prima di cominciare. E se quel giocatore ha skills niente male o un DNA da campioncino nascosto? Senza poter giocare, nessuno lo saprà mai.
La Liga I rumena non è il solo campionato dell’Est-Europa a fare così, basti pensare alla notizia che è da poco rimbalzata dall’Estonia. Levadia-JK Nomme Kalju: gli ospiti, decimati per via di alcuni giocatori positivi, sostituiscono dopo 13 secondi il classe 2004 Lauri Suup con il 22enne Vladyslav Chomutov, uno dei quattro giocatori in panchina. Il Nomme Kalju, per la cronaca, ha alla fine perso 2-1. In Meistriliiga il regolamento prevede invece l’obbligo di almeno due giocatori cresciuti nel settore giovanile negli undici titolare. Per il giovane Suup un incredibile occasione mancata, dati gli eventi, per mettere nel curriculum alcuni minuti nel massimo campionato estone. Anche qui regola aggirata per bene e mancanza di fiducia verso il suo giocatore, che di norma avrebbe dovuto giocare di più che quei 13 secondi.
Una regola che andrebbe rivista e che può pericolosamente rivelarsi un’arma a doppio taglio. L’Argeș di Mirică e Cozma ha racimolato solo un punto nelle prime cinque giornate, è una società che fatica economicamente e ha diverse difficoltà, causate principalmente dal Covid. Peggio di così però non può andare. Un’opportunità quei giovani la meritano, magari le cose cambiano. Lanciare i giovani deve essere un’opportunità per tutti, non un peso. Appello a tutti gli allenatori: mandate in campo gli U21, e non sostituiteli subito, chissà non facciano meglio, a sorpresa, dei sostituti.
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Fonte copertina: Instagram Andrei Mirica