Il nuovo progetto del Villareal sta prendendo forma. Sotto la guida di Unai Emery, il Submarino Amarillo è destinato a nutrire grandi ambizioni.
Quando nello scorso luglio il Villareal aveva deciso di esonerare Javi Calleja e di affidare la panchina a Unai Emery, qualcuno aveva storto il naso. A suscitare un certo malumore non era certo il pedigree del tecnico basco, tra i più importanti su piazza, quanto la scelta di accantonare con tempi e modalità discutibili un “figlio” del Sottomarino giallo come Calleja. Oggi però, a distanza di qualche mese, nessuno rimprovera alla società la scelta fatta. Con Emery il Villareal ha impostato un nuovo progetto, più ambizioso, già valorizzato dai risultati ottenuti in avvio di stagione.
Progetto
Per Unai Emery ripartire dal Villareal è stata una scelta coraggiosa. Reduce da una doppia delusione alla guida di Psg e Arsenal, il tecnico basco si è trovato ad un bivio: attendere una nuova possibilità in una big o ripartire dalla media borghesia europea. La scelta è ricaduta sulla seconda opzione, tra lo stupore generale. La decisione di Emery è stata però tutto fuorché improvvisata. L’ex allenatore del Siviglia ha ragionato, valutando ogni singolo aspetto e prospettiva. E ha deciso di sposare il Villareal perché fermamente convinto dell’organizzazione del club e delle possibilità di crescita. Come dichiarato nel giorno della presentazione, il suo sogno è quello di vincere un trofeo alla guida del Sottomarino. Un sogno apparentemente irraggiungibile, ma che per il tecnico rappresenta invece un obiettivo plausibile. Anche e soprattutto per la capacità gestionale del club, da Emery paragonata a quella dei grandi club da lui guidati, e per il valore dell’organico a disposizione.
Svolta tattica
L’entusiasmo intorno al ciclo Emery si è originato, a dire il vero, già in sede di mercato. La campagna acquisti condotta dalla società ha creato un significativo hype attorno alla squadra, costruita con qualità e dinamismo. Gli arrivi di Parejo e Coquelin dal Valencia hanno subito fatto alzare l’asticella, depotenziando una rivale, mentre l’innesto di Kubo ha acceso le fantasie dei tifosi. Anche gli altri arrivi, quelli di Foyth, Rulli ed Estupiñán, hanno rinforzato in maniera significativa la rosa. Dopo un inizio titubante, con una sola vittoria nelle prime 3 gare disputate, per dare la svolta Emery si è impegnato dal punto di vista tattico.
Accantonando momentaneamente il 4-4-2 iniziale, con l’inserimento di Iborra in mezzo e il passaggio al 4-3-3 (che pu diventare 4-2-3-1), Emery ha segnato l’exploit del Villareal. Da quel momento in poi, infatti, il Sottomarino giallo non ha più perso, conquistando tre vittorie e due pareggi tra Liga ed Europa League. La ricchezza di soluzioni a disposizione, soprattutto a livello offensivo, ha dato fiducia e brio alla squadra, determinata ora a dire la sua in ogni competizione.
Prospettive
Con 7 partite di campionato e 1 sola giornata di Europa League, parlare di obiettivi può essere pericoloso. Per il gioco espresso e per la crescita potenziale di alcuni elementi in rosa, però, si può legittimamente pensare che il Villareal di Emery sia destinato a fare ancora meglio. Se in Liga l’obiettivo può essere il quarto posto, utile per la qualificazione in Champions, in Europa gli spagnoli possono puntare ancora più in alto.
Al di là del girone, altamente alla portata, la garanzia per fare strada in Europa League è proprio l’allenatore. Unai Emery vanta infatti il record di trofei conquistati, alla pari con Giovanni Trapattoni, in virtù delle tre coppe conquistate con il Siviglia tra il 2014 e il 2016. Ripetersi non è mai facile, ma Emery ha già dimostrato di saperlo fare. Con lui come Comandante, il Villareal può finalmente sognare grandi traguardi.
Immagine di copertina tratta da: sky.it
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