Il Bilbao è una squadra che gode in un passato glorioso, una squadra storica che può vantare in bacheca ben 8 campionati, 23 coppe del Re e 2 Supercoppe di Spagna.
Euskal Herria è un luogo unico al mondo. Coì si chiama la regione che ospita il popolo basco. Sarebbe sbagliato riferirsi ai soli Paesi Baschi, poiché in questo modo ci si riferisce solo alla porzione spagnola della regione. In questo meraviglioso angolo di mondo incastonato a cavallo dei Pirenei vive da secoli, forse millenni il popolo basco. Leggendo la parola “millenni” avrete pensato ad un’esagerazione, ma non è così. Il basco è l’unica lingua europea che avuto la forza di resistere alle influenze greche, latine o anglosassoni. Si tratta dell’unica lingua rimasta intatta dalle contaminazioni storico-culturali dell’intero continente. Si stima che la lingua basca possa essere antica di addirittura 3000 anni e si reputa che sia la lingua utilizzata durante la preistoria nella penisola iberica.
Il popolo basco
Il popolo Basco è formato da gente visceralmente attaccata alla propria terra e alle proprie tradizioni; il mantenimento di una lingua così antica ne è la principale dimostrazione. Il bagaglio culturale e e la filosofia di vita tipiche dei baschi sono completamente differenti da quelle Spagnole (o francesi). Il basco è un tipo silenzioso, amante della natura e del meraviglioso contrasto che essa abbina al suo territorio. Il basco si ritrova a pochi chilometri dal mare e a pochi chilometri dalla montagna. Nelle strade basche non è raro vedere le danze tipiche della tradizioni interpretate da ragazze e ragazzi e tramandate ai bambini del luogo. Un altro principale mezzo per la diffusione e il mantenimento della tradizione è la cucina: i Paesi Baschi sono la regione con la più alta percentuale di stelle Michelin pro capite.
Il calcio nei paesi Baschi
Ovviamente non poteva mancare un’espressione artistica come il calcio per poter rimarcare ulteriormente la fierezza nei confronti della propria terra e la propria gente. Nonostante la regione sia una porzione abbastanza piccola rispetto all’intera Spagna, i Paesi Baschi sono riusciti a portare numerose squadre ai vertici del calcio spagnolo. Squadre come Alavès, Osasuna, Real Sociedad e soprattutto Athletic di Bilbao giocano stabilmente tra la Liga e la Segunda Divisiòn. La squadra più affascinante e dal peso calcistico più significativo tra queste è senza dubbio l’Athletic Club di Bilbao. Il Bilbao è una squadra che gode in un passato glorioso, una squadra storica che può vantare in bacheca ben 8 campionati, 23 coppe del Re e 2 Supercoppe di Spagna.
Insieme a Barcellona e Real Madrid è l’unica squadra spagnola a non essere mai retrocessa nel campionato inferiore. Un vanto che riempie di orgoglio il petto dei propri tifosi. Se questo record riempie il petto, c’è un altro motivo che ne riempie il cuore e li fa camminare a testa alta: Il Bilbao da decenni tesseri solo giocatori baschi. Non spagnoli, baschi.
Questa decisione venne presa pochissimi anni dopo la nascita del club. Andiamo a vedere insieme come e perché.
La storia della decisione
La forte industrializzazione del nord della Spagna di fine ‘800 attira molti imprenditori dall’Inghilterra. La passione per il calcio in Inghilterra in pochi anni aveva conquistato tutto il paese e la corsa all’Europa era inarrestabile, così decisero di dar vita all’Athletic Club e di essere tra i primi precursori del calcio in Spagna.
Il Bilbao in pochi anni, grazie alla forte presenza inglese all’interno del club, divenne una delle squadre più forti di Spagna. I biancorossi iniziarono a vincere svariati titoli anche grazie ai moltissimi calciatori inglesi di talento. Gli altri club, piccati dalla qualità del Bilbao, cominciarono a denunciare l’eccessiva presenza di stranieri accusando l’Athletic di non valorizzare i giovani autoctoni. Un affronto simile, vista la fierezza e l’orgoglio nei confronti della propria terra, non poteva essere accettato dalla dirigenza basca, così non solo decisero di eliminare tutti i giocatori stranieri dalla squadra, ma decisero di tesserare solo ed esclusivamente giocatori baschi. Non spagnoli, Baschi.
La storica Liga del Bilbao
L’anno successivo il Bilbao si presenta da sfavoritissimo in Liga, e la retrocessione sembra quasi scontata per l’Athletic, che decide di presentarsi con 11 semi-sconosciuti in campo. Nonostante gli sfavori del pronostico i Leoni di San Mamès ,grazie all’ardore del fuoco basco che li accomunava tutti partita dopo partita, riescono a trovare la loro dimensione di gruppo, diventando squadra semplicemente imbattibile. Dove non arrivano con la tecnica, arrivano con la determinazione e la tenacia: la grinta che contraddistingue il popolo basco permette la riconquista di un’eroica e storica Liga.
Questa Liga porta una gioia immensa che da Bilbao si è espansa per tutti i Paesi Baschi. Un po’ per orgoglio, un po’ per tradizione, un po’ perché viene ritenuto un porta fortuna, si decide di non cambiare mai più la politica di tesseramento dei giocatori.
Il sondaggio ai tifosi del Bilbao
Qualche anno fa, considerato un calcio sempre più globalizzato, viene indetto un sondaggio rivolto ai tifosi del Bilbao dove si chiedeva se fossero d’accordo sulla riapertura nei confronti dei giocatori stranieri. Il risultato delle votazioni ha un esito schiacciante. Il 94% dei supporters esprime la sua contrarietà a questa decisione. Una percentuale così netta dimostra ancora una volta l’attaccamento e l’amore per la propria terra, per le proprie tradizione e per la propria gente. Tutti i tifosi sono consapevoli che mantenere la squadra ad alti livelli senza l’inserimento di giocatori stranieri è quasi impossibile. Sono consapevoli degli enormi cambiamenti economici che stanno travolgendo il calcio. Sono consapevoli di tutto questo ma sono ancor più consapevoli del loro amore immenso e incondizionato amore per la propria patria. Sanno che sarà difficilissimo vincere, ma proprio per questo se dovesse accadere sarà ancora più bello.
Ma cerchiamo di capire una cosa, quali sono i requisiti per poter vestire la gloriosa maglia del Bilbao?
I criteri sono essenzialmente due: il primo è quello di aver giocato nella cantera del Bilbao. Ci sono esempi di stranieri che hanno vestito la maglia del Bilbao ma avevano questa caratteristica. Fernando Amorebieta ad esempio era venezuelano ma essendo parte della primavera sin dall’età di 10 anni ha potuto giocare lo stesso. Questo dimostra che il loro non è un comportamento razzista che vuole includere solo i baschi, ma vogliono essere sicuri che chiunque indossi i loro colori abbia assimilato e interiorizzato la loro filosofia storico-calcistica. Il secondo è quello di essere nato nella regione di Euskal Herria, come ad esempio Aymeric Laporte, che è di nazionalità francese ma nato all’interno della regione.
Nelle ultime stagioni il Bilbao non si sta togliendo le solite soddisfazioni, così qualche tifoso in più comincia a chiedere di modificare la politica del club, nonostante ciò, tutti sanno che questo non avverrà mai. Forse è giusto così, il fascino di Bilbao e del Bilbao è anche questo.
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Fonte immagine di copertina: Naiz (https://www.naiz.eus/eu/info/noticia/20201214/elizegi-presenta-su-proyecto-de-grada-de-animacion-y-elogia-la-labor-de-garitano)