Jos Hooiveld nasce in Olanda, a Zeijen, il 22 aprile 1983. In carriera è stato un difensore centrale forte nei duelli aerei e pericoloso sui calci piazzati.
Jos Hooiveld a cominciato a giocare in patria, all’Heerenveen e allo Zwolle. Dopo una breve parentesi in Austria, passa all’Inter Turku e successivamente all’AIK Stoccolma. Le buone prestazioni in Scandinavia lo portano al Celtic, ma gli infortuni lo limitano. Il club di Glasgow lo manda in prestito prima al Copenaghen, poi al Southampton, che lo acquista a titolo definitivo.
Jos Hooiveld è protagonista della promozione in Premier League dei Saints, in seguito verrà mandato in prestito al Norwich e al Millwall. Le ultime sue esperienze degne di nota sono il ritorno all’AIK e al Twente.
- Ciao Jos Hooiveld, grazie per la disponibilità a questa intervista. Hai iniziato la tua carriera da calciatore in Olanda, il tuo paese. Pensi che le giovanili olandesi abbiano qualcosa in più e ti preparano meglio rispetto al resto d’Europa?
JH: In Olanda ci insegnano sin dalle giovanili che la palla è la cosa più importante nel calcio. Un giocatore deve sapere come trattare il pallone in ogni situazione. Questo dà ai difensori un grande vantaggio nell’impostazione della manovra, anche se possiamo avere qualche lacuna a livello tattico.
- Hai giocato in Svezia, Danimarca e Finlandia. In quale di questi paesi fa più freddo? E se ti ricordi, raccontaci di una partita giocata ai limiti umani.
JH: Una volta ho giocato una partita mentre la temperatura era di quattordici gradi sottozero. Era davvero freddo, ma indossando i giusti vestiti e riscaldandosi bene correndo è fattibile.
- Hai qualche rimpianto di non aver potuto dare il tuo meglio al Celtic?
JH: Non ho rimpianti, ma sarebbe certamente stato piacevole subire meno infortuni e poter giocare con più continuità.
- Qual è il titolo, tra campionato o Coppe, che ha più a cuore Jos Hooiveld?
JH: Il campionato vinto con l’AIK Stoccolma nel 2009 fu meraviglioso. Avevamo una grande squadra e l’atmosfera era eccezionale.
Ricordi inglesi e presente
- Nel 2011/2012, in Championship con il Southampton, hai realizzato 7 goal e con la squadra avete conquistato la promozione in Premier. È stata la tua miglior stagione in carriera?
JH: In termini di realizzazioni, quella è stata decisamente la miglior stagione della mia carriera, ma ho avuto delle belle annate anche in Svezia e in Finlandia.
- È difficile, per un difensore centrale, affrontare gli attaccanti di Premier League?
JH: Sì, lì devi essere sempre al meglio e mantenere alta la concentrazione per tutta la partita. Quando non lo ero, venivo “punito”.
- Che ricordi hai del calcio inglese?
JH: A mio avviso, il calcio inglese è quello con la migliore atmosfera. I tifosi hanno grande passione e dimostrano tanto attaccamento alla squadra. In Inghilterra si tifa per una squadra a vita, e non si cambia mai.
- Chi è stato il giocatore più forte che hai avuto come compagno?
JH: Adam Lallana al Southampton era fortissimo, così come Ricky Lambert. Citerei anche l’argentino Mauro Ivan Obolo quando fui all’AIK.
- Hai avviato un bel progetto. Ci parli di Scorelit e che obiettivi ti poni?
JH: Scorelit è il mio nuovo progetto, e mi sta molto a cuore. È un’opportunità per i giovani e per i giocatori non professionisti, che possono essere allenati da un professionista, o addirittura dal loro idolo, per acquisire il set di conoscenze necessarie a sfondare nel mondo del calcio.
Intervista a cura di Cosimo Giordano e Andrea Margutti. Si prega gentilmente di citare Sottoporta in ogni riproduzione su altre parti.
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Fonte copertina: skysports.com