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Tornei per club

Europa League Forza Cinque – S1 E2

L’Europa League è una delle competizioni più pazze, coinvolgenti e divertenti del mondo. Andiamo a scoprire i protagonisti dei quarti di finale dell’Europa League 2020.

Romelu Lukaku

Nella vittoria per 2 a 1 dell‘Inter contro il Bayer Leverkusen, Lukaku ha segnato il suo nono gol consecutivo in Europa League. Un record quello dell’attaccante belga, che è valso il passaggio in semifinale degli uomini di Conte. Nel vantaggio nerazzurro, Lukaku si mette alle spalle Tapsoba, riceve da Ashley Young e tira in porta; sarà Barella, però, a segnare sulla ribattuta. È solo la prova per quello che sarà il 2 a 0: Ashley Young lo serve spalle alla porta, Tapsoba ci casca ancora e gli concede un appoggio. Lukaku non fa prigionieri e cadendo a terra infila Hradecky.

Nel resto del match, sofferto dai nerazzurri, Lukaku fallisce almeno altre due volte e si vede annullare un gol. Ma il numero 9 nerazzurro è questo: energia allo stato puro. Talvolta grezza, talvolta di una raffinatezza senza pari. Una prestazione di muscoli e di intelligenza, di sacrificio e di esperienza, fondamentali a livello internazionale. Intervistato a fine partita, Lukaku ha elogiato la prestazione di Barella e ha parlato da vero leader della squadra di Conte.

FC København

Il valore dell’intera rosa dei danesi del København ammonta a poco più di 38 milioni di euro, quella del Manchester United rasenta i 764 milioni. Uno squilibrio che sembrava preannunciasse una rovinosa disfatta per la squadra più nota di Danimarca. Invece il Manchester United è passato solamente al minuto 95 dei supplementari, su rigore peraltro. Un gol giunto dopo che i danesi hanno dato tutto durante i tempi regolamentari, difendendo strenuamente il risultato. Alla luce di questi 120 minuti, alla luce della prestazione difensiva messa in campo, non si può considerare questa partita una sconfitta.

Difficile trovare un semplice protagonista: nel complesso, tutti i giocatori del København si sono distinti. A centrocampo spicca il capitano, il numero 10 Zeca: 4 intercetti, 4 contrasti, 6 lanci lunghi riusciti su 6 tentativi e 89.5% di precisione nei passaggi. Una prestazione sontuosa in ogni zona del campo l’ha compiuta anche Rasmus Falk Jensen. In difesa 3 intercetti, 9 contrasti vinti su 12 e 1 salvataggio; in attacco 4 dribbling su 4 riusciti (tra cui uno splendido nell’area di rigore del Manchester), 4 passaggi chiave e quasi 88% di precisione nei passaggi. Per non parlare dei due migliori in campo del FCK: Victor Nelsson e Karl-Johan Johnsson.

Il primo, centrale di difesa acquistato a luglio dal Nordsjælland, ha sostanzialmente retto da solo la difesa dei danesi. I suoi numeri sono impressionanti: 9 salvataggi, fra cui un tackle come ultimo uomo, 2 tiri bloccati, 2 intercetti, 4 contrasti vinti su 7. Anche in fase d’impostazione, con una precisione dei passaggi che rasenta il 93% e 3 palle lunghe riuscite su 5, si è ben distinto. Ma è stato soprattutto il secondo, l’estremo difensore svedese, a sfoderare la perfomance migliore. Basti dire che, delle 13 parate compiute in 120 minuti, più della metà vengono da dentro l’area di rigore. Applausi scroscianti, premio di migliore in campo e tante foto spettacolari per giornalisti e tifosi: nonostante la sconfitta, per Johnsson e compagni è stata una serata storica.

Bruno Fernandes

Il 21° rigore stagionale per il Manchester United lo segna lo specialista della squadra, Bruno Fernandes. Gli inglesi passano solo ai supplementari contro il København. L’ex Sporting Lisbona è adesso il capocannoniere dell’Europa League con 7 centri all’attivo e molto probabilmente si porterà a casa questo riconoscimento. La partita contro i danesi ha visto Bruno Fernandes toccare 104 palloni con il 71% di precisione e 34 passaggi azzeccati su 51 nella trequarti avversaria. Numeri ampiamente migliorabili, certo. Il portoghese, però, ha anche tirato sette volte, tra cui quattro nello specchio, e creato tre chance pericolose per i compagni. La cosa più importante alla fine è stata solo una: ha segnato il goal decisivo dal dischetto.

Éver Banega

Wolverhampton-Sevilla è stata una partita dura, fisica, sempre combattuta e in bilico per tutti gli oltre 95 minuti di gioco. E mentre il bomber messicano Raúl Jiménez ha sbagliato il primo calcio di rigore della sua carriera con un club (gli unici due errori, finora, li aveva commessi in nazionale), gli spagnoli hanno fatto pesare la propria supremazia tecnica, vincendo la sfida grazie ad un’incornata di Lucas Ocampos. Ancora una volta protagonista indiscusso della serata è stato Éver Banega. El Tanguito ha toccato 139 palloni, sbagliando solo il 12% dei passaggi e fornendo ben 3 passaggi chiave. La sua prestazione da regista a tutto campo è stata sublimata dall’assist al bacio per la testa di Ocampos che ha regalato alla squadra di Lopetegui la semifinale di Europa League. Nella lotta con i Wolves, Banega è stato il punto di riferimento dei suoi e con il suo addio già annunciato, un’eventuale vittoria in Coppa potrebbe essere il suo ultimo grande tango.

Marlos Romero Bonfim

Lo Shakhtar Donetsk non accedeva alle semifinali di Europa League dall’edizione 2015-2016, quando venne eliminato dal Siviglia di Emery, in seguito vincitrice della finale a Basilea. Il destino ha riproposto gli stessi interpreti anche in questa edizione di Europa League. E’ proprio grazie alla vittoria sul Basilea di Marcel Koller che gli ucraini quest’anno passano i quarti e sfideranno l’Inter per un posto in finale. Gli uomini di Luís Castro passeggiano agevolmente sugli svizzeri grazie alle 4 reti messe a segno, due delle quali nei primi venti minuti. L’uomo partita, tuttavia, non compare nel tabellino dei marcatori. A 32 anni da poco compiuti, Marlos Romero Bonfim è ancora determinante per i minatori di Donetsk.

In 72 minuti disputati, il brasiliano naturalizzato ucraino ha toccato 80 palloni distribuendone con successo l’88,1% ai compagni. Dato più rilevante, Marlos ha servito due assist vincenti per i gol di Moraes e Taison, che di fatto hanno garantito il passaggio del turno. Il prossimo avversario sarà di tutt’altra pasta: alla Spiel-Arena di Düsseldorf, lo Shakhtar troverà un’Inter agguerrita e consapevole delle proprie capacità, contro la quale, con tutta probabilità, le cose non saranno così semplici.


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Foto di copertina tratta dall’account Twitter ufficiale dell’Europa League

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