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Barcola, un erede al trono diverso

Nella ricca e variegata simbologia asiatica, la fortuna è rappresentata in molteplici modi e in forme assai diverse tra loro. Tra i simboli più accattivanti per identificare la dea bendata c’è anche un animale: la cavalletta. L’insetto saltellante incarna infatti la capacità di cogliere le occasioni e balzare in avanti, adattandosi al rapido fluire delle cose nel modo più sagace possibile. Abilità che sta caratterizzando la stagione di Bradley Barcola, attaccante del Paris Saint-Germain e della Nazionale francese, tra i giovani talenti più in forma del momento. Soprannominato non a caso “la sauterelle”, la cavalletta appunto, sin dagli inizi con la maglia del Lione, il classe 2002 si sta avvicinando a grandi passi – anzi, salti! – ad un obiettivo decisamente prestigioso: raccogliere l’eredità di Mbappé e diventare il simbolo del nuovo PSG.

Entrato nell’accademia del Lione ad appena 8 anni, contrariamente a quanto suggerirebbe il suo percorso nelle ultime due stagioni Barcola non ha vita facile nei primi anni della sua carriera. Tra i motivi del soprannome, la sua corporatura esile solleva diversi dubbi sulla sua fisicità e sulla reale adattabilità al calcio dei grandi, tant’è che, per dirne una, l’esterno nativo di Villeurbanne non gioca mai da sottoetà.

Sono proprio queste perplessità, unite ad un atteggiamento non sempre propositivo, a rallentarne anche l’affermazione nel calcio dei grandi, nonostante l’esordio con assist in Europa League e il primo contratto da professionista siglato nel 2021. “Ha talento, ma non abbastanza per emergere qui” è il pensiero diffuso nella sua casa madre.

Sul punto di trasferirsi in prestito in Svizzera per provare a ridare slancio alla sua carriera, però, Barcola ha un colpo di fortuna, di cui approfitta prontamente. Nel gennaio 2023, durante Lione-Strasburgo, Toko Ekambi viene sostituito e rompe con l’ambiente. Il Lione rimane corto in attacco e così decide di trattenere quel ragazzo talentuoso ma gracile. È l’inizio della svolta.

Dalla settimana seguente al “Toko Ekambi-gate”, Barcola non solo ritrova un posto in rosa ma addirittura scala immediatamente le gerarchie. Nella trasferta con l’Ajaccio mette subito a referto un assist e dà il via ad un periodo particolarmente florido per le sue statistiche (e non solo). In appena 17 apparizioni in Ligue 1, infatti, il classe 2002 segna 5 gol e realizza 9 assist, impattando in maniera significativa sulla stagione del Lione.

Un’affermazione così poderosa non lascia indifferenti le grandi squadre e, non a caso, in estate il ragazzo si trasferisce subito alla corte del Paris Saint-Germain per la cifra di 50 milioni di euro. Quella che apparentemente suona come la classica esagerazione del club parigino è in realtà una mossa progettuale intelligente.

Con Mbappé già promosso sposo del Real Madrid, infatti, il PSG si assicura con un anno di anticipo il possibile erede, dandogli la chance di allenarsi con il suo idolo e di rubargli nel frattempo qualche segreto. Il primo anno a Parigi si rivela infatti un ottimo apprendistato, nel quale Barcola riesce tuttavia ad offrire già significative indicazioni sulla sua futura centralità nello scacchiere di Luis Enrique.

Andato via Mbappé, come nei piani del PSG, Barcola conquista subito una maglia da titolare. Nella scelta di Luis Enrique non c’è però nulla di regalato: il ragazzo gioca perché merita e merita perché incide, in zona gol ma soprattutto con le sue violente fiammate e i suoi ubriacanti dribbling sulla sinistra.

Nella nuova impostazione tattica disegnata dal tecnico spagnolo, l’ex Lione è una pedina fondamentale per la sua capacità di adattarsi al calcio posizionale, oltre che per la grande quantità di palloni che riesce a condurre in area e per gli sbocchi offerti ai compagni in termini di passaggi progressivi.

A tutto ciò, come anticipato, si aggiungono anche gli straordinari numeri in fase di finalizzazione. Ad oggi sono 7 le reti realizzate dal talento francese, che guida la classifica dei marcatori della Ligue 1 davanti a Greenwood, che ne ha fatte 6, e David, fermo a quota 5.

Sono tutte le ragioni sopra elencate a suggerire una conclusione: Barcola è ad oggi il candidato numero uno per raccogliere l’eredità di Mbappé e diventare il simbolo del nuovo PSG. Un simbolo diverso di una squadra diversa, che con la sua classe, il suo calcio e le sue qualità può ridefinire il modo di essere la stella del club parigino.


Immagine di copertina tratta dall’account Instagram @bradley_dls

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Di Domenico Abbondandolo

Nato nel 1996, collaboro per SportAvellino e PianetaMilan. Idealista convinto, credo in un calcio romantico e passionale. Nel tempo libero mi diverto a far dialogare Platone e Guardiola.

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