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Gouiri, l’oro di Nizza

A causa della mancanza di spazio, Amine Gouiri ha lasciato il Lione per trasferirsi al Nizza. In Costa Azzurra può finalmente giocare e fare gol, rincorrendo il suo idolo Benzema.

Da sempre tifoso del Lione, dove sognava di sbocciare, nel corso dell’estate Amine Gouiri ha dovuto dire addio alla sua aspirazione più grande, lasciando la casa madre e trasferendosi al Nizza. Il suo passaggio ai rossoneri ha aperto grandi discussioni in Francia, dove si è creata una frattura tra chi pensava ad un affare per il Lione e chi invece rimproverava la società di Aulas di essersi liberata di un potenziale campione. I primi scorci di Ligue One stanno valorizzando la seconda ipotesi, in virtù di un esordio da favola (con doppietta) e di un impatto a tutto tondo decisamente positivo.

Casa Lione

La storia di Gouiri e di tutta la sua famiglia è da sempre strettamente legata alla città di Lione e al Lione. Dopo aver segnato caterve di gol tra i ragazzini, guadagnandosi la fama di bomber ossessionato dal rumore della rete, nel 2013 Gouiri raggiunge il suo obiettivo. Si unisce al centro di formazione del Lione.

L’approccio con i suoi colori del cuore è devastante. Il classe 2000 conquista il titolo di capocannoniere in quasi tutte le manifestazioni giovanili. Stupisce tutti gli allenatori che incontra sul suo cammino, e si guadagna la convocazione in prima squadra all’età di 16 anni, in occasione della sfida con il Bordeaux.

“I miei occhi erano scintillanti. Due settimane prima di questa partita, durante la pausa internazionale, mi è stato chiesto di allenarmi per la prima volta con i professionisti. Sono rimasto stupito, ho detto loro ‘Io?’. Anche giocatori più esperti sono venuti da me. Quando hanno saputo che sono nato nel 2000, sono rimasti un po’ scioccati”.

Amine Gouiri

” Quando i giovani si avvicinano, sono un po’ più colpiti. È arrivato davanti ad Anthony Lopes e ha giocato come se fosse un portiere normale. Non aveva paura di provare a “combattere” con i migliori “.

Lucas Mocio, suo ex compagno al Lione

La sua forte personalità gli vale la stima dei compagni, su tutti quella di Fekir, che lo “adotta” e lo aiuta ad inserirsi tra i grandi. L’attesa per l’esordio in prima squadra si fa impaziente ed arriva dopo gli sfracelli nella fase finale dell’Europeo Under 17 del 2017, dove Gouiri segna 9 gol. Nel novembre dello stesso anno arriva il debutto con il Montpellier. Sembra tutto pronto per il decollo, ma il 17 agosto 2018 – in allenamento – Gouiri si rompe il crociato. È una mazzata tremenda per le sue ambizioni, costrette ai box per un’intera stagione.

Il 27 novembre 2019 Gouiri prova a riannodare i fili del destino conquistando un record molto particolare. Dopo aver giocato in mattinata nel match di Youth League contro lo Zenit San Pietroburgo, in serata debutta in Champions League sempre contro i russi. Due match in un solo giorno, con il Lione e per il Lione.

Simbolo di una dedizione e di un attaccamento alla maglia viscerale, che però non viene riconosciuto. Gli spazi per lui si restringono, Garcia non lo impiega mai e così il ragazzo decide di lasciare casa. Con direzione Nizza.

Nizza, la scelta giusta

Dopo sette anni vissuti con la maglia della sua squadra del cuore, Gouiri decide di rimettersi in gioco per ridare animo al suo talento e alle sue ambizioni. Il giovane attaccante ha bisogno di ritrovare fiducia e per questo cede alla corte del Nizza, che versa 7 milioni di euro nelle casse del Lione. Il progetto del Nizza di Vieira sembra cucito su misura sulle sue necessità. Malgrado la presenza di Dolberg, infatti, la concorrenza non è ampissima. Il calciatore può dunque ripercorrere le orme di Mario Balotelli, calciatore incompiuto ma che in Costa Azzurra ha dato libero sfogo al suo talento e alla sua vena realizzativa.

“Amine sta confermando tutto ciò che ha mostrato da quando è arrivato. Vuole progredire, è ambizioso, ha i mezzi per avere successo in relazione a tutto ciò che fornisce in allenamento e il lavoro ripaga”.

Patrick Vieira

Tutti i compagni hanno apprezzato lo spirito di Gouiri, che si è messo in discussione e ha lavorato sodo per farsi trovare pronto sin dall’inizio. Si è conquistato una maglia da titolare giocando da esterni nel tridente, lasciando subito il segno con una prestazione monstre all’esordio. Con una doppietta al Lens, Gouiri è diventato il più giovane calciatore nella storia del club a segnare una doppietta all’esordio nel corso degli ultimi 70 anni.

Una premessa niente male per un ragazzo che ha tutte le carte in regola per trascinare il Nizza, alimentando il rimpianto del Lione, forse troppo precipitoso nel privarsi di un talento simile.

Sognando Benzema

Vuoi per le origini algerine, vuoi per il percorso formativo con il Lione, sin da giovanissimo Gouiri ha dovuto convivere con un paragone importante, quello con Karim Benzema. Tutti i suoi allenatori lo hanno associato al fuoriclasse del Real Madrid, ottenendo in cambio l’ennesima dimostrazione di personalità.

“Sarei contento di seguirne le orme. Spesso la gente mi compara a lui: ora sta a me imitarlo, ma non voglio mettermi pressioni”.

Amine Gouiri

Nell’estate 2017, il giovane Gouiri ritwittò un video di Karim Benzema intento a ingannare Piqué con il suo classico dribbling. La sua fonte di ispirazione è dunque piuttosto chiara, così come l’obiettivo da raggiungere: giocare un giorno nel Real Madrid al posto del suo idolo.

La fluidità nel movimento verso l’esterno, il controllo del pallone e il rilascio rapido sono caratteristiche che avvicinano la punta del Nizza al numero 10 del Real Madrid. Negli scorsi mesi i quotidiani francesi rilanciarono l’interesse dei Galacticos per il talento emergente del calcio francese. Chissà che il trampolino Nizza, con cui si gode ora la testa della classifica, non possa essere la tappa giusta per poi spiccare il volo verso il suo sogno più grande.

Immagine di copertina tratta da: Amine Gouiri Facebook


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Di Domenico Abbondandolo

Nato nel 1996, collaboro per SportAvellino e PianetaMilan. Idealista convinto, credo in un calcio romantico e passionale. Nel tempo libero mi diverto a far dialogare Platone e Guardiola.

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