Ruhr contro Baviera, Borussia contro Bayern, Lewandowski contro Haaland. Il Klassiker, l’essenza più intensa del calcio tedesco, ci ha regalato una partita emozionante. Scopriamola insieme.
Borussia Dortmund-Bayern Monaco è stata una partita intensa, piena di emozioni. Il Klassiker non ha deluso le aspettative, riservando un manifesto dei grandi passi avanti fatti dalla Bundesliga e dal movimento calcistico tedesco negli ultimi tempi. Vediamo, anzitutto, le formazioni:
Borussia Dortmund (4-2-3-1): Burki; Meunier, Akanji, Hummels, Guerreiro; Witsel, Delaney; Sancho, Reus, Reyna; Haaland.
Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Sarr, Boateng, Alaba, Hernández; Kimmich, Goretzka; Coman, Müller, Gnabry; Lewandowski.
Fase di possesso, Borussia Dortmund
La fase di costruzione dei padroni di casa è simile a quella, già trattata in un precedente articolo, del Leeds di Marcelo Bielsa. Il mediano (in questo caso Witsel) si abbassa spesso per ricevere palla, favorendo l’avanzata dei due laterali, Meunier e Guerreiro, che si portano a ridosso della linea laterale. Il movimento costante di Thomas Delaney attira la marcatura di Müller, garantendo al numero 28 una discreta libertà di movimento.
Le soluzioni cercate dalla squadra di Favre sono fondamentalmente due: palla su Haaland, per cercare di saltare la prima linea del pressing avversario (un po’ come fa l’Inter di Antonio Conte quando si appoggia su Lukaku), oppure palla sul lato debole per creare superiorità numerica e densità dentro l’area di rigore.
Risulta fondamentale, per questo meccanismo, il lavoro di Sancho e Reyna, che si accentrano spesso per non dare punti di riferimento. I due trequartisti occupano spesso gli half-spaces, lasciando il totale controllo delle fasce ai due laterali bassi. Proprio da questo tipo di situazione nasce il gol dell’1-0, con Guerreiro abile ad attaccare la profondità e a servire Reus con un preciso pase de la muerte.
Il terzino portoghese è senza alcun dubbio uno dei migliori dei suoi. Con ben 88 tocchi del pallone, Guerreiro si è confermato pedina fondamentale per il Borussia Dortmund, nonché autentica spina del fiano per i difensori del Bayern. I numeri, del resto, non mentono: 2 assist, 3 grandi occasioni create, 3 dribbling riusciti su 5, 8 key passes, 87% di precisione nei passaggi, 50% dei lanci lunghi riusciti. Considerando anche che ha vinto il 67% dei contrasti a terra, la prestazione del giocatore lusitano è stata sicuramente lodevole.
Fase di possesso, Bayern Monaco
In fase di impostazione, la squadra di Flick predilige la ricerca dei due mediani, Kimmich e Goretzka, che si abbassano alternativamente per ricevere palla dai centrali. Sia Sarr che Hernández ricoprono un ruolo fondamentale, garantendo ampiezza e continua spinta. Proprio come i trequartisti esterni del Borussia, anche quelli ospiti, Coman e Gnabry, stringono spesso per occupare gli half-spaces e liberare i corridoi esterni ai due laterali bassi. Proprio da una questa situazione nasce il 2-1 di Lewandowski.
Il giocatore fondamentale per il Bayern è Thomas Müller, che varia spesso la sua posizione, sia attaccando la profondità alle spalle del trequartista che stringe, sia affiancandosi a Lewandowski per creare densità a ridosso dell’area di rigore (abbiamo analizzato il suo stile di gioco qui). La situazione più frequente è quindi un 4 vs 4, con i due trequartisti esterni che stringono rispetto alla propria posizione, Lewandowski come riferimento più avanzato e Müller che attacca lato palla. I due mediani hanno libertà di movimento, e si spingono spesso in avanti per creare ulteriore superiorità numerica e attaccare le eventuali seconde palle al limite dell’area avversaria.
Esempio lampante è l’azione che porta al gol di Sané. La situazione è la “solita”: rapido ribaltamento di fronte, la difesa dei gialloneri si fa cogliere impreparata e concede un pericolosissimo 4 vs 4. Sané, insieme agli altri trequartisti del Bayern, attacca lo spazio e può dar sfogo alla sua esplosiva rapidità. Al suo ingresso in area ha diverse opzioni: la sovrapposizione di Müller alle sue spalle, l’inserimento di Gnabry nello spazio vuoto lasciato frettolosamente dalla retroguardia del Borussia Dortmund, oppure l’appoggio a Lewandowski, rimasto intelligentemente al limite dell’area. Il nuovo arrivato preferisce accentrarsi e piazzare, con precisione chirurgica, il pallone dell’1-3, dopo aver eluso l’intervento di Akanji. Il Bayern è stato abilissimo a sfruttare in maniera sagace gli spazi, a ribaltare il fronte con velocità e freddezza e a concretizzare meglio le occasioni create rispetto ai gialloneri.
Fase di non possesso
Il lavoro in fase difensiva è simile per entrambe le squadre. I due trequartisti centrali, Müller e Reus, escono spesso in pressione sul mediano non in possesso, annullando una linea di passaggio. A guidare la pressione sono Lewandowski e Haaland, il cui compito principale è impedire le giocate del mediano portatore di palla per costringerlo ad allargare il gioco o a cercare la profondità con passaggi rischiosi. In fase difensiva meglio Haaland del polacco, che lascia spesso a Witsel il tempo per pensare la giocata.
La fascia sinistra del Bayern crea spesso problemi alla squadra di Favre, con Hernández e Gnabry che costringono spesso Sancho a ripiegare portandosi quasi sulla stessa linea di Meunier. I movimenti del numero 7 bavarese creano un corridoio esterno per il terzino francese, che spesso riesce ad evitare la marcatura di Sancho.
Sempre a sinistra, ma sponda Dortmund, il meccanismo è lo stesso, e le difficoltà per Sarr non sono poche. L’elemento chiave della fase di non possesso delle due squadre è l’altissima intensità. Entrambe cercano di prendere alti gli avversari e costringerli a forzare la giocata, tentando una riconquista nella zona più vicina possibile all’area avversaria.
L’uomo del Klassiker: Robert Lewandowski
Il MOTM è senza dubbio l’attaccante del Bayern, autore anche oggi di una prestazione magistrale. Non sbaglia una scelta in fase di costruzione, aiutando spesso la squadra ad avanzare grazie alla perfetta protezione di palla. Bravo a dialogare con i trequartisti, creando spazi interessanti per le continue avanzate di Müller, dentro l’area di rigore si riconferma spietato: una rete e un assist a referto, due gol annullati, 93% di accuratezza nei passaggi e quasi il 60% dei contrasti aerei vinti. Lewandowski è un pericolo costante per l’intero reparto difensivo dei gialloneri e un riferimento per i suoi compagni: un leader.
Una menzione d’onore spetta anche a Marco Reus, che trova il terzo goal stagionale, il secondo in campionato dopo quello realizzato contro l’Hoffenheim. Prestazione di qualità e di enorme intelligenza tattica: è stato lui il giocatore più pericoloso in fase offensiva della squadra di Favre, complice una giornata piuttosto sottotono di Haaland nonostante il gol. Reus è stato il giocatore che ha compiuto il maggior numero di tiri e che ha concluso più volte verso la porta del Bayern. Con 46 tocchi del pallone è risultato essere sempre nel vivo del gioco. Che dire, bentornato Marco!
I numeri del match
Non c’è una statistica che colpisce particolarmente. La partita si riconferma equilibrata anche sotto questo punto di vista, con 15 tiri a 14 in favore del Dortmund, di cui solo 5 sono però nello specchio, contro i 7 del Bayern. Il possesso palla è leggermente in favore dei padroni di casa, 51 a 49%. Tanti falli per la squadra di Favre (15), più del doppio rispetto a quelli dei bavaresi (7). In generale, il match è equilibratissimo, e fa pensare che la Bundes sarà combattuta fino all’ultima giornata, grazie anche all’ottimo RB Leipzig.
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Fonte immagine di copertina: https://fcbayern.com/en/news/2022/04/robert-lewandowski-named-fc-bayern-player-of-the-month-for-march-2022