L’ex calciatore della Sampdoria sta vivendo una nuova giovinezza al Brentford. La sua storia è un inno alle seconde opportunità.
Il talento, a volte, sa essere come una canna al vento: si inclina alla sua forza, ma non si rompe. Questo esempio di resistenza “elastica” ben si addice alla carriera di Mikkel Damsgaard, centrocampista danese del Brentford che, dopo numerose avversità, sta riemergendo più forte e determinato che mai. A suon di assist, infatti, il classe 2000 sta riannodando i fili con il suo passato da wonderkid, mettendosi in luce come uno dei migliori playmaker offensivi della Premier League. La sua storia calcistica è insomma uno straordinario esempio di rinascita, una prova concreta di come ci possa essere spazio per delle seconde opportunità.
Wonderkid
Per quanto abbia solo 24 anni, Damsgaard vanta un pedigree calcistico già piuttosto articolato. Merito, o colpa, della sua natura da wonderkid, ossia da “bambino prodigio”, che lo ha portato a muovere i primi passi nel calcio professionistico quando era ancora minorenne.
Dopo aver mostrato le sue qualità nella Superliga, nel 2020 Damsgaard compie già il grande passo trasferendosi alla Sampdoria. In Serie A il talento danese stupisce tutti per la sua capacità di adattarsi rapidamente, diventando subito un elemento chiave per i doriani.
L’exploit in blucerchiato si rivela il trampolino di lancio per qualcosa di più grande: Euro 2020. Damsgaard segna un gol spettacolare nella fase a gironi con la Russia e sblocca poi la semifinale contro l’Inghilterra con una memorabile punizione. Il mondo è ai suoi piedi e tutto sembra pronto per la stagione della definitiva consacrazione. Ma i sogni possono interrompersi proprio sul più bello…
Percorso a ostacoli
Nonostante il brillante inizio, la carriera di Damsgaard improvvisamente pare arenarsi. Una serie di problemi fisici, insieme a una diagnosi di artrite reumatoide, ne mettono alla prova la tempra, costringendolo praticamente a vivere una lunga fase di stop.
Dopo una stagione 2021-2022 con meno di 600’ disputati, a sorpresa il Brentford lo strappa alla Samp per 14 milioni di euro più bonus. Anche in Inghilterra, però, del vecchio folletto sembra non esserci traccia. La forma fisica non è quella di un tempo, così come la velocità, e questo finisce per incidere sul suo gioco.
Nelle prime due stagioni in Premier League, il bottino è piuttosto magro. In 49 presenze complessive, infatti, il suo score è arricchito da soli due assist: poco, troppo poco, per un calciatore dotato di un simile talento. Ma se i sogni possono interrompersi sul più bello, è anche vero che possono rifiorire all’improvviso e dare nuova linfa a ciò che sembrava perduto.
Damsgaard, il redivivo
La stagione 2024-2025 si sta rivelando per Damsgaard quella del riscatto. Come Hugh Glass, il protagonista del film “The Revenant”, l’ex Sampdoria si è messo alle spalle le difficoltà, permettendo al suo talento di riemergere.
Sotto la guida di Thomas Frank (di cui abbiamo parlato in maniera approfondita qui), il danese è diventato un elemento fondamentale per il Brentford, sia per la capacità di creare occasioni da gol sia per il sorprendente contributo difensivo. Risorsa versatile, in grado di eccellere in diverse posizioni, Damsgaard è il giocatore simbolo dei Bees, l’uomo in grado di accenderli.
Questo aspetto emerge con forza se si analizzano i suoi dati. Il classe 2000 è nel 96° percentile per numero di assist; con un xA di 0,32/90’ e 7,17 passaggi progressivi a partita risulta tra i migliori playmaker offensivi dell’intera Premier League.
Riemerso dalle difficoltà, Damsgaard ha davanti a sé un futuro luminoso. Se continuerà su questa strada, nonostante sia legato contrattualmente al Brentford fino al 2030, per lui potrebbero aprirsi anche le porte di una big del campionato inglese. A prescindere dalle prospettive, però, ciò che più conta è l’insegnamento nascosto nella sua storia.
La sua capacità di rinascere come giocatore è un esempio concreto di come possa sempre sorgere una seconda opportunità. Anche quando il vento è contrario, anche quando il talento sembra ormai destinato a spezzarsi.
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Immagine di copertina realizzata da Fabrizio Fasolino