Il Manchester United di Alex Ferguson è stato per anni un modello per lo sviluppo di giocatori in casa. Negli ultimi tempi altri settori giovanili sono saliti alla ribalta, e la academy dello United ha deciso di ristabilire le gerarchie.
L’esplosione di Mason Greenwood e Brandon Williams in questa stagione dimostra che lo United sta intraprendendo la strada giusta per lo sviluppo di giovani campioni. C’è grande lavoro dietro la crescita dei ragazzi, sia nel breve che nel lungo termine. Lo staff segue attentamente tutti i prospetti e cerca di indirizzarli nel migliore dei modi al fine di favorirne la crescita come giocatori e come persone. Questo vale sul terreno di gioco in allenamento, ma anche per decisioni più complesse.
Il percorso
Mick Cox, direttore del settore giovanile, rivela che anche i giocatori in prestito sono monitorati scrupolosamente, e che prima di lasciarli andare il suo team si accerta di scegliere la destinazione migliore. “Cosa vogliamo ottenere dal prestito? Che il ragazzo si abitui a giocare di fronte ad una folla, o che si irrobustisca nel fisico e migliori la tecnica? È meglio che rimanga nei settori giovanili o che inizi ad allenarsi sin da subito con la prima squadra?” spiega Cox.
Sono tutte decisioni fondamentali, che vanno prese con grande cautela.
La leggendaria Classe del ’92 rappresenta un buon esempio per spiegare il processo di crescita dei giovani. “Ryan Giggs era già una superstar, altri hanno avuto bisogno di più tempo, come Scholes e Butt. Altri ancora, come Robbie Savage, hanno avuto una carriera straordinaria, ma non al Manchester United.”
La nuova classe del ’92
Guardando le giovanili del club, il futuro della squadra sembra essere in buone mani. Oltre ai già citati Greenwood e Williams, infatti, ci sono almeno altri cinque giocatori pronti a diventare potenziali titolari fissi in breve tempo. James Garner e Teden Mengi si allenano già con la prima squadra, e in poco tempo anche Matej Kovar, Dylan Levitt ed Ethan Laird entreranno a farne parte.
Teden Mengi, difensore centrale, 18 anni
Considerando la giovane età – Mengi ha compiuto 18 anni ad aprile – il suo impatto sulla prima squadra è già notevole. Il difensore centrale ha esordito con la prima squadra nelle due amichevoli contro il West Bromwich, prima della ripresa del campionato, dando segnali positivi. Gli infortuni di Jones e Tuanzebe e la contemporanea assenza di Smalling e Rojo – entrambi in prestito – fanno di Tengi una possibile arma segreta per Solskjaer, soprattutto in una fase della stagione così concitata e con molti incontri ravvicinati.
James Garner, centrocampista, 19 anni
A diciannove anni, Garner milita già nella selezione under-23 dello United. Il giovane centrocampista ha recentemente scoperto di possedere una discreta vena realizzativa, come dimostrano i suoi nove goal, alcuni dei quali di pregevolissima fattura. Nell’ultimo match prima della quarantena, Garner si era persino concesso il lusso di rifilare una doppietta allo Stoke, con un poderoso colpo di testa prima e un pallonetto vellutato poi.
Come Tengi, anche Garner ha giocato in prima squadra nelle amichevoli contro il West Bromwich prima della ripresa. L’esordio ufficiale con la maglia dei Red Devils era già arrivato ad Ottobre, in un incontro di Europa League contro il Partizan Belgrado. Tre giorni dopo, il ragazzo aveva esordito anche in Premier League, entrando a partita in corso contro il Norwich City.
Verosimilmente, lo stato di forma di Pogba e Bruno Fernandes e la ritrovata continuità di Matic terranno il giovane fuori dall’undici titolare. Tuttavia, la stagione non è finita e, con molte partite ravvicinate, Garner potrebbe avere presto l’opportunità di mettersi in luce.
Matej Kovar, portiere, 20 anni
Nick Wood, suo allenatore nell’under 23, definisce il giovane portiere ceco “Straordinario. Una risorsa fondamentale per il nostro gioco nell’arco della stagione, quasi un giocatore extra in difesa. È sempre calmo, e sa utilizzare entrambi i piedi con grande precisione, sia nei passaggi corti che nei lanci.”
Nonostante a Manchester possano contare su due talenti come David De Gea e Dean Henderson, Kovar è pronto per ritagliarsi un posto in prima squadra. Nonostante la giovane età, mostra grande personalità e freddezza nelle uscite, unite ad un’esplosività e una reattività superiori alla norma.
Al momento, è poco probabile che possa trovare spazio tra i titolari, e il piano del club è quello di mandarlo in prestito per una stagione. Bisogna però scegliere la squadra giusta – continua Wood – Per sfruttare al meglio le sue qualità deve trovare un allenatore che veda il portiere come un giocatore di movimento aggiunto e favorisca la costruzione dal basso, perché è ciò di cui ha bisogno.
Ethan Laird, terzino, 18 anni
Terzino di spinta in grado di giocare indistintamente a destra e a sinistra, Laird sembra già essere l’erede naturale di Wan-Bissaka sulla fascia dello United. Nonostante due brutti infortuni al ginocchio negli ultimi due anni, Laird è il pupillo di tutti gli allenatori delle giovanili per la sua maturità e le sue abilità in campo.
Nella partita di EFL contro il Rotherham, Ethan ha messo in mostra tutte le sue abilità, sia offensive che difensive. Ha segnato un gran goal su assist dell’altro enfant prodige Brandon Williams e ha sfornato una grande prestazione difensiva, respingendo tutti gli assalti del Rotherham.
Dati i problemi che lo United ha dovuto affrontare nelle retrovie nel corso della stagione, Laird avrà sicuramente delle occasioni di ritagliarsi uno spazio importante, e Solskjaer sembra intenzionato a scommettere fortemente su di lui.
Dylan Levitt, centrocampista, 19 anni.
Centrocampista gallese come il suo idolo e allenatore in Nazionale Ryan Giggs, Levitt è stato forse il giovane del vivaio che più di tutti ha sofferto lo scoppio del coronavirus. Tornato in forma dopo alcuni problemi di salute in inverno, ha visto sfumare l’esordio con la maglia del Galles a causa della cancellazione delle amichevoli contro Stati Uniti e Austria, previste per marzo.
Levitt è un giocatore molto creativo, che ama gestire il pallone e trovare linee di passaggio alternative. Nella partita di Europa League contro l’Astana, nella quale hanno giocato anche Laird e Garner, Levitt ha completato oltre 100 passaggi.
Wood stravede per lui, e vede per il giovane un futuro in prima squadra già dal prossimo anno, nonostante la folta concorrenza nel reparto.
La dirigenza dello United spera di aver trovato in Garner, Mengi, Laird, Kovar e Levitt la nuova Classe del ’92. In attesa di scoprire se i ragazzi saranno in grado di emulare le gesta di Giggs, Beckham, Scholes Butt e dei fratelli Neville, Solskjaer può godersi la migliore fucina di talenti uscita dall’academy dei Red Devils negli ultimi decenni.
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