Il difensore portoghese è stato il vero segreto della grande stagione dei Citizens, conquistando persino il titolo di MVP della Premier League.
Quando nella scorsa estate il Manchester City aveva deciso di investire 68 milioni di euro per il cartellino di Rúben Dias, più di qualcuno ha storto il naso. Nonostante il dominio degli ultimi anni, infatti, gli oltre 300 milioni investiti sui difensori non avevano dato i frutti sperati, tant’è che Guardiola era ancora alla ricerca di una coppia titolare affidabile. L’investimento su Dias sembrava dettato più da una necessità morbosa che da una reale convinzione, ma evidentemente non era così. Il difensore portoghese ha, infatti, letteralmente trasformato il City, avendo un impatto devastante e conquistando meritatamente il titolo di MVP della Premier League 2020/2021.
Difensore puro
Pur vantando doti tecniche e di palleggio eccellenti, aspetto imprescindibile per giocare in una squadra di Guardiola, non è solo con queste che Rúben Dias ha portato quel quid in più che serviva al Manchester City. Può sembrare banale, visto che si parla di un difensore centrale, ma il segreto del successo del portoghese risiede proprio nei fondamentali difensivi in senso stretto. L’ex calciatore del Benfica ha cambiato il modo di difendere della squadra, dandole consapevolezza e lucidità nei ritmi e nella lettura delle situazioni.
Nonostante la giovane età, il classe ’97 gioca con la tipica padronanza del leader e mostra una eccellente dote nell’intuire prima cosa sta per succedere in campo. Il linguaggio del corpo che Dias manifesta quando gioca è quello di un giocatore molto reattivo, rapido nell’interpretare la possibile evoluzione dell’azione e nel prevedere le situazioni di maggior pericolo.
È proprio questo senso dell’anticipo innato che gli permette, nonostante una velocità di base non eccellente, di migliorare il rendimento difensivo dell’intero reparto, che spesso si aggrappa proprio alla sua voce e alle sue indicazioni. La reattività nei contrasti, dettata anche dalla forza fisica e dal tempismo di cui sopra, gli consente di imporsi anche nei duelli uno contro uno più svantaggiosi. Così come l’abilità nel gioco aereo, con cui tiene a bada gli attaccanti della Premier League e si rende pericoloso in area avversaria.
Qualità, of course
Si faceva prima riferimento alle abilità più strettamente difensive, da marcatore, ma chiaramente Rúben Dias funziona nel meccanismo dei Citizens anche per le sue abilità palla al piede. Cresciuto nell’accademia del Benfica, che vanta una tradizione notevole in quanto a tecnica ed eleganza, Dias è un ottimo palleggiatore e questo lo rende un profilo perfetto per le squadre di Guardiola. È proprio per la sua abilità con entrambi i piedi che il tecnico catalano lo schiera sul centrosinistra, per permettergli di aprire azioni e prospettive in entrambe le direzioni di campo.
Da questo punto di vista quello che stupisce è l’intelligenza del difensore, che molto spesso non si limita a scaricare il pallone ma lo passa mettendo chi lo riceve nella condizione migliore di farlo. È così che si spiega il 93% dei passaggi riusciti in campionato, è (anche) così che si spiega la capacità del City di attaccare con rapidità ed efficacia anche partendo dal basso. Spesso Dias riesce infatti ad indovinare il passaggio in verticale che mette l’attaccante in condizione di affrontare l’1vs1, aumentando sensibilmente la possibilità di fare gol.
Oltre che per impostare, Rúben Dias sa usare i piedi anche per una gestione più sapiente dei momenti della gara. Sfruttando la sua rapidità di pensiero e la sua calma, l’ex Benfica gestisce con grande accuratezza le situazioni difficili evitando problemi al City nella prima fase di uscita di palla.
Come una gemma
Le sue caratteristiche appena elencate rivelano già molto del peso specifico che Dias assume nello scacchiere del Manchester City. Parlare di un difensore abilissimo in “difesa” e preciso in impostazione equivale chiaramente a dipingere un potenziale fenomeno, cosa che in effetti ritroviamo nei dati. Nelle 32 occasioni in cui è sceso in campo in Premier League, infatti, la sua squadra ha tenuto inviolata la porta in 15 occasioni, concedendo appena 21 gol. Questo dato è stato replicato anche in Champions League, dove gli Sky Blues hanno subito appena 4 reti, tenendo inviolata la porta per 7 gare consecutive prima dei quarti di finale.
Per questi numeri, per questo impatto, ma non solo, la stagione di Dias e più in generale il suo acquisto possono essere paragonati a quello che Van Dijk è stato per il Liverpool. Arrivato per tanti soldi, con un filo di scetticismo, Dias ha saputo ergersi a uomo-simbolo della squadra, cambiandone il modo di difendere, la dimensione e quindi anche i risultati. Per la ciliegina sulla torta manca ora il successo in Champions. Un traguardo che valorizzerebbe ulteriormente il paragone con il gigante olandese dei Reds.
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Foto di copertina tratta da: Rúben Dias – profilo Twitter.