Il Southampton è la vera sorpresa di inizio Premier League. Il loro alto rendimento non è solo un caso, ma frutto del lavoro di un allenatore competente e di un gruppo coeso. Che ha saputo reagire alla grande dopo un clamoroso 0-9.
Sesto risultato utile consecutivo in Premier, vetta della classifica conquistata per una notte, e una voglia matta di continuare a fare bene. È il Southampton di Ralph Hasenhüttl, che si sta ritagliando uno spazio non indifferente nel campionato più competitivo d’Europa, facendosi largo tra le Big Six del calcio inglese a suon di risultati.
Eppure il club poco più di un anno fa si rendeva protagonista, in negativo, della sconfitta casalinga più dura della storia della Premier. Lo 0-9 contro il Leicester è stato un risultato catastrofico. Una disfatta del genere non può che lasciare degli strascichi in una società che aspirava più che altro ad una salvezza tranquilla. Evidentemente non è stato così per i Saints. Dopo aver donato l’intero stipendio guadagnato nel giorno del tracollo, squadra e staff si sono rimboccati le maniche e hanno iniziato a dare un’identità di gioco ben definita.
Ralph, non Ralf
I risultati non sono arrivati subito. Si è dovuto aspettare il post lockdown per vedere un Southampton in grande spolvero. Finale di stagione in crescendo, con quattro vittorie e tre pareggi negli ultimi sette match, 51 punti e salvezza più che tranquilla. L’inizio quest’anno non è stato affatto facile, con due sconfitte nelle prime due, ma il copione è presto cambiato.
Il merito è sicuramente di alcune figure chiave che stanno facendo le fortune del match. Prima fra tutte, mister Hasenhüttl, che ha saputo creare un gruppo affiatato e in grado di restare unito. Il primo allenatore austriaco nella storia della Premier League ha costruito una rosa competitiva, un giusto mix tra giovani di prospettiva e calciatori di esperienza.
Il suo 4-4-2 sembra semplice, ma racchiude in sé schemi di gioco sulla falsa riga degli ideali di Jurgen Klopp. La metodologia e il lavoro del “Normal One” sono stati fonte di ispirazione e studio per tutti i tecnici in rampa di lancio della Bundesliga. Tra questi non poteva mancare Hasenhüttl. Nel biennio 2016-2018 fu il primo in panchina a portare il Lipsia in una competizione europea, in sostituzione di Ralf Rangnick che rimase al club come dirigente. Il sistema di gioco del Southampton si basa su una buona difesa, che ha permesso di portare a casa 4 clean sheets in questo inizio stagione, ma soprattutto sul Gegenpressing, il pressing asfissiante senza palla che chiude tutte le opzioni di passaggio agli avversari.
Una bella sorpresa di inizio stagione
Se Hasenhuttl è in testa lo deve anche e soprattutto agli interpreti messi in campo. In porta l’esperto McCarthy, la difesa è comandata dal compatto due composto da Vestergaard e Bednarek. A centrocampo il roccioso Romeu affianca la bandiera del club e capitano, Ward-Prowse. Per quest’ultimo già 239 presenze in maglia biancorossa, quinto nella classifica All-time dei giocatori con più partite con il Southampton.
Sugli esterni classe e velocità al servizio di Hassenhuttl: Djenepo e Redmond si giocano il posto sulla sinistra, Armstrong e Walcott sulla destra. Ma il vero mattatore della squadra è in attacco, ha la maglia numero 9 e ha già messo a referto 5 goal e 2 assist nelle prime 7 partite di Premier. Il suo nome è Danny Ings, ora ai box almeno fino a metà dicembre per l’ennesima operazione al ginocchio della sua carriera. Dopo i 20 goal nella scorsa stagione, la società non ci ha pensato due volte ad acquistarlo a titolo definitivo dal Liverpool per 20 milioni di euro. Il 28enne attaccante inglese sta vivendo il periodo d’oro della carriera in maglia biancorossa, riuscendo anche a ritrovare la maglia della nazionale inglese dopo anni.
Con l’assenza di Ings, ora il peso dell’attacco è sulle spalle di Che Adams. Il 24enne ex Birmingham, quando era appena arrivato l’estate scorsa, dichiarò di essere arrivato al Southampton per vincere il campionato. Solo un sogno? Chissà.. Intanto lui ha messo a segno già 3 gol e gliene basta uno per eguagliare il suo score della passata stagione.
Dopo l’ultima vittoria ai danni del Newcastle, ha fatto sorridere il simpatico tweet della pagina del club, che ha postato la classifica della Premier, con scritto in descrizione “STOP THE COUNT”, rifacendosi alle parole di Donald Trump durante lo spoglio per le elezioni negli USA.
Dopo la conclusione dell’ottava giornata di campionato, i Saints sono quarti a due punti dalla capolista Leicester. Non male per chi era destinato a lottare per salvarsi. Con tanta Santa pazienza, i Saints possono rivelarsi l’incomodo in più.
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Fonte immagine di copertina: https://alleysport.com/why-are-southampton-called-the-saints-epl/
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