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Seconda serie, quando la storia non basta

Nobili decadute e recenti retrocessioni, il punto sui club blasonati che militano nella seconda serie. Tra chi non riesce a risalire e chi ci proverà al primo colpo. La missione non è per niente facile.

Un solo obiettivo, risalire subito. Questo è ciò che generalmente si augurano i tifosi di quei club che storicamente sono abituati a palcoscenici più prestigiosi di una seconda serie. Molto spesso però, le serie cadette presentano più di un’insidia e il salto immediato di categoria diventa più complicato del previsto.

Dall’Inghilterra alla Spagna passando per Olanda e Germania. In Europa e non solo, sono tanti gli esempi di squadre dal glorioso passato impantanate nel purgatorio ai piedi del grande calcio. Proviamo a fare il punto della situazione all’inizio della nuova stagione.

Germania e Spagna

Il caso più emblematico è senza dubbio quello della Zweite Bundesliga nella quale cinque club possono vantare complessivamente 24 titoli nazionali.

Se Werder e Schalke, dopo trenta e quarant’anni ai vertici del calcio tedesco, tenteranno subito la risalita, l’Amburgo è il classico esempio che il tentativo non sarà semplice. Con alle spalle la prima retrocessione della sua storia del 2017/2018, l’HSV si è abbonato al quarto posto finale, ottenuto per tre stagioni consecutive. Una rosa altamente competitiva non è bastata ad avere la meglio in un torneo impegnativo e ricco di club con un tasso tecnico ma minore ma con il coltello tra i denti.

Ne sanno qualcosa Norimberga e Hannover, alle prese con il continuo sali-scendi di categoria dopo una permanenze decennale nella massima serie condita anche dalla partecipazione all’Europa League.

La prima giornata di Zweite Bundesliga ha da subito messo l’una di fronte all’altra due delle pretendenti alla promozione.

In Spagna il Real Saragozza, 6 Coppa del Re e una Coppa delle Coppe nel palmarès, proverà per il nono anno consecutivo ad uscire dal guado della seconda serie. Tentativo precedente riuscito al primo colpo a seguito della retrocessione del 2007/2008 dopo 58 stagioni nella Liga.

Destino analogo quello verso il quale va in contro il Malaga, sceso nel 2018 dopo 11 anni caratterizzati anche dalla partecipazione alla Champions League. In questo caso, il declino sportivo è legato ai problemi fiscali avuti dalla proprietà dello sceicco Al-Thani. Dopo gli ingenti investimenti passati, il club è gestito ora da un amministratore giudiziario.

Proverà invece il salto diretto il Valladolid di Ronaldo, altra squadra che nella sua storia ha collezionato più stagioni in Liga (44) che nelle altre divisioni.

Sperano di riconquistare la seconda serie Deportivo La Coruna e Kaiserslautern sprofondate addirittura nella terza serie.

Inghilterra, Francia, resto d’Europa e del Mondo: quando la seconde serie…

Meno nutrito il gruppo delle nobili decadute per quanto riguardo Inghilterra, Francia e Olanda. Il Nottingham Forrest, due Coppe dei Campioni all’attivo, è assente dalla Premier League dal 1998/1999.

In Francia, è l’Auxerre a disputare l’ennesima Ligue2.  A differenza delle stagioni precedenti, il sesto posto dell’ultima potrebbe essere di buon auspicio dato che rimane il miglior risultato del club dal 2013.

In entrambi i casi però, le due proprietà straniere sembrano interessate più alla gestione finanziaria dei club piuttosto che alla parte sportiva.

Tanti gli esempi anche in giro per l’Europa. Sia il Roda che il Den Haag avevano perso l’abitudine a disputare l’Erste divisie, seconda serie del calcio olandese. In Svezia è l’Helsingborgs a non trovare la stabilità in prima serie dopo le retrocessioni del 2016 (la prima dopo 23 anni) e del 2020.

In Turchia, il Bursaspor, pur non essendo uno dei club più celebri del Paese, detiene un particolare record. Dopo il titolo conquistato nel 2009/2010, è retrocesso nel 2019 senza essere ancora riuscito a tornare nella massima serie. Mai una squadra campione di Turchia aveva conosciuto lo smacco della retrocessione.

Dando uno sguardo in giro per il mondo troviamo esempi simili. Nella Serie B brasiliana troviamo sia due delle quattro squadre di Rio (Vasco da Gama e Botafogo) sia il Cruzeiro. Quest’ultimo, che ha appena annunciato il ritorno di Luxemburgo in panchina, ha vissuto la retrocessione nel 2019 dopo 98 anni di storia e 4 Campionati nazionali, 2 Libertadores e 38 Tornei statali.

In Uruguay è il Danubio fresco di passaggio in seconda serie a distanza di 51 anni mentre il Cobreloa (8 volte campioni del Cile) è dal 2015 che senza successo cerca di conquistare la promozione.

Le cause

I motivi possono essere diversi e gli spunti di riflessioni molteplici. Dopo tante stagioni nella massima serie un calo può sicuramente essere fisiologico, unito all’incremento della competitività dei club minori. In altri casi è fuori dubbio che i problemi finanziari influiscano con i risultati sportivi.

Discorso ancora diverso se si considerano le proprietà straniere e il loro tentativo di gestire i club a distanza. Inoltre, in alcuni casi, i club di proprietà straniera rappresentano una delle tante aziende all’interno del gruppo principale.


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Fonte immagine di copertina: collage Twitter Nottingham Forest e Auxerre

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