Categorie
Spagna

Alexander Isak, l’airone

Per come era iniziata, sembrava proprio che quella contro l’Espanyol stesse per diventare la quinta sconfitta consecutiva per la Real Sociedad. A portare invece la vittoria, ci ha pensato l’airone svedese.

I passi falsi contro Alavès, Real Madrid, Celta Vigo e Getafe avevano minato le convinzioni di una squadra di giovani irriducibili, che prima della sosta viaggiava speditamente verso la qualificazione alla prossima Champions League.
La nefasta serie negativa ha allontanato la Real Sociedad dal sogno Champions, ma la possibilità di garantirsi un posto in Europa è ancora viva. L’avvio arrembante dell’Espanyol e il goal di David Lopez facevano dunque presagire la fine prematura dei sogni europei, pietra tombale sulle speranze dei giocatori.
Eppure, i baschi non si arrendono mai. Guai a darli per vinti.
I ragazzi di Alguacil hanno continuato a spingere, sfiorando la rete del pareggio in più di un’occasione. Infine, al minuto 56, un tocco sotto misura di Willian José ha rimesso la partita in parità.
Non paghi, i giocatori della Real Sociedad hanno continuato ad attaccare, trovando il vantaggio con un gran sinistro di Alexander Isak.

Alexander l’airone

Il giovane attaccante classe 1999, svedese di origine eritrea, è uno dei prospetti più interessanti della Liga e dell’intero panorama europeo.
Dall’alto del suo metro e novanta, Isak domina i cieli di Spagna come un airone, il cui volo è aggraziato ma che non conosce pietà. Come il becco affilato di quest’ultimo piomba fulmineo sugli ignari pesci di cui si ciba, così lo svedese si manifesta all’improvviso nelle aree avversarie. Un guizzo letale, improvviso, e il pallone è in fondo alla rete.

La corsa di Isak non è quella che ci si aspetterebbe da un individuo della sua mole. Lo scatto, l’accelerazione e il dribbling riflettono l’agilità di una danzatrice imprigionata nel corpo di un pugile.
Ma è senza dubbio nella finalizzazione che risiede la sua arma migliore, nel sacro e indissolubile legame tra un attaccante il goal. Nel boato del pubblico quando il pallone entra lentamente in porta.

Gli inizi

La carriera di Alexander ha inizio nei campetti di Solna, comune-satellite in periferia di Stoccolma.
A sei anni fa il suo ingresso nelle giovanili dell’AIK Solna, con la quale esordirà da professionista nel febbraio del 2016 contro il Tenhult. Prestazione superba, impreziosita da un goal. Qualche giorno dopo, a sorpresa, debutta anche in campionato. E ovviamente segna anche lì, diventando il più giovane marcatore di sempre nell’Allsvenskan, la massima serie svedese. Non smetterà più di segnare, concludendo la stagione con 13 reti in 29 presenze, nomina di debuttante dell’anno e l’ingresso nella top 11 del campionato.

Lucien Favre, tecnico del Borussia Dortmund da sempre attento ai giovani, sborsa 8,6 milioni di euro per assicurarsi il talento svedese. Così, nell’estate del 2017, Isak si trasferisce al cospetto dell’esigente muro giallo di Dortmund. In Germania non riesce ad incidere, e per farsi le ossa viene spedito in prestito in Olanda, al Willem II.

Il tulipano sboccia

La stagione 2018-19 è quella della consacrazione di Isak, che riesce a sbocciare nella meravigliosa terra dei tulipani.
In Eredivisie tutti si accorgono in breve tempo di questo attaccante che riesce a condire le sue 16 presenze in Olanda con tredici reti e sette assist.
Sembra però che a Dortmund non vogliano credere in lui, al contrario della Real Sociedad. I baschi fiutano l’affare e lo portano in Spagna, a San Sebastián.

Non impiega molto per ambientarsi sulle spiagge del Mar Cantabrico, e a settembre trova il suo primo goal all’Anoeta. Curiosamente la vittima è l’Espanyol, che anche questa volta soccombe sotto i colpi spietati del centravanti. A dicembre diventa inarrestabile: tra campionato e Copa del Rey, Isak segna 12 goal in altrettante partite. Tra le vittime, il Barcellona, l’Athletic Bilbao in un favoloso derby basco, e il Real Madrid, che lo svedese elimina dalla coppa con una doppietta.

Vi ska se i framtiden

Numerose voci di mercato danno Willian Josè in partenza da San Sebastián a fine stagione, sembra quindi che Isak sarà il predestinato al centro dell’attacco txuri-urdin a partire da settembre.
Nella sua esperienza spagnola, finora lo svedese ha segnato quindici goal in quaranta presenze, molte delle quali da subentrato. Nelle chance da titolare avute in Copa del Rey e in campionato ha sempre risposto presente, trovando spesso la via del goal e sfornando prestazioni molto convincenti.
Venendo impiegato più spesso, potrà solo crescere e affermarsi sempre di più come uno dei talenti più interessanti della sua generazione.
Il futuro è dalla sua parte, e Isak non starà ad aspettare. Ci regalerà goal a raffica alla sua maniera, aggraziato e spietato come un airone.


Rimani aggiornato su tutte le news di Sottoporta.

Di Andrea Margutti

Aspirante scrittore, fotografo, musicista e scacchista. Piedi storti e braccia larghe in marcatura. Non si aspetta molto dalla vita, ma se potesse riavere Recoba in rosa sarebbe contento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *