È possibile che il calcio stia cambiando e noi non ce ne stiamo neanche accorgendo? Il cambiamento è già avvenuto? Analizziamo insieme il processo di qualche top club.
Stiamo attraversando un periodo dove i cambiamenti non sono più lenti e graduali. Abbiamo perso la possibilità di adattarci e goderci le ere di transizione. Prima le rivoluzioni e i cambi generazionali avvenivano poco a poco, permettendo l’inserimento dei più giovani in modo graduale. Guardando la Champions League, in queste settimane, bisogna forse ammettere che il cambiamento è già avvenuto. I giovani si sono già presi il centro del palco dei top club. Le grandi squadre sono sempre più dipendenti dal talento dei loro giovanissimi e sembra quasi che i giocatori più maturi, anziché accompagnarli e formarli per la gloria, fatichino a tenere il loro passo.
Il Chelsea di Abramovich
Partiamo dai Blues, senza dubbio la squadra più rivoluzionata dell’attuale calcio europeo. Quest’estate la squadra di Roman Abramovich, dopo due sessioni di attesa, ha finalmente sbloccato il suo mercato in entrata. Sappiamo che il presidente russo non è il tipo che si preoccupa di bilanci e di fair play finanziario; così il suo Chelsea è riuscito a condurre una campagna acquisti monumentale, accaparrandosi i giovani più promettenti del calcio europeo.
In Germania, in particolare, ha pescato Timo Werner e Kai Havertz, il centravanti e l’ala/fantasista più promettenti di tutta la Germania. Uno a Lipsia, l’altro a Leverkusen, hanno incantato sia in Bundesliga che in Europa. Per completare il folle mercato il Chelsea è andato a pescare ad Amsterdam anche l’immensa classe di Hakim Ziyech. In difesa hanno deciso di affidarsi al giusto mix tra esperienza e freschezza. Il profilo individuato per portare corsa e freschezza è stato quello di Chilwell. Un acquisto dal rendimento sicuro che conosce già bene la Premier League. Il terzino ex-Leicester, infatti si sta rivelando uno dei migliori dell’organico blues.
Per quanto riguarda l’esperienza hanno deciso di affidarsi ad uno dei migliori centrali del panorama calcistico: Thiago Silva. Il centrale brasiliano non ha bisogno di presentazioni e sarà il senatore che dovrà guidare tecnicamente e caratterialmente la squadra, soprattutto quei giovani che già rappresentano non solo il futuro, ma il presente del Chelsea.
Oltre all’abbondanza provocata dal mercato, ciò che stupisce dalle parti di Stamford Bridge è l’inserimento e il valore dei giovani provenienti dalle giovanili del club che hanno trovato spazio e continuità grazie alla gestione di Lampard. Talenti come Abraham, Zouma, Hudson-Odoi, Reece James, Mount non sono delle semplici alternative, ma giocatori fondamentali che fanno parte della spina dorsale del club. Grazie al blocco del mercato e alle idee di Lampard, il Chelsea l’anno scorso li ha valorizzati e adesso si ritrova con un patrimonio dall’immenso valore in mano.
Terra catalana, terra fertile
Dopo l’8-2 subito contro il Bayern Monaco qualcosa in Catalogna è inevitabilmente cambiato. Tutti sono stati messi in discussione. Persino Messi si è fatto delle domande sulla propria condizione. Senatori che hanno vinto tanto come Busquets, Jordi Alba o Piquè, solo per citarne alcuni, sono stati pesantemente attaccati dalla stampa e dai tifosi. Suarez è stato addirittura ceduto, e acquisti carissimi dal rendimento altalenante sono stati fortemente criticati: Dembélé, Semedo, ma anche lo stesso Griezmann.
Tutte queste domande hanno portato a Koeman in panchina; l’olandese prima di essere l’allenatore del Barcellona è un uomo del Barcellona. Uno che sa come comportarsi e muoversi nel mondo Blaugrana meglio di chiunque altro. Ha avuto il coraggio di consegnare le chiavi del centrocampo a De Jong, di assegnare la fascia destra a Dest, e di affidare il peso dell’attacco a giovani meritevoli come Pedri e Ansu Fati, in attesa di Trincao. Scelte coraggiose che gli sono costate punti in Liga, ma che gli stanno regalando piccole gioie in Champions League.
Il processo è lungo e siamo in una lunghissima fase di semina, ma Koeman ne è consapevole. L’ex-difensore olandese sa che quando ci sarà da raccogliere i prodotti creati da una terra fertile come quella catalana, questi saranno abbondanti e dal valore altissimo. In futuro ci si aspetta anche di vedere qualche giovane interessante della Cantera in prima squadra, magari Ilaix Moriba, di cui tutti parlano bene, sicuramente anche Koeman.
Il Barcellona, anche se di tanto in tanto, concede qualcosa di troppo. L’obiettivo è quello di ritrovare definitivamente quella voglia di giocare e divertirsi che lo ha sempre contraddistinto. Il cambiamento da queste parti forse è arrivato in modo troppo repentino, gli stravolgimenti attuati forse sono stati troppo bruschi ma purtroppo estremamente necessari. Erano anni che qualche ingranaggio non funzionava in casa Barcellona; il primo avvertimento è arrivato nella prima clamorosa eliminazione contro la Roma. L’anno successivo ad Anfield è stato quasi peggio e pochi mesi fa a Lisbona è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Messi andrà sicuramente via: meglio comprare e spendere male per giocatori alla Dembélé o accudire e coccolare i piccoli astri nascenti che già si hanno? Koeman e il Barcellona sembrano avere le idee (mezze) chiare.
Il cambiamento gestito dai Blancos
La squadra di Zidane è quella che forse sta affrontando meglio questo ricambio generazionale. Mantiene dei punti fermi ai quali tutti devono fare riferimento, ma non ha paura di lasciare spazio ai più giovani. Grazie ad un processo estremamente curato in ogni dettaglio, il cambiamento si sta gestendo bene. Calciatori come Valverde e Mendy si ritrovano già ad essere giocatori dal peso internazionale.
Ferland ormai è il titolare inamovibile sulla corsia di sinistra dei Galacticos. Il terzino francese ha messo a sedere in panchina un giocatore di qualità ed esperienza come Marcelo. Mendy è una spina nel fianco in fase offensiva; sa giocare il pallone, sa crossare, all’occorrenza sa anche inserirsi, ma la sua vera qualità è la fase di contenimento. L’ex- Lione non sbaglia una diagonale, è sempre ben posizionato e nell’uno contro uno non si fa superare quasi mai. Entra sempre in modo pulito e grazie a tutte queste qualità garantisce un equilibrio al quale Zidane non può rinunciare.
Valverde è già un centrocampista totale. Grazie alla versatilità può far riposare qualsiasi elemento del centrocampo capace di vincere tre Champions League di fila. Oltre a dare tanta sostanza e dinamicità in mezzo al campo, risulta essere anche molto abile negli inserimenti in area. A dimostrazione di ciò abbiamo tutti in mente il goal nel Clasico in cui riceve uno splendido pallone da Benzema che lo lancia in profondità e lui con freddezza conclude insaccando con uno splendido diagonale alto a fil di palo.
L’ala protettiva di giocatori come Kroos, Modric, Casemiro, Benzema e soprattutto di capitan Ramos protegge i giovani dalla paura di sbagliare. Giocatori di questo tipo non hanno niente da dimostrare, e per questo sono disposti ad assumersi tutte le responsabilità. Giocatori come Rodrygo Goes e Vinicius Junior hanno tutto il tempo e le possibilità per poter spiccare il volo. C’è una società, un allenatore e una squadra pronti a proteggerli da qualsiasi attacco. A proposito di attacco, in maniera tattica: saranno loro i futuri titolari dei Blancos. Zidane ha voluto tenere in rosa, a sorpresa, Odegaard, e ha mandato Kubo al Villarreal per fargli fare esperienza, monitorandolo.
Ormai tutte le big d’Europa stanno provando a coltivare dei giovani talenti, piuttosto che spendere fior di milioni per aspiranti promesse dal rendimento dubbio e incostante. Meglio sbagliare in casa e non arricchire le casse altrui. Se proprio si vuole investire, via con lo scouting assiduo. Su questo il Borussia Dortmund è un modello da seguire, sicuramente.
Zirkzee al Bayern Monaco può essere il nuovo Lewandowski, questione di mesi e il vice del polacco sarà lui, altro che Choupo-Moting. Il classe 2000 Foden al Manchester City ha preso il posto di una leggenda come David Silva. Il cambiamento e il ricambio generazionale sono realtà più che affermate nel calcio Europeo. L’influenza dei giovani è sempre più tangibile grazie alla loro intraprendenza e il loro talento. Non ci resta che sistemarci sul divano e goderci lo show che solo il grande calcio può offrire. Il cambiamento è già qui…
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Fonte: PORTOGALLO 2 – 3 DINAMARCA
Autore: José Goulão da Lisbona, Portogallo