La nostra intervista a Filippo e Simone Iemmolo, i due organizzatori dell’OFFSide Festival, più di una semplice rassegna cinematografica sul calcio. Come ogni anno OFFSide è, infatti, un punto d’incontro per appassionati e amanti del pallone in tutte le sue sfaccettature.
OFFSide Festival è un progetto nato oltre dieci anni fa in Spagna. Ha l’intento di raccontare il calcio come fenomeno sociale e culturale, non solo agli appassionati ma anche a un pubblico eterogeneo. Il festival narra la vera anima del calcio, in grado di dare vita a passioni, illusioni, vittorie e sconfitte, non solo agonistiche. Proprio per questo motivo Offside Festival è diventato rapidamente un festival atteso e seguito da tutti gli appassionati di questo sport e non solo. Pensate che sono più di quaranta le edizioni organizzate in tutto il mondo, tra New York, Rio de Janeiro, Atene, Parigi e tante altre capitali europee e mondiali.
Un festival al passo coi tempi
Quali sono le sfide principali nell’organizzare un festival di cinema sul calcio, e come le affrontate?
Organizzare un festival di documentari calcistici comporta diverse sfide come la necessità di trovare una selezione di film autentici e di qualità. Bisogna superare il pregiudizio che il calcio sia solo uno sport e non una forma d’arte visiva e narrativa. Affrontiamo queste sfide concentrandoci sul raccontare il calcio come fenomeno globale, culturale e sociale, coinvolgendo registi appassionati e investendo in eventi che celebrano il cinema calcistico in tutte le sue forme.
Perché è importante raccontare lo sport, e in particolare il calcio, come un fenomeno sociale e culturale? Quali messaggi volete trasmettere?
Il calcio, innanzitutto, è molto più di un gioco. È una lente attraverso la quale osservare la società, il cambiamento, le sfide sociali, le questioni di identità e appartenenza. Vogliamo mostrare il calcio come motore di storie vere e profonde, che raccontano l’umanità in tutte le sue sfaccettature. Con OFFSide Festival, ci impegniamo a portare al pubblico storie che parlano di speranza, resistenza, e trasformazione sociale attraverso il calcio.
Qual è la risposta della comunità calcistica internazionale nei confronti dell’Offside Festival?
La comunità calcistica internazionale ha risposto in modo entusiasta al nostro festival. Fin dal principio in Spagna agli inizi del Duemila. Hanno riconosciuto OFFSide come uno spazio unico per celebrare le storie spesso invisibili dello sport. Da broadcaster e istituzioni, a tifosi e club, abbiamo visto un forte supporto che ci ha portato in contatto con festival e partner internazionali, creando un network che va oltre i confini nazionali.
Come si è evoluto il festival dal suo esordio in Italia e quali aspetti sono stati aggiunti o migliorati?
Dal nostro debutto in Italia, OFFSide si è evoluto da evento di nicchia a piattaforma di risonanza nazionale, con incursioni nelle altre forme narrative: dalla letteratura al podcasting, solo per fare un esempio. Abbiamo anche introdotto panel di discussione, workshop e incontri con registi per dare un contesto più profondo alle proiezioni, arricchendo l’esperienza del pubblico e consolidando l’evento come luogo di scambio culturale.
Quali sono le novità principali dell’edizione 2024 dell’OFFsideFestival rispetto agli anni precedenti?
Quest’anno, OFFSide 2024 presenterà una selezione di documentari inediti che esplorano il legame tra calcio e sostenibilità ambientale, un tema molto sentito. Abbiamo anche introdotto un nuovo momento ricreativo a latere della manifestazione. Si tratta di un nuovo quiz dal vivo a squadre dedicato al calcio a cura di Offside, che introduciamo quest’anno e che prende il nome di Fùtbol Nerd.
La cura ai dettagli di OFFSide Festival
Quali sono i criteri principali nella selezione dei film e documentari che verranno proiettati quest’anno?
La selezione è guidata dall’originalità della storia, la qualità della produzione e la capacità del film di trasmettere il calcio come esperienza umana e sociale, non solo sportiva. Cerchiamo opere che vadano oltre la semplice cronaca, che esplorino temi come la resilienza, l’identità culturale, l’inclusività e il cambiamento. Quest’anno, un’attenzione speciale è riservata a registi emergenti e a storie ambientate in contesti inusuali.
Come viene scelto il vincitore di OFFSide, e chi fa parte della giuria?
Il vincitore è scelto da una giuria composta da esperti di cinema e personalità del mondo calcistico e culturale. La giuria valuta i documentari secondo criteri di qualità narrativa, impatto emotivo e rilevanza del messaggio sociale. Quest’anno, la giuria include registi, personaggi della società civile, giornalisti sportivi e critici che apportano prospettive complementari per valutare l’ampio spettro di temi presentati.
SEGUI SOTTOPORTA ANCHE SU INSTAGRAM!
In che modo il festival si propone di coinvolgere un pubblico eterogeneo e non solo gli appassionati di calcio?
OFFSide Festival si propone di raggiungere un pubblico variegato attraverso film che parlano di temi universali come giustizia sociale, identità, multiculturalismo e integrazione. Tutti argomenti che risuonano ben oltre i confini del tifo calcistico. Inoltre, organizziamo attività parallele come incontri culturali e proiezioni gratuite per scuole e comunità, per avvicinare anche chi non segue abitualmente il calcio.
Che tipo di attività parallele sono in programma per questa edizione?
Altropallone, associazione che realizza il festival in collaborazione con Offside, racconterà cosa ci attende verso l’apertura della prossima Biblioteca dello Sport dedicata a Gianni Mura, la prima a Milano. Con Fair Play Festival invece organizzeremo due momenti davvero speciali. Il primo sono i Fair Play Awards: si premiaranno le società sportive di base che si sono contraddistinti per particolari momenti di fair play nel corso dell’ultimo anno. Poi ci sarà un momento di cineforum con le classi dell’Istituto IPSIA Majorana che assisteranno alla proiezione del film dedicato alla Homeless World Cup introdotto proprio dalla Nazionale Italiana che ha partecipato anche quest’anno alla competizione.
Che tipo di esperienza vi aspettate che il pubblico porti con sé dopo aver partecipato al festival?
Vorremmo che il pubblico lasci il festival con una prospettiva nuova sul calcio, vedendolo come una finestra su storie di umanità, speranza e cambiamento sociale. Il nostro obiettivo è che il festival ispiri e sensibilizzi su questioni che riguardano tutti, trasmettendo un senso di appartenenza globale che solo il calcio riesce a comunicare così potentemente.
Qual è l’obiettivo a lungo termine di OFFSide?
Il nostro obiettivo è diventare un punto di riferimento internazionale per il cinema calcistico, creando uno spazio dove si incontrano culture, idee e storie legate al calcio. Vogliamo continuare a crescere, a coinvolgere nuove voci e a diffondere una visione inclusiva e sociale del calcio. Con la speranza di influenzare anche il mondo dello sport a considerare sempre più il proprio impatto culturale e sociale.
Qui il loro sito per avere più info riguardo l’evento.
Il meglio del calcio internazionale su Sottoporta: È stato il weekend dei terzini