Animali, statue, riferimenti storici e tanto altro: abbiamo scoperto un mondo nuovo (e curioso) e abbiamo stilato la classifica dei soprannomi più belli delle nazionali.
Tra i tratti distintivi più curiosi delle nazionali del mondo figurano senz’altro i soprannomi, che sono capaci, per ragioni linguistiche, storiche o culturali, di fornire un interessante spaccato dell’immaginario del paese che rappresentano.
Non allontanandoci da casa, ci viene da pensare prima di tutto agli Azzurri della nostra nazionale, soprannome che presenta una radice storica trovando un legame con il colore simbolo di quella Casa Savoia che unificò l’Italia. Qui su Sottoporta abbiamo stilato una classifica di quelli che riteniamo che siano i dieci soprannomi più belli delle nazionali di tutto il mondo. Abbiamo pescato da tutte le sei confederazioni della FIFA, aggiungendo a ciascuna posizione della classifica una descrizione per spiegare i motivi legati alla nascita del soprannome.
Non è stata una selezione scontata e ci sono stati alcuni esclusi eccellenti. Troverete sia nomi che probabilmente già conoscevate sia alcuni soprannomi che non vi aspettavate, ma che senza dubbio godono di un enorme fascino.
La classifica dei 10 soprannomi più belli delle nazionali
10 Figi – Bula Boys
Iniziamo dall’arcipelago delle Figi, situato nella parte oceanica dell’Oceano Pacifico. Il soprannome della loro nazionale è “Bula Boys”, che sta a indicare un classico saluto in lingua figiana. “Bula” infatti significa letteralmente “vita” o “buona salute”. Se per qualche ragione vi capiterà di mettere piede in questo posto paradisiaco è probabile che “bula” sarà il modo in cui riceverete il benvenuto.
9 Australia – Socceroos
Coniato nel 1967, il soprannome “Socceroos” rappresenta una crasi tra “soccer”, cioè “calcio”, e “kangaroos”, cioè i canguri che popolano l’Australia. Si tratta, tra l’altro, di un soprannome ripreso anche per altre selezioni australiane. Per esempio, la nazionale olimpica di calcio è detta “Olyroos” mentre la compagine femminile di hockey su ghiaccio è soprannominata “Hockeyroos”.
8 Bosnia ed Erzegovina – Zmajevi
Quello della nazionale bosniaca è un soprannome di origine recente, come del resto relativamente recente è anche il paese con capitale Sarajevo. “Zmajevi”, cioè “draghi” nasce dal telecronista Marjan Mijajlović in occasione della vittoria per 2-4 sul Belgio nel 2009. Fa riferimento al comandante militare ed eroe nazionale Husein Gradaščevic, che nei primi decenni dell’800 fu soprannominato “Zmaj od Bosne” (il drago di Bosnia) per aver guidato una rivolta armata contro gli Ottomani per difendere l’autonomia del suo popolo.
7 Sudafrica – Bafana Bafana Soprannome salito agli onori delle cronache durante il Mondiale 2010, “Bafana Bafana” in lingua zulù significa, semplicemente, “i ragazzi”. Il suo significato fattuale, in realtà, può essere inteso sia come “tutti i ragazzi”, a indicare l’insieme di squadra, tecnici e tifoseria, sia come “forza ragazzi, forza ragazzi!”, specie considerando che il soprannome nasce proprio come coro da stadio in occasione di una partita contro il Camerun nel 1992.
6 Costa Rica – Los Ticos
Il soprannome della Costa Rica deriva da una particolarità linguistica: se infatti in genere in spagnolo per formare un diminutivo si aggiunge -tito alle parole, nella parlata del paese centroamericano invece si aggiunge -tico. Così, per esempio, “il gattino” non sarà “el gatito” bensì “el gatico”. Proviene da qui il soprannome “los Ticos” dato alla nazionale di calcio.
5 Colombia – Los Cafeteros
Molto semplice l’origine del soprannome dato alla nazionale colombiana: “los cafeteros”, cioè “i coltivatori di caffè”. La Colombia, in effetti, risulta essere il quarto produttore di caffè al mondo dietro ai soli Brasile, Vietnam e Indonesia. Il caffè colombiano, introdotto nel paese dai gesuiti tra la metà del 1500 e il 1730, viene considerato uno dei migliori al mondo per qualità.
4 Senegal – Leoni della Teranga “Teranga” è una classica parola in lingua wolof che indica l’ospitalità e la solidarietà tipica del popolo senegalese. Si tratta però di un soprannome utilizzato più che altro all’estero, diffusosi negli anni 2000 in concomitanza con i successi della nazionale, forse traendo spunto dal motto “Senegal, paese della Teranga”, ampiamente diffusosi nel mondo. In patria il soprannome più gettonato è semplicemente “i leoni” o “i leoni del Senegal”, nonostante il nuovo soprannome sia comunque apprezzato.
Il podio
3 Nuova Caledonia – Les Cagous
Il soprannome “Les Cagous” deriva dal kagu, un uccello color cenere che è incapace di volare se non brevi tratti. Si tratta di una specie che nel mondo si può trovare soltanto in Nuova Caledonia, paese di cui rappresenta un indiscusso simbolo – tanto da diventare, appunto, anche il soprannome delle nazionale. Viene fortemente protetto dai rischi per la sua estinzione, caratterizzati dalla presenza di predatori come gatti, cani e maiali.
2 Birmania – Chinthe
In Birmania le statue dei Chinthe sono poste a protezione delle pagode e delle stupe, costruzioni tipiche del paese dell’Asia sudorientale. Si tratta di un leone (“Chinthe” significa “leone” in birmano) che talvolta può avere un volto umano e che è spesso associato a leggende di vario tipo. La nazionale birmana ha così adottato per sé questo suggestivo simbolo dal forte valore sia laico sia religioso. È raffigurato anche nello stemma posto sulla maglia.
1 Tunisia – Aquile di Cartagine
Fortissimo il legame storico del soprannome della nazionale tunisina, chiamata “aquile di Cartagine” per rifarsi alla tradizione dell’antica civiltà cartaginese, della quale l’odierna Tunisia si considera, non a torto vista la collocazione geografica, la legittima erede. Un appellativo che consideriamo essere il più bello di tutti.
Bonus: Unione Sovietica – L’Armata Rossa
Chiudiamo con una posizione extra, che assegniamo a una nazionale non più esistente, quella sovietica. Ha calcato i campi da gioco dal 1924 al 1991 prima che quindici nazionali, nate dalla sua dissoluzione, la sostituissero, con la Russia in primo piano nell’ereditare la sua tradizione storica. Il suo soprannome era alquanto suggestivo: “L’Armata Rossa” come l’esercito che combatté la seconda guerra mondiale e non solo, per un inequivocabile riferimento dal carattere militaresco.
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immagine di copertina realizzata da Fabrizio Fasolino