La Kings League ha organizzato il suo primo Mondiale e noi abbiamo assistito alla finale di Torino. Ha vinto il Brasile, grazie a quel fenomeno di Kelvin Oliveira.
La Kings League è una competizione calcistica a dir poco rivoluzionaria, creata nel 2022 da Gerard Piqué, ex calciatore del Barcellona, in collaborazione con alcune personalità di spicco del mondo social. È essenzialmente un un torneo di calcio a 7, con due tempi da 20 minuti ciascuno, che combina elementi tradizionali del calcio a regole decisamente innovative. Questo format ha catturato l’attenzione delle generazioni più giovani (ma anche quelle cresciute con FIFA Street alla Play…) ed è costantemente in crescita.
Come fatto intuire, la Kings League si distingue per il suo regolamento fuori dagli schemi, pensato per mantenere alta l’attenzione e garantire uno spettacolo continuo. Tra gabbie sopra il cerchio di centrocampo all’inizio del match, un morbidoso dado gigante che ha il potere di decidere quanti giocatori resteranno in campo per i restanti due fantomatici minuti e carte segrete che possono scombinare tutto (dal gol doppio all’espulsione temporanea di un avversario), possiamo veramente affermare che in una partita di Kings League non ci si annoia mai.
D’altronde, l’iniziativa di Piqué e soci era proprio quella di progettare un nuovo tipo di calcio per garantire adrenalina. Lo spettatore, sia in arena sia online, è immerso in un’esperienza unica.
La Kings League è una valida alternativa al calcio tradizionale?
La Kings League non si pone come un diretto concorrente del calcio professionistico, ma come un format complementare. Offre un approccio più leggero, spettacolare e adattato ai consumi digitali moderni, risultando particolarmente attraente per un pubblico giovane che spesso si disaffeziona al calcio tradizionale. Inoltre, fornisce una piattaforma per talenti emergenti che potrebbero non trovare spazio nei circuiti professionistici. La Kings League ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui il calcio viene vissuto e consumato. Non ci stupiremmo se in futuro le regole della Kings League potrebbero influenzare anche il calcio tradizionale, spingendo le federazioni a considerare dei cambiamenti per aumentare l’intrattenimento. Con un modello accessibile e globale, la Kings League può espandersi rapidamente in mercati emergenti, attirando sponsor e fan.
La Kings League è riuscita persino a organizzare un vero e proprio Mondiale, cosa non da poco. La Kings World Cup Nations ha visto la partecipazione di 16 nazionali provenienti da quattro continenti e ha fatto ben parlare di sé. (Spoiler: l’Italia di Blur, Viviano e Trombetta è stata eliminata quasi subito). Questo evento ha confermato il suo potenziale come fenomeno globale, capace di attirare spettatori, sponsor e perfino gli scettici.
La finale di Torino
La finale della Kings World Cup Nations si è giocata in Italia e noi di Sottoporta ci siamo fatti trovare pronti. L’ultimo atto del torneo è un derby sudamericano, con Brasile e Colombia pronte ad aggiudicarsi uno storico alloro. Domenica 13 gennaio 2025. Lo Juventus Stadium è quasi tutto pieno e abbiamo visto la gente molto coinvolta con quello che succedeva in campo.
Così, dopo il mini-concertino di Mahmood, è niente meno che Jake Paul, uno dei tanti ospiti di lusso del pomeriggio torinese, ad azionare il “cannone” che spara la prima palla in campo. Il Brasile sembra più in palla, trascinato dal talento di Kelvin Oliveira, uno dei tre campioni del mondo di calcio a 7 con il Brasile nel 2021 insieme ad Andreas Vaz e Lipão Pinheiro. E naturalmente è proprio lui a sbloccare il match. Poco dopo, quando l’arbitro ha già praticamente il fischietto in bocca, il 10 della Colombia Angellot Caro si inventa un pallonetto da urlo. Il primo tempo si conclude sull’1-1.
Mentre le due nazionali si riposano, è la volta della partitella tra Legends (Pirlo, Del Piero, Buffon, Casillas in primis) e Streamers. Insomma, puro intrattenimento. Nel secondo tempo la partita si infiamma, e il Brasile capitalizza al meglio l’esperienza di tre giocatori abituati a competere ai massimi livelli nel calcio a 7. Kelvin Oliveira, in particolare, è un vero portento; il suo sinistro è una minaccia costante per la difesa avversaria. Preciso e potente, il classe ’95 mette in difficoltà il portiere dei cafeteros più volte, dimostrando tutta la sua classe e visione di gioco.
Alla fine è lui l’MVP e (del torneo): 5 goal in finale e 18 totali. Numeri paurosi. La Colombia si è rivelata eccessivamente timorosa e attendista, pagando caro questo atteggiamento. Finisce 6-2 per il Brasile, che si laurea Campione del Mondo della Kings League. Un trionfo non solo sportivo, ma anche mediatico, considerato che la finale ha raggiunto il picco incredibile di 3,5 milioni di spettatori sui social! La Kings League non è sicuramente una minaccia al calcio tradizionale, ma una nuova opportunità per ampliare l’universo del calcio e adattarlo alle esigenze del futuro. A noi è piaciuto molto e ci farebbe proprio piacere rivedere un’altra partita dal vivo.
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