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Libertadores 2021: la guida

Inizia questa settimana la fase a gironi della più importante competizione per club del Sudamerica. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Con la conclusione della fase preliminare, che ha qualificato le ultime quattro squadre, attraverso tre turni ad eliminazione diretta, prende il via la fase più “calda”, quella dei gironi, della Libertadores 2021.

I partecipanti

Partecipano le squadre di club dei 10 paesi facenti parte della Conmebol, la Federazione calcistica sudamericana. Il criterio per attribuire il numero di squadre per paese dipende dal ranking degli stessi e dal peso “storico” che i singoli paesi hanno nella competizione, in termini di partecipazioni e vittorie. Attualmente i posti a disposizione sono così suddivisi:

  • 8 Brasile (7 più il campione in carica, il Palmeiras): 6 direttamente ai gironi e 2 ai preliminari, Santos qualificato e Gremio eliminato;
  • 7 Argentina (6 più il Defensa y Justicia campione della Sudamericana): 6 ai gironi, 1 ai preliminari, il San Lorenzo (eliminato);
  • 4 Bolívia, Cile, Colombia, Ecuador, Paraguay, Peru, Uruguay e Venezuela distribuite tra preliminari e gruppi.

Il formato

Ricalca quello della Champions League europea: 32 squadre divise in otto gruppi da quattro squadre, sorteggiati attraverso diverse fasce. Le prime due di ogni gruppo si qualificano per il tabellone ad eliminazione diretta, che inizia con gli ottavi di finale. La terza classificata entra nel tabellone dell’eliminazione diretta della Sudamericana, esattamente come accade con la Champions League europea rispetto all’Europa League. La finale, come da tre anni a questa parte, sarà a partita unica il 20 novembre 2021, in una sede ancora da decidere.

Gli stadi che hanno presentato la candidatura sono dieci: sette argentini, due brasiliani, il Morumbi di San Paolo e il Beira-Rio di Porto Alegre, e il Monumental di Guayaquil in Ecuador. Secondo indiscrezioni, la Conmebol dovrebbe assegnare l’ultimo atto alla Bombonera di Buenos Aires, come omaggio a Diego Armando Maradona.

Libertadores: Gruppo A

I campioni in carica del Palmeiras (Brasile) hanno mantenuto la base della squadra vincitrice della passata edizione e stanno cercando rinforzi sul mercato internazionale, soprattutto per l’attacco. Obbligatorio fare attenzione a questo gruppo, uno dei più equilibrati della competizione. Ci sono i campioni della Copa Sudamericana del Defensa y Justicia e i vincitorei della Sudamericana 2019 dell’Independiente del Valle, che ha eliminato il Grêmio nei preliminari dando spettacolo.

Il Defensa y Justicia (Argentina), che ha recentemente vinto la Re-Copa battendo proprio il Palmeiras, non ha più Hernan Crespo in panchina, ma ha ritrovato un altro degli allenatori sudamericani emergenti: Sebastian Beccacece. Nella coppia di attacco Braian Romero e Walter Bou risiedono le maggiori speranze degli argentini.

L’Independiente del Valle (Ecuador) viene da un percorso di costante crescita ed è alla settima partecipazione negli ultimi otto anni. Ha perso l’allenatore spagnolo Miguel Angel Ramirez, andato all’Inter di Porto Alegre, sostituendolo con il 51enne portoghese Renato Paiva, che sta continuando l’eccellente lavoro del predecessore. Gli argentini Christian Ortiz e Lorenzo Faravelli e il laterale Beder Caicedo sono le stelle di una squadra che fa del gioco collettivo la sua arma migliore.

L’Universitario (Perù), vice-campione peruviano, alla 32esima partecipazione in Libertadores, sembra destinato ad un ruolo di comparsa. Ha nell’attaccante di Panama Alberto Quintero e nel centrocampista uruguaiano Hernán Novick i giocatori di maggiore spessore internazionale.

Libertadores: Gruppo B

Se il Gruppo A è all’insegna dell’incertezza, qui c’è un chiaro favorito: l’Internacional (Brasile) del nuovo tecnico Miguel Angel Ramirez, ma anche del figliol prodigo Taison, tornato a casa dopo l’esperienza europea allo Shakhtar Donetsk. Il Club Olimpia (Paraguay) è una squadra con grande esperienza nella competizione continentale, ma nella scorsa edizione non è riuscita a passare il primo turno. I boliviani dell’Always Ready e i venezuelani del Deportivo Táchira dovrebbero essere semplici comparse.

Per la nuova stagione l’Olimpia ha puntato decisamente sull’usato sicuro. I veterani Ramon Sosa, Alejandro Silva, Derlis González, Alan Benítez costituiscono l’ossatura principale della squadra. L’eterno Roque Santa Cruz forma una grande coppia offensiva con Jorge Recalde, probabilmente il miglior giocatore del paese. In panchina la scommessa Sérgio Orteman: il tecnico uruguaiano, alla sua prima esperienza in un grande club, era in campo con l’Olimpia nelle finali di Libertadores 2002, ultima grande conquista del club. Curiosità: Roque Santa Cruz ritroverà nella doppia sfida con l’Inter Paolo Guerrero, suo antico partner d’attacco al Bayern Monaco dal 2002 al 2006.

I boliviani dell’Always Ready del giovanissimo presidente Andrè Costa, 26 anni, tornano in Libertadores come campioni boliviani dopo l’unica partecipazione del 1968. Lo stadio Municipal de El Alto, a 4.090 metri, il secondo più alto del mondo, sarà probabilmente l’arma migliore di una squadra che ha i suoi punti forti nel portiere della nazionale Carlos Lampe e negli attaccanti Juan Carlos Arce e Marcos Ovejedo.

Il Deportivo Táchira è una delle grandi del calcio venezuelano. Nel 2004 raggiunse i quarti di finale, miglior risultato di sempre per un club vinotinto. È al momento un’incognita: non gioca una partita dallo scorso dicembre. Il tecnico Juan Domingo Tolisano ha a disposizione una rosa che mescola giovani e giocatori più di esperienza. Tutte le chances di fare bene sono ancora nei piedi di Edgar Pérez Greco, 39 anni, secondo miglior marcatore nella storia del club.

Libertadores: Gruppo C

Anche il Gruppo C promette spettacolo ed equilibrio, con la rivincita delle semifinale dell’edizione passata tra Santos (Brasile) e Boca Juniors (Argentina), le squadre favorite al passaggio del turno. I vice-campioni del Santos hanno dovuto passare per due turni preliminari, eliminando con relativa facilità i venezuelani del Deportivo Lara e il San Lorenzo. Alle stelle Soteldo e Marinho, eletto miglior giocatore della scorsa Libertadores, si aggiungono i nuovi promettenti meninos da Vila: il difensore Kaiky, il centrocampista Gabriel Pirani e l’attaccante Marcos Leonardo, tutti ormai titolari nella formazione del nuovo allenatore, l’argentino Ariel Holan.

Il Boca Juniors di Miguel Angel Russo, 6 volte campione, sta stentando in questo inizio di stagione, ma rimane una squadra di grande valore: è arrivato un mastino come Marcos Rojo in difesa ed i giocatori di talento in avanti non mancano: Sebastian Villa, Eduardo Salvio e naturalmente Carlos Tevez, ispirati dal centrocampista Edwin Cardona.

Nonostante la pessima Libertadores passata, quando fu eliminato nella fase di gruppi, il Barcelona Guayaquil rimane un avversario difficile. Leader attuale del campionato ecuadoriano, ha in Leonel Quiñónez, Williams Riveros e Fernando León giocatori di qualità e nell’esperto Damián Diaz il classico 10 sudamericano. Nel 2017 il Barcelona eliminò il Santos nei quarti, andando a vincere a Vila Belmiro.

L’attaccante colombiano Jair Reynoso e l’eterno Ramiro Vaca sono l’arma principale del The Strongest, insieme ai 3640 metri di La Paz. I vice-campioni boliviani vennero eliminati nella fase preliminare la stagione scorsa, ma sono una presenza costante, 25 presenze anche se quasi sempre da comprimari, in Libertadores.

Libertadores: Gruppo D

Il Fluminense (Brasile) torna in Libertadores dopo otto anni e lo fa con “la faccia di Roger Machado”, come descrive la stampa brasiliana il nuovo corso della squadra di Rio, con il tecnico arrivato quest’anno che propone un gioco molto offensivo. L’eterno attaccante Fred e la promessa mancata Paulo Henrique Ganso sono i giocatori “di nome” del Flu. Il club brasiliano presenterà Kayky e Metinho, migliori prodotti della “Geração dos Sonhos” che ha vinto tutto a livello giovanile. Entrambi sono già stati acquistati dal Manchester City pur non avendo ancora esordito in prima squadra. Il laterale destro Igor Julião, riserva l’anno scorso, è una delle piacevoli novità di questo inizio stagione.

Il River Plate (Argentina), eliminato in semifinale l’anno scorso, rimane una delle squadre più forti del continente e seria candidata al successo finale. Nonostante le tante voci e le concrete offerte dall’Europa, alla fine il tecnico Marcelo Gallardo è rimasto ancora alla guida dei milionarios e questo è forse l’acquisto più importante del club, che ha perso due pedine importanti come Nacho Fernandez e Juan Quintero, ma la campagna di rafforzamento ha portato nomi come il difensore Jonatan Maidana, il cugino di Erik Lamela Augustin Palavecino e José Antonio Paradela.

Delle due colombiane, l’Independiente sembra quella che ha le migliori carte per impensierire brasiliani ed argentini: vincitore della Sudamericana nel 2015, torna dopo due stagioni di assenza. Squadra solida e che sa giocare molto bene in fase di possesso, ha in Daniel Giraldo e Sherman Cardenas i due metronomi del centrocampo. Curiosità: ha un solo straniero in rosa, il venezuelano ex Chapecoense Luis Seijas.

Il Junior Barranquilla, club fondato nel 1924 dall’ italiana Micaela Lavalle, arriva dai turni preliminari, dove ha eliminato Caracas e Bolivar. La squadra allenata dall’ex centrocampista dell’Atletico Madrid Luis Perea presenta due nomi molto conosciuti in attacco: l’ex Palmeiras Miguel Borja (con un passaggio nella stagione 2013-14 al Livorno) e soprattutto l’ex River e Sporting Lisbona Teófilo Gutiérrez. In porta l’uruguaiano Sebastián Viera, eccellente battitore di punizioni.

Libertadores: Gruppo E

Il nuovo comandante Hernan Crespo, che ha fatto molto bene al Defensa y Justicia alla prima panchina importante della carriera, dovrebbe condurre tranquillamente il São Paulo (Brasile) al prossimo turno. Il club si è rafforzato molto sul mercato, con l’arrivo degli ex italiani Miranda ed Eder, dell’argentino Martin Benitez, unica nota lieta nel disastroso Vasco de Gama della scorsa stagione, e del colombiano Luis Orejuela dal Cruzeiro. Se Crespo resiste alla pressione, sulla carta il São Paulo è una delle favorite per la vittoria finale.

Il Racing Avellaneda (Argentina) ha fatto un’ottima Libertadores lo scorso anno, arrivando ai quarti di finale ed eliminando i campioni del Flamengo, ma vive una stagione molto agitata. L’allenatore Beccacece ha lasciato il club e il sostituto Juan Antonio Pizzi non sembra convincere. Il Racing ha ancora i suoi giocatori migliori, Leonel Miranda e Matías Rojas, ma ha perso pedine importanti come Lisandro Lopez e Walter Montoya, non adeguatamente sostituiti.

Lo Sporting Cristal è uno dei club peruviani con più tradizione, ma non è mai riuscito a lasciare il segno in Libertadores. Eccezion fatta per l’edizione 1997, quando arrivò in finale, venendo sconfitto dal Cruzeiro. Nelle ultime due stagioni sta costruendo un progetto molto interessante. Vanta oggi i migliori giocatori del campionato: Gerald Távara, Horacio Calcaterra, Washington Corozo. Alla guida un tecnico emergente come Roberto Mosquera, campione a sorpresa con il Binacional nel 2019. Il top scorer Emanuel Herrera è passato all’Argentinos Juniors, ma lo Sporting ha tutto per essere una sorpresa della competizione.

Il Rentistas, a sorpresa campione uruguaiano dell’Apertura (qui un nostro articolo sull’impresa), fa in suo esordio assoluto in Libertadores. La squadra non è attrezzata per il passaggio del turno, ma da quelle parti ci hanno abituato ai miracoli. Della squadra che vinse il titolo non resta quasi nessuno, allenatore compreso. Tra i nuovi arrivi l’ex meteora milanista Tabarè Viudez e l’ex nazionale Jonathan Urretaviscaya.

Libertadores: Gruppo F

Il Nacional Montevideo (Uruguay) è la squadra che spicca leggermente nel gruppo più equilibrato della Libertadores 2021. Gabriel Neves, Guzmán Corujo, Mathias Laborda, Agustín Oliveiros e l’ex Catania e Sampdoria Gonzalo Bergessio formano la spina dorsale della squadra, che ha in Andrés D’Alessandro, che ha lasciato l’Internacional dopo 12 anni, l’acquisto più prestigioso per la campagna continentale.

L’ Universidad Católica (Cile) viene da un anno di conquiste – terzo campionato consecutivo e Supercopa cilena – ma ha perso l’allenatore dei trionfi Ariel Holán, andato al Santos. Il sostituto è l’uruguaiano Gustavo “Gus” Poyet, ex centrocampista con lunga esperienza in Europa. L’attaccante argentino Fernando Zampedri, 27 reti la scorsa stagione, e il giovane Ignacio Saavedra sono gli uomini migliori della “U”.

Dopo la bella stagione scorsa, culminata con il ritorno in Libertadores, l’Argentinos Juniors (Argentina) del nuovo allenatore Gabriel Milito sta faticando molto in campionato. La squadra gira intorno alla regia di Fausto Vera e conta un attacco di veterani dalle mille battaglie in Libertadores come Gabriel Ávalos e Santiago el Tanque Silva.

Il Nacional Medellin (Colombia) del tecnico brasiliano Alexandre Guimaraes scommette molto sul centrocampista offensivo Jarlan Barrera e sull’attaccante uruguaiano Jonathan Álvez. Entrambi sono due talenti che, dopo un inizio di carriera molto promettente, non hanno mantenuto le aspettative. Il primo è reduce da una pessima stagione al Rosario Central. Il secondo, invece, nel 2017 fu una delle rivelazioni continentali con il Barcelona di Guayaquil.

Libertadores: Gruppo G

Campione nel 2019 ma eliminato l’anno scorso ai quarti dal Racing, il Flamengo (Brasile) si presenta ancora come uno dei grandi favoriti alla vittoria finale. Ha mantenuto tutti i pezzi migliori, da Gabigol a De Arrascaeta, da Filipe Luis a Bruno Henrique e l’allenatore Rogerio Ceni sembra essere il tecnico adatto per questo tipo di competizioni. Tuttavia i Rubro-Negro devono prestare molta attenzione: si tratta di uno dei gironi più complicati della competizione.

Torna il Libertadores dopo un’assenza di cinque anni il Velez (Argentina). Mauricio Pellegrino sta facendo un ottimo lavoro nel far crescere una squadra che ha nei giovani Luca Orellano e Thiago Almada i suoi gioielli. Orellano soprattutto è una delle rivelazioni dello scorso campionato argentino: attaccante mancino ma che gioca a destra, combina tecnica e senso del gol. In rosa c’è anche l’ex Inter Ricky Álvarez.

La LDU Quito (Ecuador) è una squadra che ogni anno viene indicata come possibile sorpresa, ma che non riesce mai a fare il salto decisivo, nonostante un gioco e delle individualità molto interessanti. L’allenatore uruguaiano Pablo Repetto gioca un 4-2-3-1 che ha in Cristian Borja, ex Flamengo, il terminale offensivo, Jhojan Julio a comandare in gioco e i difensori Pedro Perlaza e Moisés Corozo tra i migliori del continente nel loro ruolo.

Esordienti assoluti in Libertadores, i cileni dell’ Unión La Calera possono rappresentare l’ago della bilancia in questo girone così incerto. Si presentano ai nastri di partenza con il nuovo acquisto Jorge “El Mago” Valdivia, che garantisce qualità ed esperienza ad una rosa non eccelsa. L’allenatore che ha portato la squadra al secondo posto in campionato, Juan Pablo Vojvoda, è stato sostituito dallo sconosciuto argentino Luca Marcogiuseppe. Marcogiuseppe allenava in quarta divisione e, in passato, è stato analista di Marcelo Bielsa all’Athletic Bilbao.

Libertadores: Gruppo H

Con il nuovo tecnico Cuca, che ha portato il Santos in finale la scorsa stagione, l’Atletico Mineiro (Brasile) si presenta come una delle candidate alla vittoria. Tuttavia il girone è composto da squadre abituate ormai alla competizione e capaci di dar fastidio ai brasiliani. Gli acquisti dell’argentino Nacho Fernandez, protagonista nel River Plate, del centravanti Hulk e del centrocampista Tchê Tchê rafforzano una rosa che già poteva contare sul valore e l’esperienza di Rever, Edu Vargas, Diego Tardelli e Dodô. Attenzione al talento del giovane Marrony: si parlerà a lungo di questo ragazzo.

Il Cerro Porteño (Paraguay) è detentore di un record non invidiabile: con 41 presenze è la squadra che ha partecipato il maggior numero di volte alla Libertadores senza mai arrivare in finale. Nel 2019, però, ad Asuncion il Cerro vinse 4-1 proprio contro l’Atletico Mineiro, eliminando i brasiliani. Diretto dall’ex nazionale Francisco Arce, ha in Mathias Villasanti e Santiago Arzamendia due giocatori da seguire, destinati ad un futuro in Europa. L’attaccante argentino Claudio Aquino ha iniziato benissimo la stagione ed è già in doppia cifra. Partner d’attacco il connazionale Mauro Boselli, con un passato a Palermo e al Genoa. Curiosità: i tifosi del Cerro sono gemellati con quelli dell’Atletico. La squadra brasiliana ha battuto gli acerrimi rivali dell’Olimpia in due finali internazionali: la Coppa Conmebol 1992 e la Libertadores 2013. Proprio in seguito a questi successi è nato il gemellaggio tra i brasiliani e il Cerro.

Duvan Vergara, attaccante 24enne, è il gioiello dell’America Cali (Colombia) e già seguito da vari club europei. Con lui in attacco l’esperienza dell’ex Dortmund ed Hertha Berlino Adrian Ramos. La stagione fino ad ora molto modesta in campionato potrebbe costare il posto al tecnico argentino Juan Cruz Real.

Fondato nel 2008, il Deportivo La Guaira è una delle nuove potenze del calcio venezuelano. Rappresenta la cittadina di La Guaira, ma gioca e si allena a Caracas. Alla seconda partecipazione in Libertadores, arriva per la prima volta alla fase a gironi. Con il campionato locale ancora fermo è difficile dire quale sarà lo stato di forma dei venezuelani, allenati dal 39enne Daniel Farías, fratello del CT della Bolivia César Farías. Charlis Ortiz è l’uomo dei gol, Carlos Cermeño la mente della squadra.

Libertadores 2021
Tutti i gruppi di questa entusiasmante Libertadores 2021 (Fonte: Conmebol Libertadores – account Twitter)

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Fonte immagine di copertina: Conmebol Libertadores – account Twitter

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