Ritorna stanotte,con quattro partite, dopo sei mesi di sospensione, la Copa Libertadores. Porta con sé diversi interrogativi e, come è tipico del Sudamerica, un carico di polemiche.
Finalmente la Copa Libertadores, dopo lo stop per via del coronavirus. La Conmebol ha implementato un rigido protocollo di sicurezza che obbliga le squadre a rimanere nel paese dove si svolge la partita per un massimo di 24 ore. Proibisce addirittura lo scambio di gagliardetti e elenca con precisione le (poche) persone ammesse negli stadi. Non i giornalisti, che potranno seguire le partite attraverso uno streaming dedicato.
Prima polemica: il Boca Juniors ha ottenuto una liberatoria per far viaggiare con la squadra, che affronta il Libertad del tecnico Ramon Diaz ad Asuncion il prossimo giovedì, alcuni dei 18 giocatori positivi al virus. La squadra paraguaiana ha emesso un durissimo comunicato in cui attacca la Federazione continentale, che ha sede proprio nella capitale Asuncion, accusandola di ipocrisia e irresponsabilità. La stessa Conmebol aveva suscitato critiche per aver cambiato il regolamento della Libertadores, permettendo di implementare le liste di giocatori iscritti da 30 alla cifra iperbolica di 50. Questo prevedendo possibili defezioni di massa a seguito di tamponi positivi.
La possibilità di contagi, in un torneo che prevede viaggi attraverso aeroporti e frontiere, rimane una delle grandi variabili che incombono sulla ripresa. Venendo alle questioni più tecniche, l’altra grande incognita sarà la diversa preparazione delle squadre. Nel continente, infatti, ci sono campionati ricominciati a luglio, come in Paraguay, poi fermato e ripartito nuovamente. Altri ad agosto – Brasile, Cile, Uruguay, Perù, Ecuador – altri ancora la settimana scorsa come in Colombia. Infine tornei ancora al palo, senza una data per la ripresa, il più importante dei quali è quello argentino, insieme a Bolivia e Venezuela.
Così, per fare un esempio, il Palmeiras arriva alla sfida con i boliviani del Bolivar avendo già giocato 19 partite dalla ripresa. I rivali non giocano da sei mesi. La lunga pausa ha fatto sì che, ad esempio, le squadre argentine, ma in generale un po’ tutti, si ripresenteranno con tecnici – il Boca ha sostituito Gustavo Alfaro con Miguel Ángel Russo che ha cambiato in modo profondo il gioco della squadra – o roster molto differenti da quelli schierati nella prima parte del torneo. Il Tigre avrà, per esempio, ben 9 giocatori nuovi. Insomma, un torneo che avrà molte incognite fuori e dentro il campo. I valori visti fino a marzo potrebbero essere ribaltati da questo nuovo inizio. Vediamo velocemente la presentazione delle partite di questa notte.
Gruppo C: Colo-Colo (CIL) x Peñarol (URU)
Due squadre in crisi si affrontano a Santiago. Il Colo Colo è 14esimo in campionato ed il nuovo allenatore, il paraguaiano Gualberto Jara, che ha sostituito Mario Salas a febbraio, non ha migliorato la situazione, sopratutto in zona gol. Esteban Paredes, Carlos Carmona, Matías Fernández e Nicolás Blandi sono gli uomini migliori del cacique.
Va un po’ meglio a Montevideo il nuovo allenatore del Peñarol Mario Saralegui, che ha sostituito Diego Forlan qualche settimana fa. Una vittoria e due pareggi, entrambi senza gol. Il Peñarol conta soprattutto su questa ritrovata solidità difensiva, mentre l’attacco continua a latitare. La promessa David Terans continua a non segnare e i veterani “Cebolla” Rodríguez, Facundo Pellistri e Facundo Torres, risparmiati nell’ultima partita di campionato contro il Montevideo City, saranno le frecce migliori nell’arco carbonero. Entrambe le squadre hanno 3 punti in classifica. I Colo Colo ha battuto l’ Athlético Paranaense 1-0 ed ha perso a Cochabamba 2-0 contro il Wilstermann. Il Peñarol ha perso 1-0 in Brasile e sconfitto i boliviani con lo stesso punteggio a Montevideo.
Gruppo C: Jorge Wilstermann (BOL) x Athletico Paranaense (BRA)
I boliviani del tecnico argentino Cristian Díaz non giocano una gara ufficiale dal 14 marzo. Nel frattempo non hanno perso nessuno dei titolari e presenteranno come novità due argentini: il portiere Luis Alberto Ojeda dal Mitre, seconda divisione Argentina, e l’attaccante Patito Rodríguez, ex Independiente e Santos, dai portoghesi della Moreirense. I centrocampisti Pablo Laredo e Sebastián Galindo sono in dubbio per problemi muscolari.
Il Wilstermann è il leader del gruppo, con un successo (2-0) sul Colo Colo ed una sconfitta (1-0) con il Peñarol. L’Athletico ha raccolto anch’esso una vittoria (1-0 al Peñarol) ed una sconfitta a Santiago, contro il Colo Colo (0-1). Arriva al confronto con i boliviani con parecchi problemi. Il tecnico ad interim Eduardo Barros, sulla panchina dopo il licenziamento a fine agosto di Dorival Júnior, non potrà contare su almeno quattro giocatori chiave. Il mediano Léo Cittadini e il centrocampista Nikão sono infortunati, mentre Thiago Heleno non può giocare in altura per ordine dei medici. Il portiere Jandrei è invece squalificato.
Gruppo D: Binacional (PER) x LDU Quito (ECU)
I peruviani, squadra della città andina di Juliaca, ma che giocheranno a Lima per ragioni sanitarie, sono arrivati in Serie A nel 2018. Sorprendentemente si sono laureati campioni nazionali nel 2019. Hanno esordito in Libertadores battendo nientemeno che il San Paolo, prima di subire un umiliante 8-0 dal River Plate. Senza il vantaggio dell’altura, cercheranno di sorprendere gli esperti ecuadoriani, veterani della competizione. Il tecnico Javier Arce conta su un gruppo unito, senza stelle. L’attaccante uruguaiano Sebastián Gularte ed il capitano Yorkman Tello sono i giocatori da tenere d’occhio.
L’LDU del tecnico uruguaiano Pablo Repetto ha avuto casi di Covid nella squadra, ma ha superato, come il paese, la fase peggiore della pandemia. Non vince però da 23 partite fuori casa in Libertadores. Nel periodo post-Covid la squadra ha perso l’ex Manchester United Antonio Valencia, che ha rescisso il contratto. Sono arrivati però gli argentini Ezequiel Piovi dall’Arsenal de Sarandi, Lucas Villarruel dal Newell’s Old Boys, Ronny Medina dall’America di Quito e Matías Zunino dal Nacional Montevideo
Gruppo G: Santos (BRA) x Olimpia (PAR)
Rispetto alla prima fase il Santos ha cambiato tecnico, richiamando uno dei santoni del calcio brasiliano, Cuca, al posto del portoghese Jesualdo Ferreira. Ha un po’ rivitalizzato la squadra, che viene da una buona sequenza in campionato. Non saranno della partita Raniel e Kaio Jorge, quest’ultimo ancora in quarantena Covid-19, e Luiz Felipe, infortunato. Il laterale Pará e la mezzapunta Marinho, risparmiati in campionato, saranno titolari.
Terzo in campionato, reduce da un convincente 4-0 al River Plate de Asuncion, l’Olimpia aveva cominciato l’anno con il boom. Protagonista una trattativa che aveva fatto il giro del mondo, e fatto raddoppiare il numero dei soci del club: quella di Emmanuel Adebayor. Il togolese però ha già rescisso il contratto, a causa dello stop imposto dal Covid, dopo appena 4 partite. Conta zero gol ed un cartellino rosso per un’entrata horror su un difensore nel successo 2-1 in Libertadores contro gli argentini del Defensa y Justicia.
Perso il gioiellino Erick Lopez, passato all’Atlanta United in MLS, il giocatore più rappresentativo della squadra del tecnico Daniel Garnero è ancora il capitano 39enne Roque Santa Cruz. Nei giorni scorsi l’ex Bayern e City ha ufficialmente invitato Carlos Tevez a venire a giocare in Paraguay. Più realisticamente, c’è curiosità per vedere l’esordio del talento Isidro Pitta, preso la settimana scorsa dallo Sportivo Luqueño, considerato una delle promesse migliori del calcio paraguaiano. In attacco dovrebbe far coppia con Santa Cruz l’ex della partita Derlis González.
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