Certi amori fanno giri immensi e poi ritornano, come quello tra Diego Forlán e il Peñarol. Dopo esser cresciuto nel vivaio dei Carboneros e averci giocato in prima squadra nel 2015-16, da qualche mese è ritornato a Montevideo nelle vesti di allenatore.
Sulla riva settentrionale del Rio de la Plata sorge Montevideo, la capitale più meridionale di tutta l’America Latina. La suggestiva città uruguayana è probabilmente da sempre terra di calcio. L’Uruguay fu una delle prima nazioni dove il calcio attecchì, la prima in assoluto ad organizzare, ospitare e vincere il primo Mondiale della storia nel 1930. E in una terrà così pittoresca nacque il mito della Celeste, la nazionale che tanto ha dato e continua a dare al calcio. Lo stesso campionato uruguayano è patria di leggende e squadre storiche. In una di queste, il celebre Peñarol, a metà degli anni ’90 inizia a formarsi calcisticamente un giovane interessante, senza tuttavia mai esordire con i grandi. Lo farà dall’altra parte del Rio de la Plata, nella zona a sud della Grande Buenos Aires. Da quelle parti si farà un nome nel calcio che conta con la maglia dell’Independiente, segnando raffiche di gol e senza mai dimenticare la sua prima squadra. Il nome di quel ragazzo è Diego Forlán.
Sbarcherà in Europa Forlán, con la celebre maglia del Manchester United si farà conoscere nel grande calcio. Ma solo in Spagna arriverà la consacrazione definitiva: due Scarpe d’Oro e altrettanti Pichichi tra il 2005 e il 2009 con le maglie di Villarreal e Atlético Madrid lo portano ad essere annoverato tra i più grandi del Vecchio Continente e tra i migliori della storia del suo paese. In una carriera con così tante luci, però, ci sono state anche tante ombre. Ricordiamo un’avventura non esaltante in Italia con la maglia dell’Inter, oltre a tante esperienze lungo tutto il globo, dal Brasile al Giappone fino al suo ritiro ad Hong Kong nel 2019.
Un finale di carriera sicuramente non degno di un calciatore della sua levatura. Basta dare un’occhiata al suo palmarès: una Premier League, una FA Cup e un Community Shield con il Manchester United, in aggiunta all’Europa League e alla Supercoppa Europea vinte con l’Atlético Madrid e al Campionato Gaucho con l’Internacional.
La sua prima avventura
Durante la sua carriera, Forlán si è sempre distinto per il suo spiccato carattere e per le sue doti di leadership. Doti su cui sicuramente potrà puntare nella sua carriera da allenatore. Non ha dovuto attendere molto prima di ricevere la sua prima chiamata: all’altro capo della cornetta vi era il Peñarol, il club che l’ha formato nelle giovanili, agli inizi della sua carriera da calciatore. Dopo l’addio di Diego López, chiamato a risollevare, senza successo, le sorti del Brescia in Serie A, la panchina del club più vincente della storia dell’Uruguay era ancora vacante. Il 20 dicembre, la dirigenza può annunciare ufficialmente l’arrivo di Forlán sulla panchina dei Carboneros.
Forlán non ha cambiato il modulo del suo predecessore: si punta ancora su un 4-4-2 che all’occorrenza può divenire un 4-2-3-1. La difesa rocciosa è retta da Rodrigo Abascal e Gary Kagelmacher, molto pericolosi nei calci da fermo. Sugli esterni troviamo diversi giovani di valore, tra cui spiccano il ventiduenne terzino destro Gabriel Rojas e l’ala sinistra Kevin Lewis. Il prospetto più interessante è, però, l’appena diciannovenne Facundo Pellistri.
Già con la 10 sulle spalle, ha il compito di dare il cambio di passo alla squadra e di sfornare palloni al centravanti ex Osasuna Xisco Jimenez attraverso guizzi brillanti. Le sue giocate hanno stregato molti osservatori e si prospetta un’asta serrata per accaparrarsi il maggior talento dell’Uruguay. Oltre ai giovani rampanti, sono presenti diversi elementi d’esperienza, tra cui compagni di vecchie avventure del nuovo allenatore. Su tutti, capitan Cristian Rodríguez e Walter Gargano, con cui Forlán ha condiviso tante battaglie in Nazionale.
Partenza in sordina
Alla prima esperienza da allenatore, l’ex attaccante dell’Atlético Madrid ha raccolto meno di ciò che ha seminato. La sua squadra, infatti, si trova attualmente al nono posto in classifica. In tre partite di campionato il Peñarol ha mostrato un grande gioco, ma sono arrivati solamente quattro punti. In Copa Libertadores, i Carboneros sono stati inseriti nel girone C con i cileni del Colo Colo, i brasiliani dell’Athletico Paranaense, i cileni del Colo Colo e i boliviani del Club Jorge Wilstermann. Dopo la sconfitta inaugurale contro i primi, i ragazzi di Forlán si sono rifatti contro il club boliviano vincendo 1-0. Il girone è equilibratissimo, visto che tutti i club sono a pari punti, 3 a testa.
I risultati ancora stentano ad arrivare, ma bisogna ricordare che Diego Forlán è pur sempre alla sua prima esperienza in assoluto su una panchina. E, sicuramente, l’emergenza Covid non ha agevolato il suo lavoro. Nonostante ciò, la sua squadra ha tutto il tempo di poter crescere e maturare insieme all’allenatore. Dall’Uruguay sono sicuri: di Diego Forlán ne sentiremo parlare molto in futuro.
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Fonte copertina: profilo Instagram Forlàn