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C’è gloria anche per San Marino

L’esperienza calcistica di San Marino è stata agonica, eppure le gioie per la piccola nazionale non sono mancate. La squadra del Titano è divenuta la bestia nera del Liechtenstein, ottenendo contro i rossoblu la prima e unica vittoria della sua storia.

Essere tifoso di San Marino è un mestiere duro e, probabilmente, non abbastanza remunerato. Per tifare la nazionale di calcio peggiore del mondo, la numero 210 del ranking, bisogna essere veramente innamorati dei propri colori e della propria terra. Il tifoso sammarinese, visto con curiosità e simpatia da chi è avvezzo al successo, è abituato e quasi rassegnato alla sconfitta: la nazionale del Titano è uscita imbattuta solo 6 volte in 166 partite negli ultimi 32 anni.

Ma essere tifoso di San Marino significa anche poter festeggiare in maniera ancora più intensa i pochi risultati positivi. Assume così tutt’altro rilievo lo 0-0 contro la Turchia il 10 marzo 1993, la prima partita non persa dai biancoazzurri, o il primo, storico punto in Nations League ottenuto due giorni fa. Vittima di quest’ultimo pareggio è stato il Liechtenstein, la preferita dei biancoazzurri: nei sei incontri disputati tra le due nazionali, San Marino ha strappato due volte un pareggio e, addirittura, la sua prima, unica vittoria della sua storia.

Così simili in fondo…

Il tifoso sammarinese condivide tante affinità con quello del Principato. Anche il Liechtenstein ha una nazionale formata in prevalenza da dilettanti. Entrambe hanno tentato di lanciare una loro squadra tra i professionisti, il San Marino nel campionato di Serie C italiano e l’FC Vaduz nella massima serie elvetica. In ambedue gli schieramenti, in quell’amichevole del 28 aprile 2004, spiccava una figura prominente, quella del capitano, il bomber e giocatore più iconico e conosciuto dagli appassionati di calcio, soprattutto quelli italiani.

Mario Frick è il calciatore più forte della storia del piccolo paese alpino: supererà le 100 presenze con la sua nazionale, segnando 16 gol e affermandosi come miglior realizzatore di sempre nel microstato incastonato nelle Alpi. Si mette in luce in Svizzera, con le maglie di Basilea e Zurigo, prima di sbarcare in Italia con la maglia della Ternana. Sarebbe arrivato addirittura in Serie A con il Siena, realizzando 13 gol in 88 presenze.

Serie A che, invece, inseguiva il numero 10 Andy Selva, giocatore più prolifico della storia di San Marino e alla prima da capitano della sua nazionale. Reduce dalla sua miglior stagione in termini realizzativi con il Bellaria e il conseguente passaggio alla SPAL, è lui l’uomo più noto della rappresentativa biancazzurra. A suon di gol si conquisterà la nomea di bomber di provincia e sarà protagonista nel Sassuolo che sarebbe sbarcato per la prima volta in Serie B. Si ritirerà dalla nazionale nel 2016: è ancora il recordman di presenze (74) e di gol (8).

Ad essere simili, ovviamente, sono anche i risultati: non esaltanti. Fino a quel momento, neanche il Liechtenstein ha raccolto grandi successi dal 1974, anno della sua affiliazione alla UEFA. Spiccano senza alcun dubbio un pareggio a reti bianche contro l’Irlanda nel 1995 e una storica vittoria per 2-1 sull’Azerbaijan nel 1998. Gli Azzurri del Titano, invece, sono ancora alla disperata ricerca della loro prima affermazione in campo internazionale. La nazionale sanmarinese, in poco più di sessanta incontri disputati, è riuscita ad evitare la sconfitta solo in tre occasioni. L’ultima delle quali risale all’agosto del 2003 proprio contro il Liechtenstein, in un divertente pareggio per 2-2.

La storia non la fanno solo i grandi

Davanti a poche centinaia di spettatori, nello stadio di Serravalle comincia la sfida tra San Marino e Liechtenstein. La partita si mostra subito maschia e aspra. Il match sembrerebbe rispecchiare tutti i pronostici: intenso a livello agonistico, povero a livello tecnico. Eppure passano appena cinque minuti quando San Marino conquista un calcio di punizione nella trequarti avversaria. S’incarica della battuta il numero 10 dei padroni di casa.

L’esecuzione è semplicemente perfetta. La palla termina senza alcuna pietà all’incrocio dei pali con una deliziosa traiettoria, il portiere Peter Jehle – primatista di presenze con il Liechtenstein – non può arrivarci. I padroni di casa esultano e corrono ad abbracciare il loro capitano: è 1-0 San Marino. Aveva realizzato un goal all’esordio con la nazionale Under 21, l’aveva solo sfiorato alla prima apparizione nella nazionale maggiore, per poi finalmente trovarlo nel match seguente contro l’Austria. Dopo 23 presenze, Selva realizza il suo terzo gol in nazionale alla prima esperienza da capitano. Nel suo piccolo Andy Selva è l’uomo delle grandi occasioni.

Il Liechtenstein accusa il colpo e fatica a costruire gioco, mentre San Marino si difende con ordine e fiducia. Gli ospiti hanno una sola occasione nel primo tempo. Con uno slalom Burgmeier entra in area, ma il portiere sammarinese Gasperoni si fa trovare pronto a respingere. Nella ripresa i rossoblu sono più intraprendenti e si fanno vedere maggiormente in attacco. I maggiori pericoli arrivano dapprima su un calcio di punizione, quindi su un’altra percussione di Burgmeier, il migliore dei suoi, sulla quale Gasperoni è chiamato nuovamente agli straordinari. L’ultima chance della partita, però, capita sui piedi di Andy Selva, ma l’attaccante si fa ipnotizzare a tu per tu con Jehle.

C’è gloria anche per San Marino

Al triplice fischio esplode, incontenibile, la gioia della squadra di casa e dei tifosi. Alla partita numero 65, dopo 3 pareggi e 61 sconfitte, è arrivata la prima vittoria per San Marino. Il 28 aprile 2004 è entrato nella storia del calcio e noi non possiamo capirne il peso. Forse siamo troppo abituati all’aleatoria sensazione del successo e dei trofei, al lusso di poter criticare una prestazione non all’altezza dei nostri beniamini, alla responsabilità e all’onore di potersi fregiare di una tradizione calcistica così pesante e prestigiosa.

Per questo motivo non possiamo comprendere quanto una vittoria in una semplice amichevole possa superare il valore intrinseco della partita. Non possiamo capire che questa partita sia diventata un qualcosa di intangibile, rarefatto, ma al contempo vivido e vivo nella coscienza dei tifosi. Si può dire che, in questo caso, questo successo abbia forgiato l’epica sportiva di una nazione, trascendendo la semplice competizione sportiva e divenendo culto e mito. Del resto, quante pagine leggendarie di questo sport sono state scritte in delle partite amichevoli?

Il mondo del calcio non contempla solo la vittoria. Ma si fonda sempre e comunque sulla passione, quella che ha spinto una nazionale di studenti, operai e impiegati a scrivere una piccola, grande pagina di epica sportiva dei nostri giorni. Sudore, abnegazione, dedizione e attaccamento alla maglia: c’è tutto il necessario per far rigare i nostri volti con una lacrima di romanticismo. Ci piace pensare che quel gol abbia consegnato definitivamente la fascia da capitano a Selva e Selva stesso alla leggenda nella piccola Repubblica, elevato ad eroe nazionale grazie alla gioia indimenticabile regalata ai tifosi e ai suoi compagni quel giorno. Una sensazione così intensa che Andy Selva continuerà a rievocarla in seguito nelle sue interviste successive, auspicando di poterla rivivere nuovamente un giorno da tifoso.

Questa è la storia di come San Marino conquistò la sua prima e unica vittoria. La storia non la scrivono solo i grandi: il destino riserva gloria anche a chi non prova spesso l’ebbrezza della vittoria.


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Foto di copertina tratta da: marca.com

Di Matteo Cipollone

Sempre alla ricerca di una storia particolare da raccontare, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo da scoprire. Amo studiare storia e rimango affascinato da quello che essa ci offre. Accumulo libri e talvolta li leggo pure. Unisco due belle passioni: il calcio e la scrittura.

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