Si fa fatica a pensare che sia effettivamente reale la performance sfoderata da Odion Ighalo, e in generale dall’Al-Hilal, nella sfida contro l’Al Duhail.
Basato su fatti probabilmente veri
È domenica, è fine febbraio, è decisamente freddo. Fuori piove, hai appena spento la TV e sei terribilmente annoiato. Pomeriggi di questo tipo hanno una fisica peculiare, non funzionano come tutti gli altri. Solitamente le incombenze quotidiane e gli impegni li rendono materiali, concreti: la tua coscienza li stringe tra le mani questi pomeriggi, non se li lascia sfuggire.
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Ma ce ne sono altri nei quali, invece, sopraggiunge un’oziosa melanconia. Il tempo si dilata fin quasi ad appiattirsi, si fa rarefatto e intangibile, scivola via inesorabilmente ed elude anche la guardia più accorta. C’è materia ovunque c’è movimento e dinamismo. C’è noia ovunque il tempo, indomabile, si è appiattito.
Un’improvvisa epifania
Realizzi che è da tanto che non ti prendi cura della tua compagna di vita, dell’unica entità che ha saputo tenerti compagnia in questi uggiosi pomeriggi. Una penombra della stessa sostanza dell’ozio ha iniziato ad avvolgere la stanza e aiuta la console a nascondersi nel ripiano laccato del mobile. Non fai fatica a ritrovarla, riposa nell’antro sotto alla televisione. La spolveri un po’, le pigi dolcemente il pulsante di accensione, prendi in mano il joystick. Già senti la noia venir meno. Sullo schermo si staglia imperiosa la scritta scarlatta del tuo videogioco preferito. Poco più in basso, il pallino del caricamento ti lascia un ultimo scorcio temporale in cui dare udienza al flusso dei pensieri, finché, premendo un tasto, non entri nell’universo videoludico che negli anni hai imparato ad esplorare in tutte le sue programmate sfaccettature.
C’è chi vive il gioco come slancio di competitività, e poi ci sei tu, che hai l’accortezza e la premura di mettere subito la modalità principiante come prima legge della tua esperienza multimediale. Il tuo mondo, quello che si trova dall’altro lato dello schermo, è un mondo che scorre a modalità leggenda. In fondo, quando sei con la tua amata console vuoi solamente rallentare e rilassarti un po’. Massimo trenta minuti di tempo per creare la tua squadra di leggende oppure per cercare un campionato sufficientemente esotico da essere ancora incognito alla tua memoria. Questa volta opti per la seconda opzione.
Come ti sei imbattuto in Odion Ighalo
Il tuo sguardo cade sul prisma di colori della Saudi Professional League. Il cammino è segnato dalle orme di tanti eroi che hanno scelto il tuo stesso destino: Anderson Talisca, Cristiano Ronaldo, Kaku. Alcuni di loro, proprio come te, sono partiti dall’Italia per inseguire i loro sogni, come Éver Banega o Igor Coronado. Pierre-Auguste Renoir disse che un giorno uno dei suoi colleghi non aveva il nero a disposizione e usò il blu, facendo nascere così l’Impressionismo. Lo stemma dell’Al-Hilal, allora, è il bizzarro punto d’incontro dell’Impressionismo con una di quelle illusioni ottiche in cui solitamente t’imbatti quando dilapidi alle tre di notte il tempo sottratto al tuo sonno.
Queste situazioni ti ricordano come il tempo sia totalmente fuori dal tuo controllo e che scorra veloce e inesorabile. I tuoi grandi amori, Doumbia ed Emmenike, non ci sono più – nel database, ovviamente. Alla fine, però, puoi comunque ritenerti soddisfatto. Sei colpito dal buongusto di Otayf nell’aver scelto la maglia numero 8; scopri che Yasif Al-Shahrani è ancora uno dei terzini più veloci del gioco; abbracci vecchi feticci come Salem Al-Dawsari o André Carrillo e ne idolatri di nuovi. Come Mohamed Kanno, un centrocampista che è stato così thatcheriano nello schermare le incursioni offensive degli argentini qualche tempo fa.
I tuoi occhi si illuminano quando arrivi all’attacco. Luciano Vietto, l’ennesimo talento argentino che ti ha sedotto e poi abbandonato. Il numero 17 Moussa Marega, pura potenza Dragões, che rimanda alle notti magiche della Champions che fu. Infine il numero 9, l’uomo dalle mille e una rete, la punta che sguazza e guizza, il Marco Polo che ha esteso la Via della Seta fino a Manchester, l’eroe di tutti i tuoi mondi: Odion Ighalo.
Decidi di cimentarti con la semifinale di Champions League asiatica: vuoi rilassarti, ma è altrettanto vero che vuoi bearti dell’atmosfera delle grandi occasioni. Ti ritrovi contro i qatarioti dell’Al Duhail, allenati da un certo Hernán Crespo. Il tempo scorre davvero in maniera inesorabile.
Premi finalmente “Avvia partita”
Pronti-via e già segni: sul tabellino finisce proprio Ighalo, assist di Kanno. E che assist: arpiona il pallone dai piedi di un avversario, sombrero su un difensore e palla sulla testa dell’attaccante nigeriano. Puoi sbagliarti su tante cose nella vita, ma hai sempre fiuto per gli idoli migliori sul campo da calcio. Raddoppi al decimo minuto sempre con Ighalo, che ormai è divenuto il tuo attaccante preferito, e prima che si esauriscano i quattro minuti che dividono questa rete e il 3-0 di Marega scopri grazie alla telecronaca che l’Al-Hilal è campione in carica della Champions League asiatica. Forse non avresti dovuto mettere un livello di difficoltà così basso.
Ti senti decisamente in forma e realizzi magie che mai avevi visto in anni di dignitosa carriera videoludica. Il rinvio del portiere Al-Mayouf finisce sui piedi di Marega, 0-4. Sempre con Marega ti riesci a liberare della difesa avversaria e di tacco servi Al-Dawsari: è manita. Gol che avevi visto solo sugli highlights di YouTube scorrono davanti ai tuoi occhi e imperversano e inferiscono implacabilmente sugli inermi avversari. Dopo poco più di un’ora di gioco sei avanti di sette reti, dopo che Ighalo ha segnato altre due volte.
Al minuto 70, dopo aver dedicato al tuo bomber preferito la standing ovation di tutto il divano e aver inserito in campo anche Otayf, spegni tutto. Hai soddisfatto ogni tuo sfizio, hai raggiunto l’apice del divertimento, la dopamina corre più velocemente della tua fantasia. In più ti sei accorto che questo uggioso pomeriggio è finalmente passato, è ora di cena e hai finalmente riacquisito controllo sullo scorrere del tempo.
Prendi in mano il telefono e ti aggiorni sulle notizie principali di calcio internazionale. Curiosamente scopri che quel pomeriggio l’Al Duhail e l’Al-Hilal hanno giocato anche nella vita reale. Constati che anche nella vita reale i campioni dell’Arabia Saudita sono arrivati in finale nella Champions League asiatica. Su Twitter apri il video degli highlights della partita. Man mano che si susseguono le azioni salienti, una profonda inquietudine ti assale.
Al Duhail 0 Al-Hilal 7. Non ci credi, non può essere successo davvero. Sempre più inorridito ti precipiti a controllare il tabellino dei marcatori. Quattro reti di Odion Ighalo. Era tutto già scritto. La sottile linea rossa che divide sport e intrattenimento, vita vera e vita virtuale, è stata definitivamente recisa. Una stordente vertigine ti distoglie dal piccolo monitor del tuo cellulare, mentre uno schermo più grande con il calendario delle partite della serata attira la coda del tuo occhio. Le tue dita formicolano, mentre senti un enorme potere fluire nelle tue mani. Ti giri: la console è ancora accesa, in attesa della prossima partita.
Immagine di copertina realizzata da PSM Sport, visita il sito!
Base tratta dall’account Twitter ufficiale dell’Al-Hilal
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