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Il club delle squadre omonime nel mondo

River Plate, Boca Juniors, Barcellona, Juventus, Corinthians: sono tutti nomi che conosciamo. Si tratta di squadre che hanno fatto la storia del calcio, che hanno costruito rivalità, che hanno appassionato – e continuano ad appassionare – migliaia e migliaia di tifosi. Ed è dalla passione smodata per queste big che sono nate tante squadre omonime sparse nel mondo, dando vita ad un fenomeno che ha portato anche alla formazione di fidelizzazioni e gemellaggi tra società provenienti da nazioni che solitamente non avrebbero alcunché in comune.

Il Club Atlético River Plate ed il Club Atlético Boca Juniors sono probabilmente le due squadre più famose del calcio argentino. Sono acerrime nemiche e danno vita alla sfida che è nota a tutti come il Superclásico. Nate ai primi del ‘900 a quattro anni di distanza l’una dall’altra, nel quartiere de La Boca, hanno dato vita a più di 100 anni di sfide in campo e fuori. E una delle sfide extra campo si è spostata nella sfera dei club omonimi. Il River può vantare su una lista di 7 club “fratelli”, dislocati principalmente in Sudamerica, mentre il Boca su 6 club, di cui uno addirittura in Europa.

La palma di più antica tra gli omonimi del River ancora in attività spetta al River Plate Asunción, fondato nel 1911 nel ‘barrio’ di Mburicaó, quartiere della capitale paraguayana. Il River di Asunción – che ha uno stemma leggermente diverso, ma indossa una maglia pressoché identica a quella del River originale – non vanta grandi risultati nella propria storia ultra-centenaria. Il miglior risultato, raggiunto in tre diverse occasioni, è stato il secondo posto nel massimo campionato del Paraguay. Ha militato per la maggior parte in categorie minori e attualmente milita in Primera B Metropolitana (terza serie paraguayana), nella quale è appena retrocessa.

Tutt’altra storia per il River Plate uruguagio. In primis fu il River Plate Football Club, che fu fondato nei pressi del porto di Montevideo nel 1897, quattro anni prima del River Plate “originale”, rendendosi de facto una sorta di antesignano. La storia del River FC ebbe però breve durata, visto che si sciolse nel 1925. A prenderne il testimone fu, nel 1932, il Club Atlético River Plate, nato dalla fusione tra Olimpia e Capurro, due squadre minori della capitale, in seguito all’ondata di fútbol-mania scoppiata in Uruguay dopo il Mondiale ospitato e vinto dalla Celeste nel 1930.

Il River uruguaiano riporta solo i colori sociali del River argentino, mentre maglia e stemma hanno un’impostazione diversa, tendente ad un pulito rosso-bianco a righe verticali. I Darseneros vantano nella loro storia, ormai prossima al secolo, sei titoli di seconda divisione; nonostante ciò, sono comunque una delle big del calcio uruguaiano. Vantano anche una semifinale di Copa Sudamericana, raggiunta nel 2009. Ma le declinazioni del River non terminano qui.

Nel 2007 fu fondato a Guayaquil in Ecuador il Club Deportivo River Plate, conosciuto anche come River Ecuador, per celebrare una sorta di fratellanza tra la squadra argentina e quella ecuadoriana. Il progetto durò tre anni, finché nel 2010 i rapporti di amicizia si interruppero. Il nome di River Ecuador è sopravvissuto fino al 2017, quando “El Equipo de la Ciudad” ha cambiato nome in Guayaquil Fútbol Club – diventando peraltro squadra affiliata al City Group e al Manchester City.

La colonizzazione River non ha risparmiato neanche il più impensabile tra i paesi sudamericani in cui avrebbe potuto attecchire: il Brasile. Risale al 1967 la fondazione della Sociedade Esportiva River Plate, nella città di Carmopolis sulla costa brasiliana. Il cosiddetto “River do Carmo” vestiva una maglia identica a quella del River argentino e nei suoi 46 anni di storia ha militato prevalentemente nelle serie minori brasiliane, vincendo anche due campionati statali del Sergipano, prima del fallimento nel 2013.

Dopo il Brasile, si entra realmente nel campo dell’esotico. Nel 1953 nasce infatti il River Plate Aruba, nato in un quartiere di Oranjestad, la capitale dell’isola ex colonia olandese nel Mar dei Caraibi. I “Madiki Boys” hanno nel palmarès due titoli nazionali e militano attualmente nella División de Honor, massimo campionato arubano. Hanno uno stemma molto simile all’originale e vestono delle maglie identiche a quelle del River argentino.

A completare il quadro delle squadre omonime del River nel mondo si aggiunge il Club Atlético River Plate Puerto Rico. Fondato nel 2007 da 31 tifosi “millonarios” residenti a Puerto Rico e capitanati da Steven Alvarez, attualmente è affiliato al River principale. Lo stemma è praticamente identico, se escludiamo una piccola bandiera portoricana; le maglie idem. Ha sede nella città di Fajardo e milita nel massimo campionato portoricano, la Puerto Rico Soccer League, dove può far crescere giovani argentini in un contesto oltremodo rilassato.

Rimanendo in Argentina, gli emulatori del Boca Juniors non sono da meno. Gli “Xeneises” hanno fatto proseliti nel resto del Sudamerica: esiste un Boca in Perù, uno in Colombia ed un altro in Argentina, il Boca di Rio Gallegos, nella provincia di Santa Cruz, in Patagonia. Fondato nel 1945 da un gruppo di lavoratori di una locale azienda adibita alla lavorazione delle carni, ha iniziato a giocare partite ufficiali solamente dalla fine degli anni ’80 e da allora milita nelle “minors” del calcio argentino.

In Perù risale addirittura al 1926 la fondazione del Boca Juniors de Chiclayo, città situata nel nord del paese. Messa in piedi ovviamente in onore del Boca originale, gioca nelle leghe regionali peruviane e si caratterizza per la rivalità con il San Lorenzo; non quello tanto caro a Papa Francesco, bensì il San Lorenzo de Chiclayo, fondato due anni dopo il Boca peruviano e con cui battaglia da sempre per i vari campionati provinciali o regionali della zona. Il Boca di Chiclayo indossa una maglia pressoché identica a quella del club di riferimento ed è reduce dalla vittoria delle ultime tre leghe del distretto di Chiclayo, la cosiddetta “Liga Distrital”.

In Colombia è stato invece fondato il Boca Juniors di Cali. Nato nel 1937, si iscrive al calcio professionistico colombiano solo nel 1949. Si impone come uno dei club più importanti nel calcio colombiano nella cosiddetta era “Eldorado” del calcio cafetero, corrispondente agli anni ’50. All’epoca il neonato Boca battagliava con i rivali cittadini dell’América e con i Millonarios di Bogotà. Dopo due secondi posti in campionato ed una coppa di Colombia, nel 1957 il Boca fu travolto dalla crisi economica che colpì il paese e dovette rinunciare all’iscrizione al campionato, chiudendo così i battenti.

Nel 1987 un gruppo di imprenditori guidati da Hernando Angel decide di rifondare il club a livello amatoriale e giovanile, prendendo parte ai tornei regionali nella Valle del Cuenca. Il lavoro giovanile è quello che paga maggiormente. Dal Boca provengono infatti ottimi giocatori come Giovanni Hernandez, Wilman Conde o Hugo Rodallega. Nel 2019 l’Universitario Popayan è ‘relocato’ a Calì e rispolvera il vecchio nome di Boca Juniors, riportando i gialloblu nel calcio professionistico dopo 62 anni e nel club delle squadre omonime. Oltre al Sudamerica, diversi Boca sono sorti anche in Centro America. In Belize è esistito tra il 2003 e il 2006 il Boca Football Club. Forte di uno sponsor importante, il Boca FC vinse al primo anno di esistenza la Belize Premier League – massimo campionato del paese –, ma non si ripeté più nelle poche stagioni successive.

Esistono altri due Boca decisamente esotici. Il primo nell’isola di Grenada, dal nome di Boca Juniors FC. Dal Boca originale prende solo il nome e la “provenienza”. Il quartiere della capitale St. George’s da cui proviene, il Morne Jaloux Ridge, è chiamato difatti “La Boca”. Il secondo emula, invece, il River Plate portoricano, in una sorta di Superclásico in salsa caraibica. Anche il Boca Juniors-Carolina, fondato nel 2009 nella città di Carolina, è un club satellite del Boca argentino. Non ha avuto, tuttavia, le stesse fortune del River portoricano.

Ma il più sorprendente tra i Boca omonimi risiedeva in Europa, più precisamente a Gibilterra. Il Boca Juniors Gibraltar nasce nel 2012 e ha militato principalmente nella seconda divisione del paese. Ha ottenuto la promozione in massima serie nel 2018, ma ha incontrato il fallimento nel 2020 a causa di problemi finanziari. Il Boca Gibraltar indossava una maglia praticamente identica a quella del Boca originale. Lo stemma della squadra, invece, era peculiare, dato che vi compariva la stilizzazione della Rocca di Gibilterra.

Oltre a River e Boca, una società che vanta molte squadre omonime è il Corinthians. Fondato nel 1910 da cinque lavoratori nel settore ferroviario a San Paolo, il Timão prese spunto per la sua creazione da un club inglese, il Corinthian Football Club, società vissuta calcisticamente tra il 1882 e il 1939. Il Corinthian FC era universalmente noto per il cosiddetto “spirito corinziano”, basato su correttezza, sportività e amore per il gioco, e ha ispirato, tra le altre cose, il colore sociale bianco della maglia del Real Madrid. In più, ha ovviamente influenzato numerose omonimie in giro per il mondo.

A Malta nel 1944 fu fondato lo Zejtun Corinthians FC: dal club originale prende solamente il nome, ma ha cambiato totalmente i colori sociali. Dopo la storica promozione del 2021 in massima serie, il club è nuovamente sprofondato nelle zone meno nobili del calcio maltese. Il nome Corinthians è legato a doppio filo con l’Europa: difatti nella piccola Isola di Man esiste il Corinthians AFC, con sede nella città di Douglas, capitale dell’isola. Club fondato nel 1930, partecipa alla Premier League locale, che ha vinto nel 2021 per la prima volta nella sua storia. I colori sociali rispecchiano quelli del club da cui prende nome. Con i suoi più di 90 anni di età, rappresenta uno dei club più iconici di un campionato già unico di per sé come quello dell’Isola di Man.

Sapete che esiste un Corinthians anche nel West Lancashire?

L’ultima omonimia corinziana si trova al di là dell’Oceano Atlantico. Risale al 2009 la nascita del Corinthians FC a San Antonio, in Texas. Inizialmente creato come centro ludico-sportivo per aiutare le comunità della zona, nel 2014 il club si iscrive alla NPSL (National Premier Soccer League), divisione calcistica regionale statunitense, nella quale partecipa tuttora.

Una società che ha ispirato una pletora di squadre omonime è sicuramente il Barcelona, club iconico che ha ispirato tanti altri team a sua volta a livello di stemma (vero Sassuolo?) o come nome. Tra le omonimie dei catalani spicca senz’altro il Barcelona SC. Fondato a Guayaquil nel 1925 da Eutimio Perez, un immigrato spagnolo proveniente da Barcellona, si è affermato negli anni come uno dei più importanti club dell’Ecuador e ha sempre militato nel massimo campionato nazionale. “El Idolo del Ecuador”, come è chiamato dai suoi tifosi, ha vinto per 16 volte il titolo ecuadoregno e ha raggiunto per due volte la finale di Copa Libertadores. Ha uno stemma identico a quello del Barça originale, su idea del suo fondatore, mentre la divisa si discosta dai classici colori blaugrana. È una polisportiva proprio come il Barcelona e vanta un’acerrima rivalità con i ‘cugini’ cittadini dell’Emelec.

Nel 1999 è stato fondato in Brasile il Barcelona Esporte Clube. Conosciuto anche come “Barça Carioca”, ha base a Rio de Janeiro e gioca nelle divisioni minori del campionato carioca. I colori sociali sono identici a quelli della società catalana. Ancora più recente è invece la fondazione del San Felipe Barcelona, creato nel 2006 in Belize. Nato nella città di San Felipe con il nome di Alpha Glitters, diventerà prima Alpha Barcelona, per poi prendere l’attuale denominazione nella stagione 2008/09. Gioca nella massima serie del paese e si caratterizza per uno stemma praticamente identico a quello del Barça, dove sono stati aggiunti la bandiera del Belize e la stilizzazione del paese centroamericano.

Rimanendo nel campo dell’esotico, impossibile non citare il Clube Desportivo Amabox Barcelona Tarrafal. Fondato nel 1995 nella cittadina di Tarrafal, sull’isola di Santiago, facente parte dell’arcipelago di Capo Verde, il club aveva logo ed uniforme identici a quelli del Barcelona. Ha partecipato alla Santiago Island League (Nord), vincendola due volte, fino al 2017, anno della sua dissoluzione.

Il club italiano che ha più squadre omonime è sicuramente la Juventus. La parola latina “juventus” significa gioventù, motivo per cui numerose società hanno tratto ispirazione da tale lemma per il proprio nome. Il Brasile è il paese in cui questa tendenza è più calcata, con ben dieci squadre col nome Juventus. Su tutte svettano: il Clube Atlético Juventus, fondato cento anni fa nel distretto di Mooca a San Paolo; l’Atlético Clube Juventus di Rio Branco; il Grêmio Esportivo Juventus di Jaraguà do Sul, il Clube Atlético Juventus di Seara; la Juventus Atlétic Clube di Santa Rosa o la Juventus Futebol Clube di Rio de Janeiro – l’unica tra queste a vestire i colori bianconeri.

Anche nel resto del Sudamerica ci sono numerose Juventus. A Caldera, in Cile, esiste il Club Deportivo Juventus. In Ecuador, ad Esmeraldas, abbiamo invece il Club Social y Deportivo Juventus. Aveva un curioso stemma a strisce verticali rossonere, ma giocava con una maglia bianconera che ricordava perfettamente la squadra di Torino. La formazione ecuadoriana si è dissolta nel 2017.

Possiamo annoverare la Juventude nel club delle squadre omonime?

La Juventus trova numerose declinazioni anche in Centro America, dove spicca la Juventus FC in Belize. Società fondata nel 1978, i cui giocatori sono soprannominati “Suga Boys”, gioca nel massimo campionato del paese e si presenta con una inconfondibile accoppiata logo-uniforme nel più classico bianconero che riporta alla Juve italica. Non solo Belize: la Juventus è presente anche in Nicaragua, Haiti, Bonaire, Sint-Marteen, Guadalupa e Costa Rica.

In Africa troviamo la Juventus in Costa d’Avorio o in Sudafrica, ma le omonimie del club torinese non mancano anche nel Vecchio Continente. È presente anche in Svizzera, Spagna e Romania, ma soprattutto in Svezia, dove esiste la Juventus Idrottsförening, conosciuta anche come Juventus IF. La formazione svedese, fondata nel 1948 a Västerås, era praticamente una copia in salsa scandinava dei bianconeri piemontesi: stemma identico al precedente stemma juventino e uniformi bianconere. Con risultati però decisamente diversi, se è vero che, come massimo risultato, la Juventus IF ha militato nella terza divisione svedese, finendo la sua corsa sportiva nel 2016, quando il club confluì nel neonato IFK Stocksund.

Dopo quella di Torino, anche la Juventus di Lloret de Mar, in Spagna, ha concluso il restyling del suo brand

Il mondo del calcio, come qualsiasi altra espressione umana, è attraversato trasversalmente da richiami, citazioni e ispirazioni reciproche. Le squadre omonime rappresentano un fenomeno curioso e interessante da studiare, che consente di ricostruire la storia di questo sport.


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