Categorie
Mondiali Storytime

Lucien Laurent, un goal per la storia mondiale

Il francese Lucien Laurent è stato il primo marcatore dei Mondiali di calcio. La sua storia merita di essere raccontata, tra la Peugeot e il furto dei tedeschi.

Lucien Laurent non si sarebbe mai aspettato di far parte della storia del calcio. Un nome che a molti non dice niente, è vero. Lucien non ha fatto rivoluzioni, non ha vinto niente di eclatante e non ha realizzato goal mirabolanti. Una rete storica l’ha realizzata, però: il primo goal dei Mondiali di calcio.

Il pallone come un magnete

Lucien Laurent nacque il 10 dicembre 1907 a Saint-Maur-des-Fossés, un sobborgo parigino nella valle della Marna distante circa 40 minuti dalla capitale. Il calcio all’epoca non era un business lucroso come oggi: essere calciatore era un passatempo, un hobby, tanto che spesso i giocatori avevano un altro lavoro con cui poter vivere dignitosamente. Lucien, però, vide nel pallone di cuoio che rotolava a terra un qualcosa di folgorante, sin da bambino. Come un magnete attrae il ferro, così il pallone rappresentava una forza a cui Laurent non poteva opporsi in alcun modo.

Lucien iniziò a 14 anni a giocare nel Cercle Athlétique de Paris, un circolo semi-professionistico che gli permise di dare libero sfogo alla sua passione. Interno destro, alto 1.62 m e pesante solo 65 chili, Laurent fisicamente non era dominante, ma aveva un’agilità e una tecnica di base niente male. Nel 1927 vinse con il CA Paris il Championnat de France amateur, a tutti gli effetti un campionato nazionale, pur non riconosciuto come professionistico, e l’anno dopo riuscì addirittura a centrare la finale della undicesima Coppa di Francia sempre con il club parigino, perdendo 3-1 in finale nel derby contro la Red Star. Lucien si fece notare per le sue belle prestazioni ed esordì con la Nazionale francese nel febbraio 1930 in una sconfitta per 2-0 contro il Portogallo.

Nello stesso anno lasciò il CA Paris per accasarsi al Football Club Sochaux, ambizioso club nato solamente due anni prima per iniziativa di Jean-Pierre Peugeot, erede della famosa casa automobilistica. Il signor Peugeot desiderava costruire un nuovo club calcistico di tutto rispetto, che potesse imporsi in patria. Quello di Laurent non fu un trasferimento del tutto casuale, non solo per le ambizioni del presidente.

Ai Mondiali con la Peugeot

Lucien Laurent, infatti, era un operaio della Peugeot, una sorta di calciatore-dipendente come spesso capitava e sarebbe capitato agli albori del calcio europeo nel XX secolo. Del resto è una situazione simile a quelle odierne del calcio dilettantistico: di giorno si lavora in fabbrica, la sera si allacciano gli scarpini per giocare, e poi, se si è bravi e fortunati, arriva la svolta nel calcio che conta.

Il contesto storico, allora, era però radicalmente diverso da quello di oggi: i calciatori non erano nemmeno pagati, il calcio come sport stava compiendo i suoi primi passi ed erano in pochi a comprendere a pieno le potenzialità di quello sport nato con i borghesi e relegato ad una dimensione prevalentemente operaia.

Tra questi pochi vi era Jules Rimet. Il terzo presidente della storia della FIFA ha rivoluzionato il gioco del calcio, creando una competizione che ha dato la svolta giusta a questo sport. La prima edizione di Coppa del Mondo si svolse in Uruguay, scelto molto probabilmente da Rimet per festeggiare il Centenario della Costituzione uruguaiana. Senza nessuna qualificazione, le squadre invitate furono 13: oltre ai padroni di casa, figuravano anche Argentina, Belgio, Bolivia, Brasile, Cile, Jugoslavia, Messico Paraguay, Perù, Romania, Stati Uniti. E non poté mancare, ovviamente, la Francia.

Il Ct dei Galletti Raoul Caudron fece le sue scelte: Lucien Laurent è sorprendentemente convocato per il Mondiale. Nel Vecchio Continente non ci fu però tanto entusiasmo per quel torneo oltreoceano, considerato troppo poco importante, e troppo faticoso e costoso, da nazionali quali Italia, Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Svizzera e Spagna, a causa del lungo tragitto da affrontare e dei premi non esaltanti.

Mentre molti rifiutarono la convocazione, Laurent decise subito di dire sì. L’idea di partecipare ad un torneo con la maglia della propria nazione lo allettò sin da subito, ma ci fu una piccola complicazione: il lavoro. Lucien voleva solo partire, voleva far parte della spedizione francese in terra uruguagia a tutti i costi. Ci riuscì, ma sue spese. La Peugeot concesse uno speciale permesso di due mesi per poter partecipare ai Mondiali, alla stregua di un periodo di ferie non retribuite. Sacrificò temporaneamente il lavoro e rinunciò a due mesi di guadagni per raggiungere una meta che odorava di passione. La Federazione francese coprì solo una minima parte per le spese necessarie, ma poco importò per LL.

Lucien partì per rappresentare il suo Paese alla prima edizione della Coppa del Mondo insieme ad altri tre giocatori della “Peugeot-Sochaux” convocati da Caudron: suo fratello maggiore Jean (che in Uruguay totalizzerà 0 presenze), Étienne Mattler e André Maschinot. Tutti quanti accettarono le condizioni imposte dalla casa automobilistica. Il sogno stava iniziando a prendere forma.

Il viaggio verso il destino

La nave italiana Conte Verde, 18mila tonnellate di stazza, salpò da Genova con i giocatori rumeni già a bordo, si fermò a Villefranche-sur-Mer il 19 giugno 1930 per prelevare Laurent e compagni, e poi effettuò l’ultima tappa intermedia a Barcellona per far salire i belgi. Da lì cominciò ufficialmente il viaggio transatlantico delle prime nazionali europee ai Mondiali, destinazione Sudamerica. La Jugoslavia, curiosamente, partì da Marsiglia in “solitaria”. I rappresentanti di Francia, Belgio e Romania viaggiarono insieme per alcune settimane: ogni mattina si allenavano sul ponte della nave e il pomeriggio correvano, avrebbe ricordato un entusiasta Laurent. A bordo erano presenti anche Rimet, tre arbitri e il trofeo. Immaginate di poter rivivere queste scene. La navigazione è estenuante ma l’emozione è forte, specialmente all’arrivo a Montevideo, la sede della competizione, il 4 luglio.

Nave Conte Verde Mondiali 1930
Il Conte Verde è stata una nave storica (fonte: italianliners.com)

Le prime partite della Coppa del Mondo si giocano in contemporanea: Belgio-Stati Uniti, girone D, al Parque Central; Francia-Messico, girone A, all’Estadio Pocitos. È il 13 luglio del 1930. In Europa si è nel pieno di un’estate che tentava di scacciare la funesta crisi economica. In Uruguay, invece, è pieno inverno; nella capitale si respira un clima gelido. Davanti a circa 4500 tifosi, Lucien Laurent decide di consegnarsi alla storia. È il minuto 19 della partita.

L’ala destra Ernest Libérati riceve palla, si sbarazza del terzino messicano e crossa in direzione di Lucien Laurent. Il francese, più o meno all’altezza del dischetto, spara un tiro al volo che batte il portiere avversario Oscar Bonfiglio. È il primo goal nella storia dei Mondiali. Petit Lulu non si rende conto del peso e dell’importanza di quel pallone che ha appena insaccato. La Francia vince quella partita 4-1, ma perderà di misura le altre due del girone contro Argentina e Cile.

Nella seconda partita Lucien e compagni giocano contro gli argentini. Laurent zoppica vistosamente: in seguito ad un brusco scontro con Luisito Monti, un uomo che avrebbe scritto pagine importanti del calcio italiano, Lucien subisce un infortunio alla caviglia. Non erano ammesse sostituzioni, così Lucien deve resistere e soffrire fino al fischio finale. L’infortunio gli impedisce di disputare l’ultima partita della Francia contro i cileni, mentre poi un altro stop forzato nel 1934 non gli permette di essere presente nell’edizione italiana.

Lucien Laurent non poteva immaginare il significato che avrebbe avuto quel goal nella storia dello sport che amava. Quando fu tornato a casa, scoprì che quel gol non aveva avuto alcuna risonanza in patria, eccezion fatta per qualche piccola menzione in alcuni giornali. Quel lungo e faticoso viaggio, quel permesso non retribuito e tutti i sacrifici erano dunque serviti a qualcosa? Sicuramente sì. Perché negli anni il Mondiale ha aumentato sempre di più il suo appeal. Ciò che è stato fatto per la prima volta nella Coppa del Mondo 1930 è diventato storia.

Goal Lucien Laurent
Una ricostruzione del goal

I ricordi non possono essere rubati

I ricordi materiali di quel torneo però, furono sottratti dalla vita di Laurent. Dopo il Mondiale, il francese ritornò a giocare per una stagione sia al CA Paris che al Sochaux; militò per diversi altri club francesi come il Mulhouse, il Rennes e lo Strasburgo. Poi arrivò la guerra e l’occupazione della Germania dal giugno 1940. Tra gli 1.8 milioni di uomini caduti prigionieri alla firma dell’armistizio di Compiègne vi era anche Laurent, tenuto in un campo in Sassonia per oltre tre anni. Fu rilasciato per motivi medici. Quando tornò in patria, scoprì che tutti i suoi beni erano stati rubati dai tedeschi, inclusa la sua maglia della Coppa del Mondo del 1930.

Laurent ripartì dalla città di Besançon, con cui giocò tre anni nella squadra locale, prima di ritirarsi nel 1946. Lì si stabilì definitivamente, aprì un bar che gestì per molti decenni, guidò le giovanili del club e non fece mai morire il suo amore per il gioco. Leggenda narra, infatti, che fino agli 86 anni giocò una partita settimanale nei campetti di Besançon con ex giocatori professionisti e giovani promesse locali.

Il 1998 fu un anno speciale per Laurent e per tutta la Francia nel pallone, perché fu l’anno del primo Mondiale vinto. Laurent risultò essere l’unico membro ancora vivo della prima squadra francese. Vide la nazionale padrona di casa imporsi in finale contro il Brasile e vide Zinedine Zidane (e con lui il suo paese) sollevare quella coppa, realizzando il sogno suo e di Jules Rimet. Sempre in quell’anno, ricordando la maglia rubata dai nazisti, disse: “Fortunatamente, tutti i miei ricordi sono lì, ben fissati in un angolo della mia vecchia testa. Nessuno me li può rubare“. Lucien Laurent morì nel 2005 nella sua Besançon.

La targa commemorativa Lucien Laurent Estadio Pocitos
La targa commemorativa in corrispondenza del luogo dove sorgeva il Pocitos

Petit Lulu ha voluto a tutti i costi, con caparbietà e bravura, iscriversi al registro storico delle prime volte, capitolo Coppa del Mondo di calcio. Il primo marcatore dei Mondiali non si deve scordare.


Il meglio del calcio internazionale su Sottoporta: El Mundo Sudamericano – 1

Fonte copertina: Pinterest

Di Cosimo Giordano

Opinionista sportivo nel tempo libero, founder di Sottoporta, amo la pizza e il calcio internazionale. Sono quel tipo che ogni tanto ripensa alla carriera di Pauleta e che va a curiosare sulle rose del campionato australiano.

Una risposta su “Lucien Laurent, un goal per la storia mondiale”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *