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Strade e calcio: l’atlante mondiale

Il calcio non è solo un gioco, è davvero qualcosa di più. È una lingua universale che unisce persone di diverse culture, un rifugio che permette di evadere dai fastidiosi pensieri quotidiani. Le partite di calcio sono spesso eventi che mobilitano intere comunità e i calciatori o gli allenatori, con le loro abilità – ma anche con le loro personalità – diventano figure di riferimento, modelli di virtù e successo. Non è dunque raro che in molte città del mondo le vie portino il nome di alcuni protagonisti legati al mondo del calcio.

Le strade intitolate a coloro che hanno fatto esultare per un gol o che hanno condotto una squadra al successo rappresentano un fenomeno affascinante, che testimonia il profondo legame tra il calcio e la cultura urbana. Un tributo non solo al talento sportivo, ma anche alla capacità di questi personaggi di influenzare positivamente la società. Strade e calcio, si parte.

Il nostro viaggio inizia negli Stati Uniti d’America, dove il calcio ha storicamente occupato un ruolo marginale rispetto ad altri sport. Tuttavia, negli ultimi decenni, l’interesse nei suoi confronti è cresciuto esponenzialmente, dimostrando che il culto del pallone (rotondo) può radicarsi anche in contesti inaspettati.

Un esempio sorprendente è Indianapolis, città famosa soprattutto per la leggendaria 500 miglia. Immaginatevi proprio di essere all’Indianapolis Motor Speedway, in West 16th Street. Da qui, in appena 10 minuti di macchina, vi ritroverete in un angolo di mondo davvero speciale, dove il fascino del calcio emerge in un contesto insolito. Percorrete dunque Cunningham Road, poi girate a sinistra per W 21 st Street.

Andate dritto per meno di due miglia e svoltate nuovamente a sinistra per… Maradona Drive. E già qui è magia. Se poi le successive tre traverse, sulla destra, sono Tardelli Lane, Gullit Way e Platini Place è chiaro che vi trovate in un posto che ha voglia di risvegliare emozioni legate a momenti di pura gloria calcistica. Poco più avanti troviamo Beckenbauer Lane, che si ricongiunge a Maradona Drive dopo circa 700 metri.

Strade e calcio. Indianapolis. Maradona Drive
Organizziamo un match di “street football” da queste parti? (Fonte: screen su Google Maps)

Lungo la strada dedicata al Kaiser, sulla sinistra si può imboccare Cruyff Circle. Qui però, a differenza di Johan nel suo quartiere di Betondorp, non ci sono i cordoli del marciapiede per allenarsi sugli uno-due ed affinare la tecnica. In questo intreccio di vie non ci si poteva di certo dimenticare di “O Rei“: su Pele Place (senza l’accento), il rombo dei motori cede il passo all’entusiasmo per il calcio.

Spostandoci in Texas, a poco più di 50 chilometri a nord di Dallas, troviamo una città con (a quanto pare) una passione sfrenata per il calcio inglese. La particolarità di McKinney è che in uno dei suoi quartieri, le strade portano il nome di club appartenenti a ogni livello della piramide calcistica inglese. C’è veramente di tutto: Fulham Lane, Burnley Drive, Ipswich Lane, Southampton Drive, Millwall Drive, Portsmouth Drive. Ma anche Gillingham Lane, Reading Drive, Rotherham Circle, Port Vale Drive, Shrewsbury Drive, Peterborough Drive e Barnsley Drive. Hanno però sbagliato il nome di una squadra: dovrebbe essere Middlesbrough Drive e non Middlesborough Drive. Li perdoniamo.

Strade e calcio. McKinney, Texas.
Che città meravigliose che esistono in Texas. Strade e calcio, wow. (Fonte immagine: The Sun)

Continuiamo a parlare di Inghilterra. Brian Clough è universalmente considerato uno dei più grandi allenatori del XX secolo. La sua eccezionale abilità manageriale è emersa soprattutto quando ha preso in mano due squadre dalla Second Division e le ha guidate non solo al massimo livello del calcio inglese, ma anche alla vittoria del loro primo titolo nazionale: il Derby County nel 1971/1972 e il Nottingham Forest nel 1977/1978. Con i Tricky Trees, inoltre, è riuscito a vincere due Coppe dei Campioni consecutive nel 1979 e nel 1980.

A meno di un anno dalla sua scomparsa, avvenuta nel settembre 2004, alcune amministrazioni locali si accordano e decidono di intitolargli un tratto della A52, una delle strade principali nelle East Midlands. La Brian Clough Way, tra The Pentagon Island a Derby e il Queen’s Medical Centre a Nottingham, è lunga circa 20 chilometri e commemora in maniera significativa l’eredità lasciata dal “Football Genius” nella regione.

La Brian Clough Way tra Derby e Nottingham
La Brian Clough Way tra Derby e Nottingham. (Fonte: geograph.org.uk. Autore: Alan Murray-Rust. Attribuzione: Alan Murray-Rust / Brian Clough Way / CC BY-SA 2.0)

Gary Lineker è stato uno degli attaccanti inglesi più prolifici. La sua esperienza al Leicester City ha rappresentato un trampolino di lancio fondamentale per la sua carriera. 95 gol in 194 presenze tra il 1978 e il 1985, poi un anno dopo, in Messico, diventa il primo calciatore della Nazionale dei Tre Leoni a vincere la Scarpa d’Oro ai Mondiali. Se a Leicester vi trovate nella Lineker Road, vuol dire che state attraversando l’area che ospitava Filbert Street, campo delle Foxes fino al 2002.

A Blackburn, da Dalglish Drive per arrivare all’Alan Shearer Way ci sono circa 5 minuti di auto. Poco prima della rotonda, sulla destra c’è Ewood Park, lo stadio che nel 1893 fu ufficialmente acquistato dai Blackburn Rovers e che ancora oggi ospita i match casalinghi dei biancorossoblu del Lancashire.

Concludiamo il nostro viaggio oltre la Manica approfondendo una via meno conosciuta. Non ci soffermeremo dunque sulla Sir Matt Busby Way a Manchester, sulla John Charles Way a Leeds o la Stanley Matthews Way a Stoke-on-Trent, e neanche sul tratto di strada di circa 200 metri chiamato Bobby Moore Way, che conduce alla North Circular Road (A406), alle porte di Londra.

Siamo ad Highley, un villaggio nello Shropshire, a est di Birmingham. Questa località è storicamente significativa per l’espansione dell’industria mineraria verso la fine del XIX secolo, quando l’estrazione di carbone diventa predominante e trasforma profondamente l’economia locale. Agli inizi degli anni ’60, Gerry Hitchens lascia l’Aston Villa e diventa uno dei primi britannici a giocare in Italia.

Milano, 1961. Tre dei calciatori stranieri militanti nel campionato italiano di Serie A nei primi anni '60 del XX secolo. Da sinistra: lo scozzese Denis Law, l'inglese Gerry Hitchens e il gallese John Charles
Milano, 1961. Tre dei calciatori stranieri militanti nel campionato italiano di Serie A nei primi anni ’60 del XX secolo. Da sinistra: lo scozzese Denis Law, l’inglese Gerry Hitchens e il gallese John Charles. (Fonte: Denis Law, Gerry Hitchens and John Charles in Milan, 1961, su interleaning.tumblr.com, 19 luglio 2011. Data 1961. Autore: sconosciuto)

Ma prima di vestire le maglie di Inter, Torino, Atalanta e Cagliari, Hitchens è stato un minatore di carbone proprio ad Highley. Gerry muore a 48 anni nel 1983 presso il campo sportivo Castell Alun di Hope, in Galles, stroncato da un infarto durante una partita di beneficenza. Nel 2016, l’ex villaggio minerario rende omaggio ad uno dei suoi cittadini più famosi inaugurando la Hitchens Way, che fa parte del complesso residenziale di Taylor Wimpey.

Nel Vecchio Continente è la Spagna a distinguersi particolarmente in tema di ossequi calcistici nella topografia urbana. Ogni comunità autonoma del paese vanta almeno una strada dedicata a figure legate al mondo del calcio, riflettendo l’importanza del pallone nella cultura spagnola. L’area di Madrid è la più ricca, seguita dall’Andalusia. La capitale ospita una Calle Ferenc Puskás, a El Cañaveral e una Calle Alfredo Di Stéfano nel quartiere di Valdefuentes, all’interno del complesso urbano di Valdebebas. C’è una via che venera la Saeta Rubia anche ad Ambroz, vicino a Granada, dove esistono anche Calle Luis Suárez e Calle Ladislao Kubala.

Ambroz strade e calcio. Di Stéfano, Kubala, Suárez.
Ad Ambroz ci si può imbattere in alcune vie di assoluta qualità. (Fonte: screen Google Maps)

Il nome più ricorrente però – e vale la pena ricordarlo – è quello di Ricardo Zamora, epico portiere degli anni ’20 e ’30 del XX secolo. Non mancano le vie riservate ai pionieri dei club. A Madrid e Barcellona ci sono strade che celebrano Santiago Bernabeu e Joan Gamper, nella più remota Palma c’è invece Carrer d’Adolf Vázquez Humasqué, uno dei fondatori del Real Club Deportivo Mallorca. Da menzionare anche che a Boadilla del Monte, comune a ovest di Madrid, è presente l’Avenida Selección Española de Fútbol. Qui, a metà strada si trova una rotonda, intestata a Vicente Del Bosque, CT che ha vinto un Europeo e un Mondiale con la Roja tra il 2010 e il 2012.

Del Bosque non è però l’unico allenatore di calcio a poter vantare una rotatoria a lui dedicata: anche il cileno Manuel Pellegrini ne ha una in suo onore a Málaga. In quel di La Coruña risulta esserci una Rua Mauro Silva, pilastro del Super Depor dal 1992 al 2005. Il brasiliano è stato eletto dai tifosi del Deportivo come miglior giocatore della storia del club. Doveroso.

Rimanendo nella Penisola iberica, non si può non citare l’Avenida José Mourinho a Setúbal. Un tempo conosciuta come ‘Rua da Saude‘, oggi si trova tra il Parque Urbano de Albarquel e la Rua Trabalhadores do Mar. La sindaca di allora, Maria das Dores Meira, ha speso parole al miele per l’ex allenatore di Chelsea, Inter e Real Madrid definendolo “un figlio di Setúbal, un uomo di mondo, una personalità globale“. Questo vialetto, affacciato sull’estuario del fiume Sado, è sicuramente uno dei posti più “special” di tutto il Portogallo.

Nessuno mi dà fastidio qui. Sto con la mia famiglia, cammino, vado al Mercado do Livramento e frequento gli stessi posti di sempre. Ricordo chi sono e ogni angolo della città riporta alla mente ricordi. Setúbal è la pace.

José Mourinho

Speciale è anche la viuzza che a Paderborn (Germania) loda il detentore del record per il goal più lontano realizzato nella storia della Bundesliga. Acquistato nella stagione 2014/15 dal Monaco 1860, Moritz Stoppelkamp ci mise poco – esattamente quattro giornate – ad entrare nel cuore dei tifosi neroblu. Non è un caso che la Stoppelkamp-Allee, situata nel piazzale della Benteler Arena, abbia una lunghezza pari a 82,3 metri, proprio come la distanza dell’incredibile goal rifilato all’Hannover.

Il legame tra strade e calcio anche nella Renania Settentrionale-Vestfalia.

A Parigi ci sono due posti che commemorano il papà della Coppa del Mondo: Place Jules Rimet è un piazzale vicino il Parc des Princes; l’Avenue Jules Rimet è una strada che costeggia lo Stade de France. In quel di Lens non hanno affatto dimenticato Marc-Vivien Foé. Il centrocampista camerunense era arrivato in Europa dal Canon Yaoundé al termine del Mondiale 1994. Foé è scomparso tragicamente in campo il 26 giugno 2003 durante la finale di Confederations Cup giocata a Lione tra Camerun e Colombia. L‘Allée Marc-Vivien Foe, accanto allo Stadio Bollaert-Delelis serve a mantenere vivo il ricordo di un “leone” domo solo al fato.

L'Allée Marc-Vivien Foe. Lens. Strade e calcio
Lens, la via dedicata a Foé. Il binomio strade e calcio serve soprattutto a ricordare. (Fonte: Opera propria. Autore: Liondartois)

Nella seconda giornata di Confederations Cup 2003, il Camerun di Foé aveva affrontato (e battuto) la Turchia, reduce dal formidabile 3° posto del mondiale nippo-sudcoreano. Proprio nella finalina disputata contro i padroni di casa della Corea del Sud, Hakan Şükür buca la porta avversaria dopo appena 10,8 secondi. È il goal più veloce siglato in un Mondiale. A Payas, nella provincia di Hatay, una strada chiamata Hakan Şükür Sokak celebra proprio il calciatore visto nello Stivale con le maglie di Inter, Parma e Torino.

A proposito di Italia. Anche se la dimensione di Sottoporta è più esterofila, vogliamo riservare uno spazio anche al nostro paese, perché la sensibilizzazione deve superare ogni confine. Nel 1933, a Milano, nacque il Gruppo Femminile Calcio (GFC), la prima squadra di calcio femminile in Italia. Era composta da maestre, sarte, impiegate e studentesse, tutte accomunate dalla passione per il calcio. A guidarle c’erano tre sorelle, Rosetta, Marta e Giovanna Boccalini, determinate a sfidare le restrizioni imposte dal regime fascista, che proibiva alle donne di praticare sport considerati “non femminili”.

Nel marzo del 1933, Leandro Arpinati, all’epoca Presidente del CONI e della FIGC, firma una circolare che autorizza in via sperimentale le giocatrici del GFC a giocare a calcio. Ma solo in forma privata e a porte chiuse. L’11 giugno 1933 si disputa la prima storica partita tra il GF Ambrosiano e il GF Cinzano, le due squadre del Gruppo Femminile Calcio milanese. Il 9 luglio dello stesso anno, il GFC gioca la sua seconda partita pubblica al campo Isotta Fraschini, attirando un pubblico di circa 1.000 spettatori. Tra questi c’erano alcuni dirigenti e giocatori dell’Ambrosiana Inter e dello Sparta Praga, che si sarebbero affrontati poco dopo nella semifinale d’andata della Mitropa Cup.

Il crescente entusiasmo attorno al calcio femminile non passa inosservato al regime fascista, che, temendo la diffusione del fenomeno, decide di boicottare e bloccare l’esperimento. Di conseguenza, il Gruppo Femminile Calcio è costretto a sciogliersi, ponendo fine a un capitolo importante nella storia dello sport italiano.

Quasi 90 anni dopo la prima partita, l’11 giugno 2021, il Comune di Milano ha voluto rendere omaggio a quel coraggioso gruppo. Alla presenza del sindaco Beppe Sala, presso il Parco Sempione, dietro all’Arena Civica nel lato di via Legnano, è stata inaugurata Via Calciatrici del ’33. Questo gesto simbolico ha voluto ricordare il contributo pionieristico di quelle donne che, sfidando le convenzioni sociali dell’epoca, aprirono la strada al calcio femminile in Italia.

Il calcio in Sudamerica riveste un’importanza straordinaria, non solo come sport, ma come fenomeno sociale e culturale. In Brasile in particolare, il calcio ha un ruolo centrale nella vita quotidiana della popolazione. A Feira de Santana, nello stato di Bahia, le vie del quartiere Cidade Nova idolatrano i Campioni del Mondo del 1970. Rua Pelé, Rua Jairzinho, Rua Rivelino, Rua Gérson, Rua Carlos Alberto e Rua Tostão celebrano un’epoca d’oro del calcio brasiliano, mantenendo viva la memoria di quegli eterni giocatori.

Feira de Santana. Brasile 1970. Strade e calcio
Per arrivare a Rua Pelé, partendo da Rua Rivelino, si passa da Rua Jairzinho. Strade e calcio. Futebol. (Fonte: screen Google Maps)

A Campinas, città satellite di San Paolo, esiste una via intitolata ad Arthur Antunes Coimbra. Se attribuire una strada a Zico in quella zona ha un senso logico, rimane invece un po’ più difficile comprendere perché a São Bento (Fortaleza), ci sia una Rua Michel Platini. Forse non ci sono motivazioni particolari. È semplicemente il riflesso del Brasile, “O país do futebol“, dove il calcio supera ogni confine e logica. Nel quartiere Cidade de Deus a Manaus, in mezzo alla Foresta Amazzonica, ci sono strade col nome dei maggiori club brasiliani. Immaginate dei bambini che giocano a pallone a Rua Flamengo, Rua Botafogo, Rua Fluminense, Rua Atlético Mineiro o Rua Vasco Da Gama. Strade e calcio, magia.

Ci trasferiamo in Argentina, dove Buenos Aires ci offre alcuni spunti decisamente curiosi, a partire da Puente Labruna. Situato nei pressi del Monumental, lo stadio del River Plate, questo ponte è dedicato ad Ángel Amadeo Labruna, leggendario numero 10 de La Máquina” degli anni ’40. In tutta la città esiste solo una via intitolata ad un calciatore.

Protagonista di questo raro tributo è Herminio Masantonio, nato nel 1910 a Ensenada da una famiglia di immigrati italiani. Masantonio ha trascorso quasi tutta la sua carriera all’Huracán, diventando il miglior marcatore nella storia del club con 270 gol in 366 partite. La via che lo omaggia è piuttosto corta (misura circa 200 metri) e viene spesso utilizzata come parcheggio per camion e furgoni. Si trova a Parque Patricios, a meno di un chilometro dallo Stadio Tomás Adolfo Ducó.

Se parliamo di stadi a Buenos Aires, sicuramente quello con l’atmosfera più infuocata è la Bombonera. Ma sapete che a poca distanza dallo stadio del Boca Juniors si trova una via che richiama uno del River? È il Pasaje Antonio L. Zolezzi, presidente nel 1912 e dal 1925 al 1927 de Los Millonarios.

A proposito di rivalità: ad Avellaneda ci si può imbattere in un incrocio fuori dall’ordinario. Nei pressi dello stadio dell’Independiente, si trova infatti l’intersezione tra le strade dedicate a Ricardo Bochini e Diego Milito. Il primo è una leggenda indiscussa dei Diavoli Rossi, il secondo ha segnato 59 goal in oltre 200 partite ed è stato due volte campione d’Argentina…. ma con la maglia del Racing Club, l’altra squadra di Avellaneda.

Allora, perché una via Milito è così vicina allo stadio Libertadores de América? In realtà, non c’è nulla di strano. Gli impianti che ospitano Independiente e Racing si trovano a meno di 300 metri di distanza: la via del “Príncipe” passa accanto all’illustre Cilindro.

Stadio Avellaneda
Gli stadi delle due principali squadre di Avellaneda distano veramente poco tra di loro. (Fonte: Avellaneda Fútbol. Uploaded by Kafuffle. Autore: Roger Schultz da Buenos Aires, Argentina)

Se questo vi sembra assurdo, quello che abbiamo scoperto in Uruguay lo è ancora di più. Siamo a Paso de Carrasco, nel Dipartimento di Canelones, est di Montevideo. In questa zona esiste una via chiamata Maracaná e una parallela a essa è intitolata a Obdulio Varela. Sì, proprio lui, il capitano della nazionale uruguaiana che nel 1950 vinse il Mondiale contro il Brasile proprio allo stadio Maracaná.

In Perù, si possono trovare diverse strade dedicate a Carlos Valderrama. Ma, ahimè per noi, non si tratta del “Gullit colombiano“. Carlos Valderrama Herrera è stato un rinomato compositore peruviano, noto per la famosa marcia militare “Los Peruanos Pasan” e per la canzone “La Pampa y la Puna“. Questa melodia popolare è comparabile a “Garota de Ipanema” o “Volare” ed è ben nota in quello che è il terzo paese più grande del Sud America.

Quando una città dedica una strada a un calciatore, non lo fa solo per onorare le sue imprese sportive, ma anche per celebrare ciò che il calciatore rappresenta per la comunità. In Nigeria, oltre alla funambolica Jay Jay Okocha Road a Gwarinpa, c’è anche l’impensabile Emmanuel Emenike Road, situata a Lekki, Lagos.

Ex attaccante di Spartak Mosca, Fenerbahçe e West Ham, Emenike ha avuto un ruolo importante nella vittoria della Coppa d’Africa 2013, contribuendo a 4 gol e 1 assist in 5 partite. Il motivo però non è (solo) questo: il classe ’87 possiede alcune proprietà nella zona dal valore decisamente significativo.

Un personaggio decisamente particolare

Meritatissima la costruzione della Park Ji-Sung Road, tra Suwon e Hwaseong, in Corea del Sud. Costo: 31,5 miliardi di won, fate voi il calcolo in euro. Il giorno dell’inaugurazione c’era ovviamente anche il primo sudcoreano a giocare in Premier League (con il Manchester United), tra l’altro idolo nazionale una volta terminato il Mondiale 2002. Qualche anno dopo però la strada è stata denominata Dongtanjiseong-ro, per via di alcune questioni burocratiche. Sia mai.

Tim Cahill, nato a Sydney, è diventato il primo australiano a segnare in una Coppa del Mondo, nel 2006 in Germania. Nel giugno 2013, il suo nome si è simbolicamente intrecciato con la Cahill Expressway, la prima autostrada costruita in Australia. In vista della partita decisiva contro l’Iraq per la qualificazione ai Mondiali in Brasile, il premier del Nuovo Galles del Sud, Barry O’Farrell, annuncia che la Cahill Expressway di Sydney sarebbe stata temporaneamente ribattezzata “Tim Cahill Expressway“. Si era persino ipotizzato un cambio di nome permanente in caso di un gol di Cahill, ma ciò non è avvenuto. L’Australia vince e si qualifica ma dopo circa un giorno e mezzo di “Tim Cahill Expressway”, l’autostrada ripristina la sua denominazione originale.

Strade e calcio. Tim Cahill Expressway
La Cahill Expressway e il CBD di Sydney visti da Art Gallery Road. (Fonte: Opera propria. Autore: Eviatar Bach)

Un gesto che ha comunque dimostrato quanto il calcio possa unire e ispirare anche in un paese dove altri sport come il football australiano o il rugby tradizionalmente dominano la scena.

Strade e calcio, calcio e strade. Dopo aver esplorato angoli del mondo così diversi e distanti tra loro, è evidente che il calcio ha la straordinaria capacità di lasciare un segno duraturo non solo sui campi di gioco, ma anche nelle città e nelle vite delle persone. Le vie e le piazze intitolate a giocatori, allenatori e squadre rappresentano non solo un tributo ai successi sportivi, ma anche un riconoscimento del loro impatto culturale e sociale. Il calcio, in fondo, non è solo uno sport ma è veramente una parte integrante della nostra storia e delle nostre vite.


BIBLIOGRAFIA DI “STRADE E CALCIO: L’ATLANTE MONDIALE”:

https://www.thesun.co.uk/sport/23072918/city-streets-football-club-names-southampton-fulham-millwall/

https://www.shropshirestar.com/news/2016/04/19/road-name-honours-famous-shropshire-footballer-gerry-hitchens/

Calles con nombres de futbolistas y equipos

https://www.kicker.de/paderborn-richtet-stoppelkamp-allee-ein-614439/artikel

https://www.comune.milano.it/-/milano-e-memoria.-intitolata-una-via-alle-calciatrici-del-1933-al-parco-sempione#:~:text=Questa%20mattina%20il%20Comune%20di,totem%20per%20ricordarne%20la%20storia

“And then we were boycotted” New discoveries about the birth of women’s football in Italy [1933] Part 1

Calcio, Milano intitola una via al Gruppo femminile calcistico del 1933. Ecco chi erano

https://www.lanacion.com.ar/lifestyle/historias-la-unica-calle-portena-nombre-futbolista-nid2426592/

https://442.perfil.com/noticias/futbol/calles-con-nombres-de-jugadores.phtml

https://www.hani.co.kr/arti/society/society_general/41533.html

https://www.socceroos.com.au/news/cahill-gets-major-motorway-re-named-his-honour

Se ti è piaciuto l’articolo “STRADE E CALCIO: L’ATLANTE MONDIALE” leggi anche su Sottoporta: Il Wuhan Three Towns ha ridato lustro a Wuhan

Di Cosimo Giordano

Opinionista sportivo nel tempo libero, founder di Sottoporta, amo la pizza e il calcio internazionale. Sono quel tipo che ogni tanto ripensa alla carriera di Pauleta e che va a curiosare sulle rose del campionato australiano.

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